Tencent e NetEase: persi 60 miliardi di dollari per la stretta cinese sui videogiochi

Tencent e NetEase: persi 60 miliardi di dollari per la stretta cinese sui videogiochi
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La stretta della Cina nel contrasto alla dipendenza da videogiochi produce un pesantissimo contraccolpo sui mercati finanziari asiatici. Le nuove direttive emanate dal Partito Comunista Cinese hanno infatti provocato un crollo delle azioni di Tencent e NetEase, con perdite di oltre 60 miliardi di dollari.

Come ricostruito dai giornalisti di Bloomberg, la massiccia vendita di azioni di Tencent e NetEase sta coinvolgendo tutti i principali attori della finanza internazionale in funzione della minaccia paventata dal Governo Cinese di "punire severamente" ogni violazione delle regole imposte nel tempo di gioco settimanale per i minorenni. Starà infatti agli sviluppatori e ai publisher monitorare l'effettivo tempo di gioco dei propri utenti, da qui la gravità della minaccia di sanzioni (non solo economiche) per le aziende che non provvederanno a istituire questo nuovo sistema di autoregolamentazione e di vigilanza.

I timori degli investitori, alimentati negli ultimi giorni dall'annuncio delle direttive per l'attuazione delle stringenti regole imposte dal legislatore cinese, vengono così espressi dalle ultime rilevazioni della Borsa di Hong Kong. Le azioni dei due colossi dell'industria dell'intrattenimento digitale sono arretrate rispettivamente del 6% e 7%, con perdite complessive che ammontano a 60 miliardi di dollari (circa 50,75 miliardi di euro al tasso di cambio attuale).

La moratoria sul tempo di gioco dei minorenni che è stata imposta dal Governo Cinese, di conseguenza, minaccia di avere delle gravi ripercussioni sulle ambiziose strategie di Tencent e NetEase basate sullo sviluppo di IP ad alto budget e, soprattutto, sull'ingresso nel board dirigenziale di software house e publisher terzi tramite l'acquisizione di importanti quote azionarie.