Ragazzo spende inavvertitamente 13.000 dollari su Xbox Store: nessun rimborso

Ragazzo spende inavvertitamente 13.000 dollari su Xbox Store: nessun rimborso
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Essere genitori di adolescenti videogamer può essere non solo complicato, ma anche molto costoso come ha scoperto dolorosamente una famiglia statunitense. Gli Schoepke si trovano infatti a dover fronteggiare una spesa di 13mila dollari effettuata "erroneamente" dal figlio sulla propria Xbox.

La spesa è infatti dovuta a una serie di acquisti in-game, che però la famiglia imputa alla pressione ripetuta di un tasto sul controller, probabilmente per saltare qualche dialogo o cutscene, insomma per rendere il gioco più veloce.

"Credevamo di aver abilitato il blocco per gli acquisti. Penso non abbia funzionato, o che forse non sia stata attivata per tutti i giochi" ha spiegato la madre del ragazzo, la quale aveva collegato all'account una carta di credito ed un indirizzo email che non utilizzano abitualmente, perdendosi dunque decine di ricevute degli acquisti da parte di Microsoft.

La famiglia si è rivolta alla stessa azienda per chiedere il rimborso, ma il servizio clienti rimandava all'assistenza online, sul cui modulo da compilare viene specificato che per poterne usufruire, il prodotto doveva essere stato acquistato nei 14 giorni precedenti.

Un portavoce di Microsoft ha inoltre ulteriormente chiarito: "Xbox offre diversi strumenti per limitare gli acquisti ed evitare che gli account gestiti dai minori spendano cifre sullo store inconsapevolmente. Questi sistemi sono altmente personalizzabili, e i genitori possono comunque scegliere di approvare ogni aquisto prima che venga effettuato, di ricevere avvsi dopo ogni acquisto, o di impostare una cifra massima che i minori possano spendere per conto proprio, come fosse una sorta di paghetta".

Niente rimborso dunque per la famiglia, ma una raccomandazione dalla stessa Microsoft: utilizzate delle gift card per effettuare acquisti del genere, anziché collegare una carta di credito ad un account destinato ad un bambino. Una lezione che gli Schoepke hanno imparato, è il caso di dirlo, a caro prezzo.