Qual è stato il primo videogioco Open World in assoluto?

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Negli ultimi anni, il genere degli open world si è diffuso sempre di più all’interno dell’industria videoludica, grazie anche allo sviluppo di nuove tecnologie e motori di gioco che hanno permesso di creare mondi sempre più vasti e ricchi di cose da fare e da vedere - a proposito, sapete che cosa significa il termine open world nei videogiochi?

La nascita di questo genere, tuttavia, risale a oltre quattro decenni fa, quando venne pubblicato un titolo chiamato Colossal Cave Adventure, un’avventura testuale nella quale veniva però permesso al giocatore di esplorare in completa libertà una caverna, che rappresentava dunque la componente open world del gioco: si tratta di un primo embrione del genere, ancora non perfezionato e non completamente aderente alla sua definizione, ma sicuramente meritevole di menzione in quanto prima pietra di fondazione.

Nonostante la sicura importanza di Colossal Cave Adventure, quello che può invece essere considerato come il primo, vero open world della storia dei videogiochi è Elite, un titolo di simulazione spaziale pubblicato nel 1984 da Acornsoft per BBC Micro, all’interno del quale i giocatori avevano la facoltà di esplorare liberamente, a bordo della propria navicella personale, una galassia tridimensionale composta da ben 256 pianeti differenti, un numero davvero di rilievo per l’epoca. In aggiunta, il gioco introduceva nella formula una componente ruolistica piuttosto evoluta, che permetteva al giocatore di scegliere a quale attività spaziale dedicarsi: commercio, esplorazione, o combattimento, creando le basi per il genere sandbox ripreso nel tempo da molti altri titoli, e di cui uno dei maggiori esponenti moderni è probabilmente No Man’s Sky.

Nel caso in cui vogliate saperne di più sul tema e sui titoli sopracitati, vi rimandiamo al nostro speciale dedicato alla storia e all'evoluzione dei videogiochi open world.