A rischio il lancio di Atari VCS: ingegneri e designer non vengono pagati da molti mesi

A rischio il lancio di Atari VCS: ingegneri e designer non vengono pagati da molti mesi
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Atari VCS dovrebbe segnare il rilancio dello storico brand sul mercato dell'intrattenimento elettronico da salotto ma allo stato attuale il futuro della console e della stessa compagnia non sembrano particolarmente rosei, almeno a giudicare da alcune testimonianze emerse di recente.

Inizialmente conosciuta come Ataribox, la piattaforma è stata poi rinominata Atari VCS con l'obiettivo di utilizzare un marchio e un logo ben riconoscibili capaci di suscitare sin da subito emozioni nei giocatori, in particolar modo nei giovani adulti che hanno posseduto il VCS 2600 negli anni '80. Dopo una prima dimostrazione alla GDC 2018 l'azienda che si sta occupando del progetto ha aperto una campagna su Indiegogo che ha fruttato circa tre milioni di dollari, i quali hanno finanziato la progettazione della console inizialmente prevista per giugno 2019, la data in questione però è passata e l'azienda ha annunciato che Atari VCS vedrà la luce a fine anno.

Questo almeno accadeva nei mesi scorsi, adesso la situazione sembra cambiata e almeno due persone chiave del team di sviluppo (nello specifico il system architect Rob Wyatt ed il design consultancy Tim Giant) hanno lasciato la compagnia poichè senza stipendio da almeno sei mesi. La community lamenta una generale mancanza di aggiornamenti sullo stato dei lavori ma questo sembra essere il problema minore, Rob Wyatt afferma di essere in credito con la compagnia che deve pagarli almeno sei mesi di fatture arretrate, mentre Giant è stato ben più lapidario: "come piccola compagnia, siamo stati fortunati a poter restare nel business così a lungo, ma adesso è il momento di chiudere."

Altre fonti anonime hanno lamentato la continua intrusione dei dirigenti Atari nella gestione del progetto, i quali avrebbero "pensato solamente a tagliare i fondi, senza sapere minimamente come funziona oggi il mercato console." Dichiarazioni pesanti che portano a pensare ad una fine prematura per il progetto del rilancio del VCS.