Ve lo ricordate Driver per PS1? Il precursore di GTA 3!

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Prima ancora che il fenomeno Grand Theft Auto esplodesse con tutta la sua forza grazie al terzo episodio, sulla prima PlayStation c'era un altro gioco di culto che offriva tematiche malavitose calate in un contesto cittadino free roaming. Si tratta di Driver, l'iconica serie d'azione e guida creata da Reflections Interactive.

L'originale Driver venne pubblicato nel 1999, e già con il suo primissimo livello divenne a suo modo un gioco simbolico, seppur per i motivi sbagliati: chiunque l'abbia provato non potrà mai dimenticare l'infame tutorial di guida all'interno del garage che, tra frenate, derapate, slalom, accelerazioni e quant'altro ancora, fece impazzire i giocatori a causa del suo strettissimo limite di tempo richiesto per compiere ogni azione. Il tutorial per molti fu così ostico che non riuscirono nemmeno ad andare avanti e scoprire il gioco vero e proprio.

Ambientato in più città differenti degli Stati Uniti e con il detective del NYPD John Tanner, in Driver non era mai possibile scendere dalla propria auto, e tutte le missioni erano dunque un concentrato di velocità sfrenata ed azione a tutto spiano attraverso le strade cittadine, con incarichi un poco alla volta sempre più ostici tra timer sempre più stretti ed ostilità sempre più intense. Con un ottimo sistema di guida ed un comparto audiovisivo per l'epoca degno di nota, il primo Driver si rivelò un successo dando vita ad una serie vera e propria.

Driver 2 divenne realtà sempre su PS1 già nel 2000 e provò ad espandere ulteriormente la formula del predecessore, permettendo stavolta a Tanner di poter scendere dall'auto ed esplorare dunque gli ambienti urbani a piedi. Il focus resta comunque tutto sulle missioni a bordo di veicoli, tuttavia per la critica e per diversi giocatori di allora, Driver 2 non riuscì a replicare l'impatto e la freschezza del gioco originale, dimostrandosi meno coinvolgente e creativo.

Con l'avvento della generazione di console a 128-bit, GTA è riuscito ad esprimere appieno il suo rivoluzionario potenziale, ed in quegli anni tanti sviluppatori provarono a cavalcare l'onda della serie Rockstar Games con i propri giochi. Reflections stessa seguì la scia, trasformando Driver 3 in un marcato imitatore di GTA (ecco al tal proposito qual è il GTA più bello di sempre) senza però replicarne il fascino. Pubblicato nel 2004 su PS2 e Xbox, Driver 3 venne accolto tiepidamente: sulla carta si fa più ampio e sofisticato rispetto ai predecessori, ma né il gameplay, ne la sua tenuta audiovisiva riuscirono ad impressionare. Nonostante ciò, il gioco fu capace di vendere 3 milioni di copie già pochi mesi dopo la pubblicazione, segno che comunque il pubblico continuava a seguire con interesse la serie.

Driver proseguirà ancora con qualche episodio, ma nessuno di questi riuscirà a lasciare il segno. Driver Parallel Lines venne considerato un passo avanti rispetto a Driver 3, ma non abbastanza da imporsi nel suo genere di appartenenza. Reflections passerà poi sotto etichetta Ubisoft diventando Ubisoft Reflections: il primo gioco ad essere pubblicato sotto la nuova direzione è Driver 76 per PSP, anch'esso però accolto con scarso entusiasmo. L'ultimo gioco principale, Driver San Francisco, risale al 2011, pubblicato su PS3, Xbox 360 e Wii: nonostante un maggior successo di critica e pubblico, che apprezzarono il gameplay rinnovato e reso ancora più frenetico e spettacolare, di fatto si può considerare il canto del cigno per il franchise, che non sarà più tra le priorità di Ubisoft. Dopo il fallimentare spin-off Driver Renegade 3D per Nintendo 3DS, l'ultimissimo gioco collegato al brand è un titolo mobile del 2014, Driver Speedboat Paradise

Le ultime notizie relative al brand risalgono all'annuncio di una serie tv ispirata a Driver, ma di nuovi giochi nemmeno l'ombra e nulla lascia pensare ad un possibile revival del franchise da parte di Ubisoft. Vi piaceva Driver? Vorreste prima o poi il ritorno della serie? Condividete con noi i vostri pensieri tra i commenti!