Sekiro: Shadows Die Twice, Miyazaki a ruota libera sulle meccaniche di gioco

Sekiro: Shadows Die Twice, Miyazaki a ruota libera sulle meccaniche di gioco
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Sekiro: Shadows Die Twice è uno dei titoli più chiacchierati del momento, sia per la sua validità (potete scoprirlo da soli leggendo la nostra recensione di Sekiro: Shadows Die Twice), sia per la sua difficoltà, come da tradizione per i titoli FromSoftware.

Durante una recente intervista, il suo autore Hidetaka Miyazaki ha parlato un po' a ruota libera del gioco in generale e delle sue meccaniche, rivelando alcune cose interessanti. Innanzitutto, parlando della difficoltà, Miyazaki ha specificato che l'osservazione del nemico è parte fondamentale della battaglia, e quindi capirne le mosse e utilizzare l'ambiente a proprio vantaggio, farà sicuramente migliorare il giocatore con la pratica e l'esperienza.

Anche le boss battle sono particolarmente difficili, volutamente (anche se, nonostante la difficoltà, qualcuno ha finito Sekiro senza subire colpi). In questo modo il giocatore dovrebbe sentire un senso di realizzazione una volta riuscito a sconfiggere un boss, che rende ancora migliore l'esperienza di gioco.

Miyazaki ha poi parlato degli spazi aperti e della verticalità del gioco, che in un titolo come Sekiro è stato possibile utilizzare con molta libertà, laddove con Dark Souls ci sarebbe stato bisogno di inserire scale, elevatori e quant'altro.

Infine l'autore ha posto l'accento su due meccaniche in particolare: quella della resurrezione, studiata per non spezzare troppo il ritmo di gioco, e quella delle cadute, che invece è stata rimossa, ma sempre per lo stesso motivo. Vista la natura del gioco infatti, il giocatore è portato spesso ad usare il rampino, ed eventuali morti per via di cadute sarebbero state troppo frequenti, e anche in questo caso il ritmo ne avrebbe risentito.