RDR2: per il New York Times è un'occasione per discutere di Videogiochi come forma d'Arte

RDR2: per il New York Times è un'occasione per discutere di Videogiochi come forma d'Arte
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Il titolo di un'interessante articolo apparso sul New York Times non lascia spazio ad equivoci: "Red Dead Redemption 2 è Vera Arte". Il nuovo titolo di Rockstar diventa così un'occasione per riflettere su cosa sia in grado di offrire, oggi, il medium videoludico.

Come già sottolineato sulle pagine di Everyeye, il weeekend di lancio di Red Dead Redemption 2 ha generato introiti pari a 725 milioni di dollari. Una cifra che, sottolinea Peter Suderman, autore dell'articolo citato, è superiore all'incasso generato da Avengers; Infinity War nel corso dei primi tre giorni nelle sale cinematografiche, "Eppure, i videogiochi rimangono una sorta di medium culturale di seconda classe, nonostante la cultura geek sia invece divenuta mainstream".

La causa di questa nomea deriverebbe, secondo Suderman, dalla falsa credenza che i videogiochi non abbiano nulla di importante da raccontare: "Questo è comprensibile, ma errato. [...] i migliori videogiochi rivelano un medium culturale di massa che ha fatto del tutto il suo ingresso nella piena prosperità artistica, in un modo che ricorda il picco dell'industria cinematografica del XX secolo [...]". All'interno di questa riflessione, Red Dead Redemption 2, per la propria ambizione e capacità di offrire una narrazione a più livelli di profondità, viene paragonato a classici senza tempo, quali Il Padrino.

L'interattività offerta dal videogioco viene qui considerato un valore aggiunto, poichè ogni singola scelta che effettueremo nei panni di Arthur Morgan avrà delle conseguenze di cui dovremo assumerci le responsabilità. Non è certamente la prima volta che il medium videoludico viene paragonato al cinema. Possiamo citare un'intervista agli autori di Le fantastiche avventure di Captain Spirit, prequel di Life is Strange 2, apparsa su Le Monde. Al suo interno, veniva discussa la difficoltà di suscitare emozioni tramite un videogioco, in cui, per sua natura, il ritmo della narrazione non può essere definito in maniera precisa come nel cinema, ma è invece frutto dell'interazione tra gioco ed utente. Riflessioni decisamente interessanti, che paiono segnare un primo importante passo per il riconoscimento di un maggior valore per taluni videogiochi. E voi cosa ne pensate? C'è un titolo che, per qualche elemento particolare, vi ha fatto pensare di avere tra le mani una vera e propria forma d'arte?