Ubisoft Paris nell'occhio del ciclone: accuse di crunch, c'è chi lavora per 14 ore di fila

Ubisoft Paris nell'occhio del ciclone: accuse di crunch, c'è chi lavora per 14 ore di fila
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La crunch culture sembra ancora una realtà concreta all'interno di Ubisoft, almeno per quanto riguarda gli studi di Parigi. A sostenerlo sono i report di Solidaries Informatique e NME, che parlano di turni di lavoro estremi per alcuni lavoratori coinvolti nello sviluppo di Just Dance 2023.

Stando a quanto riportato da Solidaries Informatique, la pre-produzione del gioco musicale sarebbe andata incontro ad una forte disorganizzazione interna che ha creato non poche difficoltà ad Ubisoft Paris. Sembra che i lavori su Just Dance 2023 abbiano fatto soffrire sintomi di burnout al 10% del personale, con molte persone che hanno dunque preso congedi per malattia in maniera sempre più frequente.

In aggiunta, alcuni dipendenti avrebbero rivelato al sindacato francese che che i dirigenti avrebbero ordinato al team di sviluppo di cambiare completamente motore grafico 11 mesi prima del lancio già programmato per novembre 2022, oltre a dover fare i conti con richieste sempre maggiori da parte del management nonostante uno sviluppo problematico già in precedenza. In aggiunta alcune promesse, come l'assunzione di nuovo personale per Ubisoft Paris, non sarebbero state infine mantenute.

Un sviluppatore di Ubisoft Paris avrebbe invece rivelato ad NME che il team lavorava 13 ore al giorno durante lo sviluppo di Just Dance 2023, mentre alcuni impiegati del settore QA toccavano anche le 14 ore giornaliere se non oltre, con turni generalmente dalle 10 del mattino fino alla mezzanotte. Sempre secondo il lavoratore in contatto con la testata giornalistica, sembra che alcuni sviluppatori erano spinti a fare gli straordinari, e che Ubisoft faceva continue richieste al team con l'obiettivo di trasformare Just Dance 2023 in un live-service di enorme successo e con aggiornamenti costanti. "Abbiamo mostrato loro una roadmap realistica per rendere realtà questo progetto, ma l'hanno rifiutata", afferma lo sviluppatore rimasto anonimo.

Quanto emerso nei due report non ha al momento ulteriori riscontri o commenti da parte di Ubisoft, ma se quanto rivelato dovesse corrispondere al vero si tratterebbe di una situazione molto delicata per la compagnia, più volte al centro di accuse e controversie negli ultimi anni. In tempi più recenti, inoltre, la compagnia ha anche cancellato numerose produzioni, con Ubisoft che ha spiegato i motivi dietro lo stop dei suoi giochi.

Nel frattempo Ubisoft ha confermato la sua assenza all'E3 2023, optando per un evento in proprio. Il prossimo giugno, dunque, scopriremo quale sarà il futuro della compagnia e lo status dei lavori su titoli molto attesi come Assassin's Creed Mirage e Avatar Frontiers of Pandora.