Steam non è stato bannato in Cina: si è trattato di un attacco DNS

Steam non è stato bannato in Cina: si è trattato di un attacco DNS
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Nella giornata di Natale, ha fatto molto parlare di sé la notizia del ban del dominio globale di Steam in Cina (store.steampowered.com): considerata la storica reticenza delle autorità del posto nei confronti dei prodotti e dei giochi di matrice occidentale, la narrativa è subito stata considerata certa e riportata da tutte le testate.

La verità è che le cose sono andate molto diversamente. Questa volta le autorità cinesi e il loro firewall non c'entrano niente, dal momento che il dominio globale di Steam è stato oggetto di un attacco DNS operato da malintenzionati. A confermarlo non è stato uno degli ultimi arrivati, bensì la stessa fonte che aveva reso noto il ban, il Co-Founder e CCO di Neon Doctrine Vlad.

Vlad ha tuttavia invitato i giocatori a non cantar vittoria. Secondo lui, il ban del dominio globale di Steam "non è una questione di se, bensì di quando". Ci sono serie possibilità che in futuro sopravviva solamente il dominio locale (store.steamchina.com), altamente controllato, che offre un catalogo di soli 103 giochi selezionati e solo due grandi giochi mainstream, ovvero Counter Strike Global Offensive e DOTA 2.