Yoko Taro: i motivi per cui uccidiamo nei videogiochi fanno luce sulla natura umana

Yoko Taro: i motivi per cui uccidiamo nei videogiochi fanno luce sulla natura umana
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Nonostante i titoli che portano il suo nome non sempre abbiano soddisfato sotto il profilo prettamente ludico (non è di certo il caso di NieR: Automata), Yoko Taro si è spesso e volentieri dimostrato autore prolifero di storie interessanti, profonde e dai risvolti inaspettati che hanno saputo arricchire il panorama videoludico.

Dietro la bizzarra maschera ed un atteggiamento scherzosamente immaturo e spesso sopra le righe, sembra che Yoko Taro nasconda tutto sommato un suo lato più quieto e riflessivo. Il director nipponico ha parlato nel corso di una recente intervista della possibile connessione che c'è tra la natura umana e la soddisfazione che si prova uccidendo i propri nemici nei videogiochi.

"Penso che le ragioni per cui uccidiamo nei videogiochi facciano luce su ciò che non va con l'essere umano o con gli umani in generale. Vogliamo la pace nel mondo, ma allo stesso tempo ci piace uccidere e utilizzare armi da fuoco nei videogiochi. Penso che per gli umani sia una sorta di karma: il modo in cui i videogiochi agguantano la vera essenza dell'umanità, che rappresenti o meno ciò che cercavano di fare".

La quasi onnipresente violenza nel mondo dei videogiochi è da sempre un interessante argomento di discussione. Voi cosa ne pensate delle parole di Yoko Taro? Uccidendo un nemico virtuale stiamo davvero dando sfogo a quello che è un lato sopito della natura umana?