Videogioco d'autore: Hideo Kojima discute delle differenze tra Giappone e Occidente

Videogioco d'autore: Hideo Kojima discute delle differenze tra Giappone e Occidente
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Nei giorni scorsi Hideo Kojima è stato intervistato da Gian Luca Rocco per TGCOM 24 e in questa occasione il produttore e game designer giapponese ha parlato anche della differenza relativa alla visione del videogioco d'autore in Giappone rispetto all'Occidente.

L'autore dell'intervista fa notare come per quanto riguarda i creativi giapponesi spesso ci si riferisca a "il gioco di Hideo Kojima", "il gioco di Yoko Taro", "il gioco di Hidetaka Miyazaki" e via dicendo mentre in Occidente si parla spesso più genericamente di publisher e studi di sviluppo, anzichè di singoli creativi, tranne rari casi (pensiamo a Ken Levine, papà di BioShock, o Michel Ancel e Patrice Desilets)

Hideo Kojima prova a dare una risposta al quesito: "Hai ragione, è vero ma anche in Giappone le cose stanno rapidamente cambiando e il volto dell'autore si vede sempre meno perché si tende a creare i videogiochi al modo occidentale. Un po' quello che accade anche nel mondo del cinema dove il regista lascia sempre di meno la sua impronta artistica sulla pellicola.

È un po' una sfida tra indipendenti e blockbuster, io voglio essere nel mezzo e prendere le cose positive di entrambi questi mondi. Capita che alcuni giochi molto autoriali siano venduti magari solo in Giappone e partano con un budget basso. Ma quando cercano di proporsi all'estero, di diventare prodotti internazionali, perdono un po' l'anima dal direttore creativo, la sua impronta sparisce lentamente. Più il progetto diventa grande, più il volto creativo scompare, vale anche per i giochi occidentali."

Trovate l'intervista completa nel link in fonte... a proposito, sapevate che Hideo Kojima è un grande fan di Dario Argento?