Twitch, uno streamer di WoW chiama a raccolta i colleghi contro il DMCA

Twitch, uno streamer di WoW chiama a raccolta i colleghi contro il DMCA
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Twitch ha recentemente inviato una dettagliata mail a tutti gli streamer della piattaforma per avvertirli di un'imminente ondata di cancellazioni che coinvolgerà numerosi contenuti accusati d'aver violato il DMCA.

Non è la prima volta che Twitch e i suoi content creator hanno a che fare con il DMCA, ma l'invio di queste mail rappresenta un evento con pochi precedenti, dal momento che è piuttosto raro vedere i responsabili della piattaforma di streaming così comunicativi in merito a questioni del genere. Twitch ha una regola che prevede il ban dopo tre avvertimenti per violazione di copyright (ad esempio, la presenza di un brano soggetto ai diritti d'autore), ma adesso propone una nuova soluzione che prevede la rimozione del contenuto incriminato.

La comunicazione ha scatenato la reazione contrariata di una larga fetta di streamer capitanata da Asmongold, personalità notoriamente legata a World of Warcraft che ha chiamato a raccolta tutti i colleghi, invitandoli a fare fronte comune per effettuare delle pressioni sui politici e indurli a cambiare le leggi sul copyright: "Streamer e youtuber dovrebbero unirsi e fare delle pressioni sui politici per cambiare queste leggi ridicole e antiquate. È imbarazzante che Internet continui a seguire delle leggi scritte nel 1998".

Gli utenti hanno risposto alla sua chiamata, ma hanno anche convenuto che mettere in atto una manovra del genere potrebbe rivelarsi estremamente difficoltoso oltre che impossibile senza dei grossi finanziamenti, dunque alcuni hanno proposto una sorta di unione tra streamer e content creator. Tutti, in ogni caso, si trovano d'accordo sull'inadeguatezza di una legge che affonda le sue radici in un'epoca cui il web era molto diverso da quello di adesso. Anche se riprodurre un brano durante una trasmissione è tecnicamente una violazione di copyright, è altrettanto vero che ad attirare gli spettatori di Twitch non è stato quel brano, bensì i contenuti videoludici (e non) proposti dallo streamer. La questione è sicuramente delicata, e sicuramente avrà un seguito.