Skull & Bones: l'open world piratesco di Ubisoft 'non sarà un gioco narrativo'

Skull & Bones: l'open world piratesco di Ubisoft 'non sarà un gioco narrativo'
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Nell'ultima intervista concessa a TrueAchievements da Ryan Barnard, il Game Director di Skull & Bones ha confermato che il prossimo open world piratesco di Ubisoft non deve essere visto come un gioco incentrato sulla narrazione, bensì sull'esplorazione e sulla libertà.

L'esponente del team di sviluppo che sta dando forma a questa esperienza sandbox spiega infatti che "Skull and Bones non è un gioco che si basa sulla narrazione. Certo, ci sarà una storia di fondo che avrete modo di scoprire attraverso il rapporto da instaurare con i PNG chiamati 'Kingpins', ma la narrazione non è l'obiettivo principale. Vogliamo infatti che i giocatori creino le proprie storie e siano in grado di scegliere in piena libertà quale tipo di pirata vogliono diventare".

Barnard entra poi nel merito dell'esperienza di gioco e della progressione ruolistica offerta da Skull and Bones per sottolineare come "gli utenti saranno guidati dal sistema di progressione che abbiamo chiamato Infamia. Sarà questo, infatti, a darvi accesso ai progetti con cui poter sbloccare tipologie inedite di navi, armi e armature, e sarà sempre l'Infamia a determinare le vostre mosse mentre esplorerete il mondo di Skull and Bones".

Quanto alle attività da svolgere a terra, il Game Director dell'ultima avventura piratesca di Ubisoft precisa che "il nostro è principalmente un gioco 'navale', ma esplorando le isole avrete modo di scoprire molti avamposti, accampamenti, ritrovi di fazioni e tesori nascosti".

L'ultima parola sulla bontà dell'esperienza sandbox offerta dall'open world piratesco di Ubisoft spetterà però solo ai giocatori che, dall'8 novembre, solcheranno i mari virtuali di Skull & Bones su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Qualora ve la foste persa, qui trovate la nostra anteprima di Skull & Bones a cura di Giuseppe Carrabba.