Realistico e impressionante: ecco l'ultimo lavoro in Unreal Engine 5

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Se le sbalorditive tech demo messe in piedi negli ultimi mesi hanno lasciato intravedere quanto di buono è stato fatto con Unreal Engine 5, le magie del nuovo motore di Epic Games sono tutt’altro che terminate.

A dimostrarlo sono un incessante numero di prodotti fan made, fatti principalmente per ammirarne le potenzialità ma che, qualche volta riescono ad assottigliare il confine tra reale e digitale come non avremmo mai immaginato.

Già con la stanza da carpentiere in Unreal Engine 5 con Path Tracing avevamo potuto apprezzare questo genere di sensazioni in un ambiente statico mentre la demo di oggi si focalizza su un ambiente molto particolare, la stazione ferroviaria giapponese Etchū-Daimon di Imizu, nella prefettura di Toyama.

A lasciare a bocca aperta è l’impressionante livello di dettaglio raggiunto nell’ambientazione, mentre l’inquadratura che simula una registrazione in presa diretta da smartphone, con un effetto ottenuto tramite un tracker VR, non fa altro che aumentare ancora di più il senso di realismo dell’insieme, rendendo quasi del tutto impossibile tradire la natura digitale del lavoro, cosa chiaramente più visibile in foto.

A livello puramente tecnico, l’artista digitale Lorenzo Drago (che potete trovare su ArtStation) racconta di aver lavorato personalmente alla modellazione degli elementi e alla creazione di texture, animazioni e l’illuminazione globale, che a sua volta è stata realizzata sfruttando la tecnologia Lumen presente all’interno del motore di gioco. Al contrario, Drago ammette di non aver utilizzato Nanite per la gestione dei poligoni, realizzati, invece, con un processo di creazione tradizionale.

Il cambio meteorologico repentino che si osserva verso la fine del footage pone l’accento su riflessi e illuminazione, pur evidenziando, in questo caso si, la sua natura artefatta, con particolare riferimento alla pavimentazione bagnata che riflette praticamente a specchio i neon sul soffitto, oppure al cono di luce prodotto dalla torcia, con la sua rigidità algoritmica che ne tradisce palesemente l’origine digitale.

Anche la stazione Etchū-Daimon è un progetto di dimensioni relativamente ridotte, certo, ma già solo poterla apprezzare in maniera dinamica rispetto ad altri lavori indipendenti rende l’idea di quali saranno i traguardi raggiungibili con il passare del tempo.

Già con le prime prove pratiche su The Matrix Awakens e attraverso la pazzesca demo di Hellblade 2 ci siamo ricalibrati su ciò che dovrebbe attenderci nei prossimi anni, ma queste prove stilistiche non fanno altro che aumentare a dismisura l’hype attorno all’ultima fatica di Epic Games. Del resto, dell’enorme potenziale di Unreal Engine 5 abbiamo grattato solo la superficie e solo il futuro saprà darci delle risposte concrete su PC e console di nuova generazione.