Videogiochi e dipendenza: 300 pazienti in due anni nell'unica clinica UK

Videogiochi e dipendenza: 300 pazienti in due anni nell'unica clinica UK
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Il tema del rapporto tra dipendenza e videogiochi è sicuramente complesso e sfaccettato, ma nel corso degli ultimi anni si è registrato a livello internazionale un crescente sforzo per cercare di fare maggiore chiarezza in merito.

Tra i passaggi principali, ad esempio, possiamo citare l'intervento dell'OMS sul tema del Gaming Disorder, con l'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha incluso la dipendenza da videogiochi nel registro delle problematiche sanitarie riconosciute a livello internazionale. Tale crescente interesse ha portato anche al potenziamento dei centri di trattamento del disturbo, aumentati di numero nel corso degli ultimi anni.

Nel Regno Unito, ad esempio, è divenuto operativo il National Centre for Gaming Disorders. Istituito nel 2019 e collocato nella zona occidentale di Londra, quest'ultimo rappresenta l'unico centro dedicato alla dipendenza videoludica parte del National Centre for Behavioural Addictions. Prima della creazione della clinica, ancora oggi l'unica nel suo genere in tutta la Gran Bretagna, le uniche soluzioni specializzate erano dunque parte del circuito sanitario privato.

Di recente, il National Centre for Gaming Disorders ha aperto le proprie porte alla BBC, con la storica emittente britannica che ha potuto dialogare apertamente con il personale della struttura ed alcuni dei suoi ex pazienti. Nel corso del coverage, la dirigenza della clinica ha potuto confermare di aver accolto oltre 300 persone in cura negli ultimi due anni, con 200 di queste concentrate nel solo 2021. La maggior parte dei pazienti affetti da dipendenza da videogiochi che raggiungono il National Centre for Gaming Disorders è costituita da adolescenti, ma il range complessivo spazia tra i 12 e i 60 anni di età.

I casi trattati presso la struttura sono particolarmente estremi, come nel caso di Mike, uno degli ex pazienti della clinica, che al momento del suo ingresso nel centro dedicava circa 14 ore al giorno a World of Warcraft. Per offrire supporto ad un sempre maggior numero di persone e alle relative famiglie, la struttura britannica ha di recente attivato anche forme di consultazione online. Una soluzione che cerca di superare le difficoltà dettate dalla pandemia e dal numero limitato di posti disponibili presso la struttura. Il contatto a distanza inoltre, ha aggiunto il personale della clinica, può rappresentare una via per entrare in relazione con pazienti che ancora non sono pronti a compiere il passo dell'ingresso in struttura.