Until Dawn 2: gli sviluppatori spiegano perché non è stato fatto un sequel

Until Dawn 2: gli sviluppatori spiegano perché non è stato fatto un sequel
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L'horror narrativo di Until Dawn è stato apprezzato sia dal pubblico che dalla critica fin dalla sua uscita. E praticamente dal 2015, quando è approdato su PlayStation 4 (qui la nostra recensione di Until Dawn), che in molti chiedono a gran voce un sequel, proprio a conferma della bontà del titolo.

Per il momento però gli sviluppatori di Supermassive Games hanno fatto orecchie da mercante, preferendo invece concentrarsi su un nuovo titolo, dalle tematiche affini, chiamato Man of Medan (a proposito, sul nostro sito trovate l'anteprima di Man of Medan). Sarà il primo capitolo di un'antologia in cinque parti chiamata The Dark Pictures.

Game Informer ha recentemente intervistato gli sviluppatori per cercare di capire i motivi della scelta. Ne ha parlato Pete Samuels, CEO di Supermassive, che ha dichiarato che nonostante le richieste per un Until Dawn 2, lo studio ha preferito lavorare su una serie antologica che permettesse al team di creare più progetti "alla Until Dawn", ma in un periodo di tempo minore.

Anche il director di Man of Medan, Tom Heaton, è intervenuto: "In un'antologia c'è una grande opportunità di spaziare su un nuovo soggetto, un nuovo genere e con caratteristiche che puoi sviluppare in maniera specifica per quella storia. Non sei legato all'utilizzo di personaggi storici", ha dichiarato.

Infine è stata la volta del producer Dan McDonald, che ha parlato di come sarebbe anche difficile creare un sequel per un gioco come Until Dawn, dove l'esito della storia dipende anche dalle scelte del giocatore: "Se facessimo dei sequel non sapremmo chi è sopravvissuto. Potremmo ovviamente dedurlo dai vostri salvataggi, ma non vogliamo fare una cosa del genere. Vogliamo fare una storia diversa con protagonisti diversi".

Che ne pensate delle loro dichiarazioni?