ZeniMax accetta la proposta di patteggiamento e conclude il contenzioso con Oculus

ZeniMax accetta la proposta di patteggiamento e conclude il contenzioso con Oculus
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Dopo più di due anni dal suo inizio, si conclude finalmente il contenzioso legale tra ZeniMax Studio e Oculus, la compagnia posseduta da Facebook accusata di essersi impossessata impropriamente di alcune tecnologie per dar vita all'omonimo visore per la Realtà Virtuale.

Nel corso del 2017, la giuria aveva condannato Oculus ad un risarcimento nei confronti di ZeniMax pari a 500 milioni di dollari, che Palmer Luckey e soci avrebbero dovuto pagare per aver violato l'accordo di non divulgazione e il copyright della tecnologia, nonché per essersi macchiati di falsa testimonianza in tribunale. Durante l'estate di quest'anno la pena è stata dimezzata: ad Oculus sono stati imputati quindi 250 milioni di dollari per espiare le proprie colpe.

Arrivando ad oggi, ZeniMax ha annunciato ufficialmente di aver raggiunto un accordo di risoluzione grazie alla proposta di patteggiamento di Facebook. Al momento non sono stati diffusi dettagli più precisi, quindi non sappiamo se la cifra sopraindicata sarà effettivamente versata da Oculus e Facebook.

"Siamo felici che si sia raggiunto un accordo, di cui siamo pienamente soddisfatti", ha commentato Robert Altman, CEO di ZeniMax. "Per quanto il contenzioso ci abbia procurato dispiacere, lotteremo sempre vigorosamente contro la violazione o l'appropriazione delle terze parti nei confronti della nostra proprietà intellettuale".