Ubisoft Quartz, la dirigenza avvisa sugli NFT: 'Siamo solo all'inizio'

Ubisoft Quartz, la dirigenza avvisa sugli NFT: 'Siamo solo all'inizio'
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La fase iniziale del programma NFT e blockchain di Ubisoft non è andata nel modo migliore, per usare un eufemismo: Ubisoft Quartz è finito nel mirino di un sindacato francese, descrivendo la tecnologia alla base del servizio come inutile e anche dannosa per l'ambiente.

Anche diversi dipendenti Ubisoft hanno espresso perplessità su Quartz, chiedendosi se effettivamente il programma può avere un'utilità e, soprattutto, se il gioco vale la candela alla luce della reazione fortemente negativa da parte dei giocatori. Tuttavia, la dirigenza di Ubisoft non solo sembra avesse già previsto l'accoglienza controversa nei confronti di Quartz, ma sembra anche decisa a proseguire su questa strada.

Come affermato durante un recente Q&A con i propri sviluppatori, per Yves Guillemot, CEO della compagnia, il destino degli NFT è quello di venire progressivamente accettati dall'utenza esattamente come avvenuto in passato per i DLC, le microtransazioni e le loot boxes, anch'essi accolti con diffidenza e scetticismo al momento della loro comparsa sul mercato ma oggi realtà consolidate all'interno dell'industria. Non solo: sembra che Guillemot abbia chiaramente detto ai suoi dipendenti che gli NFT introdotti in Ghost Recon Breakpoint sono solo l'inizio, e che ci sono già piani per includerli in altre produzioni dell'azienda.

Una mossa che però continua a destare dubbi tra i lavoratori, preoccupati di dover essere sottoposti a periodi di crunch oppure a tagliare più elementi da vari giochi per gestire questa nuova, particolare tipologia di microtransazioni. "Sono qui per creare giochi e promuovere il divertimento e l'intrattenimento, ma non vedo come questa cosa possa muoversi verso tale direzione, si tratta olo di un'altra strada per succhiare via soldi ai giocatori", afferma un dipendente anonimo di Ubisoft a Kotaku.