Una class-action contro i Microsoft Points

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Era prevedibile che prima o poi sarebbe successo. Il sistema dei Microsoft Points adottato dalla Microsoft ha sempre creato parecchi dissensi all'interno della comunità.
Adesso è stato addirittura soggetto di una class-action da parte di un avvocato americano, tale Samuel Lassoff, operante nella zona di Philadelphia.
L'accusa afferma che la Microsoft, non consentendo di importare i "tagli" esatti richiesti dal materiale che l'utente intende acquistare, obbliga le persone a prendere "tagli" più grossi del dovuto, ritrovandosi con Microsoft Points "in più" che pagano ma in che realtà non utilizzano fino ad un eventuale successivo acquisto.

Facciamo notare che tale metodo è adottato anche dalla Nintendo con i sui WiiPoints, mentre l'unica che ne è esente è la Sony che permette di importare l'esatto numero di fondi richiesto dal materiale che si ha nel carrello (a patto che superi i 5,00 euro).