Steam: trattenere il 30% sulle vendite dei giochi è ingiustificato, per gli sviluppatori

Steam: trattenere il 30% sulle vendite dei giochi è ingiustificato, per gli sviluppatori
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In occasione della nuova edizione della Game Developers Conference (GDC) prevista per il mese di luglio, gli organizzatori dell'evento hanno proposto agli sviluppatori videoludici un nuovo sondaggio con cui raccogliere interessanti informazioni ed opinioni da parte di chi lavora nel settore.

Un passaggio in particolare del sondaggio affronta la controversa politica di Valve riguardo alla divisione dei ricavi provenienti dalla vendita dei videogiochi su Steam. Pur rimanendo la piattaforma di riferimento per l'utenza PC, il marketplace è stato criticato aspramente dopo che compagnie come Epic Games, o Google ed Apple nel settore mobile hanno deciso di offrire agli sviluppatori una fetta maggiore dei guadagni derivanti da ogni singolo acquisto.

A domanda specifica, la maggior parte degli sviluppatori che hanno partecipato al sondaggio della GDC si è detta infelice della situazione, e che l'ago della bilancia pende eccessivamente in favore di Valve. Tra i dati raccolti, scopriamo che solo il 3% degli sviluppatori ritiene giustificata la tariffa (l'anno scorso lo sosteneva il 6% dei partecipanti), ed in tanti considererebbero una trattenuta del 10-15% più onesta da parte della compagnia di Gabe Newell.

Curioso che il dissenso fra gli autori di videogiochi emerga in concomitanza con l'annuncio ufficiale di Microsoft che, a partire dal mese di agosto, aumenterà la quota del fatturato netto trattenuta dagli sviluppatori dal 70% all'88% sul suo store digitale per PC, mettendosi così in linea con Epic Games Store.