Videogiochi, NFT e criptovalute: picco e calo nel 2022, parlano gli analisti

Videogiochi, NFT e criptovalute: picco e calo nel 2022, parlano gli analisti
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Il rapporto tra videogiochi, NFT e criptovalute è diventato un trend particolarmente diffuso nel corso degli ultimi mesi del 2021. Un settore d'investimento che sta attirando l'interesse di molti: basti pensare alla recente crescita in Borsa generata dalle parole del Presidente di Square Enix.

Tuttavia, non tutti gli osservatori sono concordi nel valutare la sostenibilità del fenomeno. In particolare, dalle colonne internazionali di Games Industry, diversi analisti hanno condiviso previsioni incerte per l'affermazione di lungo periodo del nuovo trend. Piers Harding-Rolls, del gruppo Ampere Analysis, ad esempio, prevede che la commistione tra videogiochi, NFT e criptovalute raggiungerà il suo picco a metà 2022, per poi subire un significativo rallentamento.

Le ragioni alla base di tale riflessione sono molte. L'analista, in particolare, sottolinea che il valore effettivo e di lungo periodo degli NFT in ambito gaming resta particolarmente volatile, a causa della scarsa interoperabilità del sistema, al momento effettivamente molto chiuso. Con un crescente numero di videogiochi Play-to-Earn in arrivo sul mercato nel 2022, inoltre, è inevitabile che alcuni di questi non riusciranno a sfondare, con il fenomeno che nel suo complesso dovrebbe iniziare a rallentare nella seconda metà dell'anno.

Piers Harding-Rolls pone inoltre l'accento su di un tema poco citato, ma molto rilevante: la regolamentazione del mercato NFT e delle criptovalute. Il dibattito sulla tematica è forte sia a livello internazionale sia nei singoli Stati. Le discussioni in campo politico, ad esempio, hanno raggiunto picchi notevoli in Corea del Sud, mentre - ricorda l'analista Stephanie Llamas, del gruppo VoxPop -, il mercato delle criptovalute sta diventando oggetto di fortissime limitazioni in aree di rilievo, come India, Russia e Cina.

Infine, conclude Harding-Rolls, non è da sottovalutare nemmeno la reazione dei videogiocatori "tradizionali", che potrebbe scoraggiare l'adozione di tali pratiche da parte di alcuni colossi dell'industria videoludica. Di recente, ad esempio, abbiamo potuto assistere ad una forte critica nei confronti del programma Ubisoft Quartz. Tale trend, se immutato, potrebbe spingere le grandi software house a scegliere di limitare le dinamiche NFT a sole produzioni free to play o unicamente al mercato mobile.

In chiusura, ricordiamo che sulle pagine di Everyeye trovare un ricco speciale sul gaming su Blockchain, nel quale il nostro Francesco Fossetti spiega con chiarezza e semplicità ogni aspetto di questo nuovo trend.