Six Days in Fallujah: l'FPS realistico è ancora vivo, ma non convince del tutto

Six Days in Fallujah
Anteprima: Multipiattaforma
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Proprio quando sembrava che stesse per sparire di nuovo, Six Days in Fallujah è tornato alla ribalta con un video gameplay che permette di scoprire tanti dettagli sul chiacchierato sparatutto. Ripercorriamo la sua storia e analizziamo gli ultimi trailer.

Uno sviluppo tormentato

Prima di analizzare il nuovo materiale del gioco è impossibile non parlare della sua intricata storia, nonché del travagliato sviluppo per cui dall’annuncio - avvenuto nel lontano 2009 - non ha mai raggiunto gli scaffali. Six Days in Fallujah ha sollevato un polverone sin dal momento del reveal, poiché a differenza di quanto siamo abituati a vedere in Call of Duty, Battlefield ed altre saghe basate su conflitti bellici non si basa su eventi di fantasia o del passato.Il titolo in sviluppo presso Highwire Games si prefigge infatti l’obiettivo di raccontare con una buona dose di precisione gli eventi che hanno caratterizzato la Seconda Battaglia di Fallujah, uno scontro durato ben sei giorni che si è consumato nel novembre del 2004. Per via delle tematiche trattate, furono in molti a mostrarsi contrariati e l’aria che tirava spinse Konami, allora publisher del progetto, a levare le tende. Ovviamente il gioco non rispettò l’iniziale finestra di lancio, fissata ad un generico 2010, e il suo sviluppo venne messo temporaneamente in pausa. Nel frattempo, la mancanza di un publisher innescò anche una serie di problematiche a livello economico per cui Atomic Games, lo studio di sviluppo originale, andò in bancarotta nel 2011.

Questa spiacevole situazione di stallo ha subito una scossa solo nel 2021, quando Highwire Games si è fatta carico dello sviluppo del gioco. Sebbene il nome del team possa sembrare sconosciuto, dietro questo studio si celano alcuni veterani del calibro di Jaime Griesemer e Marty O’Donnell: il primo è un game designer che ha lavorato in Bungie (Halo) e Sucker Punch (InFamous), il secondo è invece l’autore delle splendide musiche che abbiamo apprezzato in molti capitoli di Halo e Destiny.Il ruolo del publisher è invece finito nelle mani di Victura, un’azienda anch’essa formata da ex Bungie coinvolti anche nello sviluppo dello sparatutto ai tempi di Atomic Games. Insomma, il cerchio ha iniziato a chiudersi ed è così che arriviamo ai giorni nostri, quando il gioco è spuntato dal nulla dopo un lungo silenzio per mostrarsi al pubblico con un bel po’ di sequenze di gameplay e con un importante annuncio riguardante la data d'uscita della versione in accesso anticipato.

Realistico, ma non troppo

Le clip di Six Days in Fallujah che sono state pubblicate di recente provengono tutte dalla stessa missione della campagna single player, la quale vede un piccolo gruppi di marine affiancati da un mezzo corazzato mentre si prepara all’assalto di un territorio sotto il controllo di Al Quaeda. Una volta giunti sul posto, i militari si lasciano alle spalle il veicolo e iniziano ad addentrarsi fra quelli che solo all’apparenza sono abitazioni in disuso. Sin da subito la tensione è altissima e il personaggio controllato dal giocatore si muove con la massima cautela per non farsi cogliere alla sprovvista dai terroristi che si annidano nelle strutture, tutte pesantemente danneggiate dal conflitto. Alternando vari mirini per colpire i bersagli posizionati a distanze diverse e sganciando qualche fumogena rossa per seminare il panico fra i nemici, il marine e i suoi compagni proseguono nella fase di pulizia dell’area, provvedendo ogni volta a salire sul tetto dell’edificio per ispezionare i dintorni alla ricerca di possibili cecchini nascosti e per rimuovere gli stendardi dei terroristi.

La mappa sembra essere piuttosto ampia e vanta anche pareti parzialmente distrutte e altri passaggi segreti che facilitano l’approccio furtivo. A prescindere da come si decida di giocare, il realismo di Six Days in Fallujah prevede che fare fuoco per primi sul bersaglio sia fondamentale per non incontrare la morte per mano del nemico, sebbene la demo lasci intuire che la difficoltà non sia troppo elevata. Sono numerose le occasioni in cui il giocatore viene ferito in maniera più o meno importante ed è sufficiente richiedere il soccorso di un compagno o usare un medikit per tornare in forma e continuare a combattere.Qualche dubbio vi è anche sul feeling delle armi: non sappiamo se sia dovuto alla grande abilità di chi è al controllo del protagonista o meno, ma la sensazione che si ha osservando i video gameplay è che le bocche da fuoco non abbiano la pesantezza tipica dei simulatori (non che vi sia nulla di male, anzi). Non escludiamo quindi che il titolo non voglia raggiungere livelli di realismo estremi a livello di gameplay, ma solo immergere l’utente in un contesto credibile e riprodotto nei più piccoli particolari. Non dimentichiamo infatti che nel progetto sono stati coinvolti non solo storici, ma anche e soprattutto militari e civili che hanno direttamente preso parte al conflitto.

A proposito di realismo, ci ha stupito l’incredibile dettaglio grafico dei fondali, esaltato dall’interfaccia minimale che presenta solo poche icone che appaiono contestualmente e gli indicatori sulle teste dei soldati dell’unità. Le texture del terreno, dei mattoni e di altri elementi dello scenario sono superiori alla media delle produzioni moderne e anche i modelli delle armi ci sono sembrati molto dettagliati.L’unico particolare che spezza un po’ il coinvolgimento sono le animazioni, sulle quali gran parte delle produzioni di questo tipo tendono a cadere. Il modo in cui si muovono gli alleati al chiuso sembra essere abbastanza goffo e, a dirla tutta, anche i terroristi non mostrano animazioni fluide, soprattutto dopo aver esalato l’ultimo respiro. È impossibile infine non spendere parole positive sul comparto sonoro che, pur con la compressione delle piattaforme come YouTube, permette di apprezzare la cura con cui i rumori si propagano nei luoghi al chiuso e, più in generale, la loro qualità.

C’è ancora tanto da scoprire sul gioco, ma per fortuna non manca molto alla sua uscita. Come annunciato nelle ultime ore, infatti, l'Early Access di Six Days in Fallujah approderà su Steam il prossimo 22 giugno 2023 e permetterà ai giocatori di testare una versione preliminare del gioco in attesa della build definitiva, la cui uscita è prevista tra poco più di un anno.