La sessualizzazione nei videogiochi non è nociva per i giocatori: il nuovo studio

La sessualizzazione nei videogiochi non è nociva per i giocatori: il nuovo studio
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Stando ad una nuova ricerca pubblicata su Computers in Human Behaviour, la sessualizzazione dei personaggi rappresentati all'interno del mondo dei videogiochi non arreca danni dai videogiocatori, che quindi non sarebbero portati a sviluppare una mentalità o preconcetti nocivi come alcuni temono.

I risultati indicano che giocare ai videogiochi non porta a creare opinioni misogine o esiti dannosi per la salute mentale. I personaggi femminili sono spesso attraenti nei videogiochi (anche se negli ultimi anni c'è stato un netto calo di questa tendenza), ed alcune persone hanno espresso preoccupazioni sul fatto che la rappresentazione sessualizzata delle donne abbia effetti negativi sui giocatori. Ma la ricerca sull'argomento ha prodotto risultati contrastanti.

Gli autori della presente ricerca hanno utilizzato una tecnica statistica nota come meta-analisi per valutare sistematicamente i risultati della ricerca precedente.

"Studio gli effetti dei videogiochi sui giocatori ormai da due decenni, la maggior parte sulla violenza. Penso che la maggior parte delle persone sia arrivata ad accettare che non esiste alcuna relazione tra videogiochi violenti e aggressività o crimini violenti", ha spiegato l'autore dello studio Christopher J. Ferguson, professore di psicologia alla Stetson University. "Tuttavia, le persone fanno ancora molte domande sulla sessualizzazione e se i giochi rendono i giocatori maschi più sessisti nei confronti delle donne o se le giocatrici sperimentino più insoddisfazione per il proprio corpo e altre preoccupazioni".

Ferguson e il suo gruppo di ricerca hanno condotto una meta-analisi di 18 studi rilevanti, legati all'esposizione a videogiochi generici o sessualizzati. Quindici studi hanno misurato la potenziale aggressività verso le donne o gli atteggiamenti sessisti, mentre 10 studi si sono concentrati sui risultati relativi alla depressione, all'immagine corporea o all'ansia. Ma i ricercatori non sono riusciti a trovare un legame statisticamente significativo tra i videogiochi e gli atteggiamenti sessisti o la salute psicologica.

"Molte iperboli e indignazione morale, ma pochissime prove che i videogiochi stiano causando alcun "danno" a giocatori maschi o femmine. Ciò non significa che le persone non possano sostenere una migliore rappresentazione delle donne nei giochi. Devono solo essere cauti nel non fare affermazioni che possono essere facilmente sfatate", continua Ferguson che ha inoltre sottolineato la qualità degli studi, svolti esaminando fattori come la preregistrazione, le misure standardizzate, le valutazioni indipendenti dei contenuti dei videogiochi e l'uso di variabili di controllo.