Sony e discriminazione di genere: l'azienda punta all'archiviazione del caso

Sony e discriminazione di genere: l'azienda punta all'archiviazione del caso
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Sul finire dello scorso anno, ha preso forma una causa giudiziaria contro Sony, accusata di condotta discriminatoria da parte di una sua ex dipendente.

A circa tre mesi di distanza, il colosso giapponese sta cercando di ottenere l'archiviazione del caso. Sony, infatti, nega espressamente di aver messo in atto qualsiasi tipo di atto discriminatorio basato sul genere e rigetta tutte le accuse rivoltegli da Emma Majo, ex analista impiegata nel dipartimento per la sicurezza informatica. Dopo aver denunciato molteplici atteggiamenti discriminatori nei confronti del personale di sesso femminile, la dipendente Sony ha reagito al licenziamento coinvolgendo altre professioniste, con l'intento di avviare una class-action.

"Nonostante l'ampiezza della causa legale avanzata, e le cui accuse sono assolutamente rigettate da Sony, [la querelante] non sta portando prove a supporto delle sue accuse, sia in forma individuale sia per quanto riguarda la classe femminile che vuole rappresentare. - si legge nella replica di SIE - Non ha identificato nessuna specifica politica, pratica o procedura di SIE che possa costituire la base di alcuna forma di discriminazione diffusa e intenzionale".

Al momento, la richiesta di Sony non si è tradotta in una chiusura del caso: per scoprire come evolveranno le azioni legali nei confronti di SIE sarà dunque necessario attendere.