E.T. The Fall I Tesori Sepolti di Atari, la mostra approda al MIC di Milano

E.T. The Fall I Tesori Sepolti di Atari, la mostra approda al MIC di Milano
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Dall’8 maggio alla fine di novembre 2021, in una mostra temporanea presso le sale del polo espositivo del Museo Interattivo del Cinema di Cineteca Milano, approda E.T. The Fall: I Tesori Sepolti di Atari”.

Si tratta della celebre esposizione di VIGAMUS – Museo del Videogioco di Roma che svela gli straordinari reperti archeologici di E.T. the Extra-Terrestrial, simbolo del crollo dell’Industria del Videogioco americana nel 1983.

La mostra porta alla luce i segreti che si celano dietro il fallimento del videogioco tratto dalla celebre pellicola cinematografica E.T. L’extraterrestre del 1982, mostrando ai visitatori i cimeli rinvenuti nel 2014, che rappresentano il primo esempio al mondo di archeologia del videogioco. Completano l’esposizione i pannelli descrittivi che raccontano la storia della leggenda metropolitana più nota nella Storia del Videogioco e le videointerviste a Joe Lewandowski della Tularosa Basin Historical Society, responsabile dell’intera operazione, e Andrew Reinhard, lead archaeologist che ha coordinato il lavoro degli archeologi sul posto.

Gli oggetti sono emersi dagli scavi del 2014 nel deserto di Alamogordo (New Mexico) e sono stati successivamente donati al VIGAMUS - Museo del Videogioco di Roma, primo al mondo a esporli nell’ottobre del 2014. Grazie alla partnership tra Fondazione VIGAMUS e Fondazione Cineteca di Milano, nel percorso espositivo si potranno ammirare per la prima volta a Milano gli autentici pezzi ormai introvabili, tra cui l’iconica cartuccia del videogioco di E.T. the Extra-Terrestrial di Atari per la console Atari 2600, il joystick originale dell’Atari VCS e un cabinato speciale, che permetterà ai visitatori di provare la versione dello sfortunato videogioco, accusato di aver fatto cadere l’intera industria.

Il game designer Howard Scott Warshaw, autore del videogioco di E.T. the Extra-Terrestrial per la console Atari 2600, venne accusato nel 1983 di aver fatto crollare l’intera industria del Videogioco, ma non molti sanno che l’insuccesso si celò dietro a tempi ristrettissimi di programmazione: in sole 5 settimane Warshaw dovette scrivere un intero codice di gioco.