Sony pronta a patteggiare per aver rimosso i sistemi operativi aggiuntivi da PlayStation 3

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A sei anni dall'inizio della class-action con cui Sony si è ritrovata accusata di aver rimosso da PlayStation 3 la possibilità di installare sistemi operativi aggiuntivi sulla sua console, sembra che il verdetto del giudice sia ormai vicino.

Il colosso giapponese, infatti, sembrerebbe pronto a patteggiare pagando in tutto milioni di Dollari ai 10 milioni di giocatori (i quali hanno acquistato il modello FAT dal primo novembre 2006 al primo aprile 2010) che sentono di aver perso una caratteristica fondamentale del prodotto acquistato. Secondo l'accordo, che necessita dell'approvazione del giudice, la società pagherà 55 Dollari ad ogni utente che riuscirà a provare di aver installato sulla piattaforma un altro sistema operativo (come Linux) mentre offrirà 9 Dollari a chi crede che la propria macchina abbia perso valore dopo la rimozione della feature pubblicizzata. I querelanti che hanno dato inizio alla class action dovrebbero inoltre ricevere 3.000 Dollari di bonus a testa mentre l'avvocato che li ha rappresentati chiederà 2,25 milioni di Dollari per pagare le spese processuali. I primi modelli di PlayStation 3 permettevano agli utenti di installare sistemi operativi di terze parti ma, per problemi di sicurezza, Sony aveva successivamente rimosso questa possibilità dalle sue console.