Rise of the Tomb Raider: l'esclusività temporale Xbox è costata $100 milioni?

Rise of the Tomb Raider: l'esclusività temporale Xbox è costata $100 milioni?
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Ricordate Rise of the Tomb Raider? Il secondo capitolo della trilogia delle origini di Lara, che ha visto la giovane avventuriera addentrarsi nei gelidi meandri siberiani, venne pubblicata nel novembre del 2015 esclusivamente su Xbox One. Su PC arrivò due mesi dopo, mentre i giocatori PlayStation dovettero attendere fino all'ottobre del 2016.

Un accordo di esclusività temporale che all'epoca fece parlare molto di sé, vista l'importanza della serie videoludica coinvolta. Ebbene, quest'oggi, a quasi sei anni di distanza dal lancio originario su Xbox One, torniamo a parlarne poiché è emerso un interessante retroscena in merito alla partnership tra Microsoft e Square Enix: la casa di Redmond avrebbe sborsato la bellezza di 100 milioni di dollari per assicurarsi il periodo di esclusività di Rise of the Tomb Raider.

A rivelare questa cifra enorme è stato Fabien Rossini (all'epoca Strategic Planning & Corporate development Director per Square Enix) nell'ambito della sua biografia su Linkedin, nella quale afferma chiaramente di aver "negoziato l'accordo da 100 milioni di dollari per l'esclusività di Tomb Raider con Microsoft".

Si tratta di una cifra enorme (basti pensare che il suo seguito, Shadow of the Tomb Raider, è costato 75-100 milioni per essere prodotto), che non è ancora stata confermata in via ufficiale da Microsoft e Square Enix. Una vecchia stima di Michael Patcher parlava di un accordo da 20 milioni di dollari, quindi potete immaginare la sorpresa nello scoprire questa cifra. Di certo, sappiamo che durante la stagione natalizia di quell'anno Rise of the Tomb Raider vendette almeno un milione di copie su Xbox One.

Rise of the Tomb Raider: l'esclusività temporale Xbox è costata $100 milioni?