Sony e il rapporto con gli sviluppatori indipendenti: nuove testimonianze da Kotaku

Sony e il rapporto con gli sviluppatori indipendenti: nuove testimonianze da Kotaku
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Nei giorni scorsi Iain Garner di Neon Doctrine ha criticato Sony per lo scarso supporto ai giochi indipendenti, questi ultimi godono di poca visibilità sul PlayStation Store e oltretutto la compagnia non aiuterebbe i piccoli team. A seguito di questa testimonianza, Kotaku ha deciso di indagare a fondo per cercare di capirne di più.

La testata ha intervistato sviluppatori e publisher indipendenti che lavorano per tutte le hardware house e diverse testimonianze sembrano concordare con le parole di Iain Garner. Tra i tanti c'è chi afferma che "Sony non supporta nessuna realtà che non sia la sua" e "Sony non capisce cosa siano i giochi indie. Per loro sono solo giochi con un basso budget, fine."

Altre testimonianze (anonime) rivelano che "l'esperienza con Sony non è delle migliori e loro lo sanno, hanno questi problemi da molto tempo e lo confessano spesso anche agli sviluppatori, ma non fanno nulla per risolverli."

In generale, le persone intervistate sono concordi nell'affermare come Sony non promuova (quasi) in alcun modo gli indie, se non dandogli un minimo spazio sul PlayStation Blog (strumento ritenuto però inefficace a livello promozionale dagli stessi sviluppatori) o durante gli State of Play di minor rilevanza. Critiche anche per quanto riguarda il PlayStation Store, dove sarebbe impossibile ottenere visibilità se non pagando migliaia di dollari.

Uno sviluppatore afferma che "la dashboard di Xbox sembra piena e confusionaria ma almeno le persone vedono e trovano i nostri giochi. Ci sono tanti spazio per mettere in evidenza i contenuti e lo stesso vale su Nintendo eShop dove ci sono spazi che possono essere occupati senza pagare nulla."

Quasi tutti gli intervistati da Kotaku sembrano concordare sulla scarsa visibilità offerta dal PlayStation Store ai giochi indipendenti, con una sezione indie piuttosto nascosta e rarissimi passaggi in home page se non per quelle produzioni che hanno ottenuto un grande buzz sui social network.

Chiaramente, si tratta di poche testimonianze e non devono essere prese come la verità assoluta, semplicemente vengono riportate le esperienze di alcuni sviluppatori indipendenti con PlayStation.