Videogiochi proibiti e censurati: da Devotion a Thrill Kill, i casi più eclatanti

Giochi proibiti e censurati
Speciale: Multipiattaforma
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Dopo l'incredibile popolarità riscossa dal famigerato caso Devotion, non sono mancati ulteriori episodi di censura che hanno visto per protagonisti i videogiochi.

Concentrandosi su produzioni particolarmente violente o inquietanti, polemiche e censure sono infatti relativamente all'ordine del giorno all'interno dell'universo videoludico. Tra i casi più eclatanti, possiamo ad esempio citare il cruento Hatred, a firma di Destructive Creations, o Thrill Kill, titolo di Paradox Interactive reso oggetto di cancellazione dai vertici di Electronic Arts. Non meno attenzione ha poi ricevuto l'annuncio del più che controverso Six Days in Fallujah, shooter ambientato nel corso della Seconda Guerra del Golfo avviata in Iraq nel 2003 e accusato di non essere altri che un veicolo di propaganda.

Per fare luce su questa particolare circostanza che da decenni interessa il mondo dei videogiochi, la nostra Redazione ha realizzato un ricco speciale dedicato. Analizzando un interessante casistica, il buon Antonello "Kirito" Bello firma un approfondimento volto a ripercorrere i più celebri e rilevanti casi di videogiochi contestati, censurati o, addirittura, messi al bando. Non poteva mancare all'appello nemmeno un video volto a riassumere i dettagli principali: come sempre, potete dunque trovare il filmato dedicato direttamente in apertura a questa news e sul Canale YouTube di Everyeye.