First look Star Wars 1313

Prima occhiata al nuovo, sfavillante titolo proveniente da una galassia lontana, lontana...

First look Star Wars 1313
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Senza eclatanti annunci e lontano dai riflettori, Lucasarts e' uscita in sordina con 1313, il nuovo progetto su cui gli enormi studi di Guerre Stellari stanno lavorando ormai da due anni, coinvolgendo le divisioni Animation e Industrial Light & Magic del colosso Lucas. Da sempre gli studi americani hanno coinvolto le divisioni cinema per i loro videogame, ma mai come per 1313 si è vista una sinergia così d'ampio respiro. I responsabili degli effetti speciali di film come Hulk e The Avengers hanno creato un nuovo motore grafico insieme alla divisione videogames: "Noi del cinema abbiamo fino a quindici o venti ore per renderizzare un singolo frame", declama il responsabile della ILM al pubblico presente, "mentre nei videogame si hanno solo 16 millisecondi. Con 1313 abbiamo cercato di far convergere i due mondi.". A quel punto è partita la demo giocata. E i nostri occhi si sono posati sul futuro.

    Soluzione di continuità

    Due Bounty Hunter sono sbarcati sul pianeta detto 1313: una giungla metallica stracolma di reietti e farabutti della peggior specie, in attesa di qualcuno che gli dia la caccia. Strutturato su più livelli collegati da immensi tubi metallici, 1313 è un pianeta da evitare. I nostri due protagonisti lo sanno bene, ma non ci fanno troppo caso. Devono scendere di parecchie miglia per raggiungere il piano su cui dicono che viva il loro obbiettivo. Qualcosa va storto però e le battutine sarcastiche sulle razze aliene più deboli e facili da catturare si trasformano in ordini gestuali militari, mentre una squadra d'assalto cerca di freddare i due cacciatori. Sono in uno dei tubi di collegamento, su un cargo diretto verso il basso. Chi li ha traditi? Non sembrano curarsene. Imbracciano i folgoratori e abbandonano il veicolo saltando su uno vicino, facendo fuori la squadra d'assalto in poche ma precise mosse.

    Mentre le scene passavano a schermo non potevamo che domandarci se il ragazzo col pad in mano alla nostra sinistra stesse veramente controllando il Bounty Hunter che si accovacciava dietro a una copertura. Il TPS Lucasarts è ancora agli albori ma mostra già muscoli, sostanza, carattere. Quella che ci troviamo davanti non è la leccata Naboo, nè l'aristocratica Tatooine, ma una sporca latrina piena di feccia, in cui esiste solo la legge del più forte. Un universo di Star Wars dai toni cupi, violenti e ironici. Stupisce che la Lucas abbia concesso una simile deriva all'universo fantascientifico più noto in assoluto. In realtà, l'assenza di sangue durante le scene crudeli in cui un cacciatore spinge impietosamente un soldato ferito giù da un dirupo ridendo stride con l'impronta accessibile a tutti che da sempre caratterizza Star Wars. Emerge quindi la volontà di creare un prodotto per un pubblico adulto, senza compromessi, a partire dal comparto tecnico. 1313 è una gioia per gli occhi: non esiste alcun filmato in computer grafica perché il motore del gioco già renderizza in tempo reale un simile livello di dettaglio. Da poco eravamo usciti dalla presentazione di Crysis 3, che ci aveva sinceramente impressionato. In questo caso però siamo semplicemente su un altro livello, prossimo a quel Samaritan che ancora fa sognare. Il momento è quasi giunto.

    Non basta la sola grafica

    Un risultato tecnico simile è opera di una collaborazione corale tra tutti gli studi Lucas videoludici e cinematografici. Fu Team Bondi per prima a riuscire a mappare con precisione certosina i tratti somatici di un volto in movimento, ma il Motion Scan aveva un grosso limite: gli attori dovevano rimanere seduti per essere ripresi. Con le tecnologie sviluppate da Industrial Light & Magic, simili a quelle usate da Quantic Dreams in Heavy Rain e Beyond, viene invece indossato un caschetto con delle telecamere poste su due lunghi baffi metallici posti di fronte al volto dell'attore. In questo modo, mentre cammina durante una sessione di mocap, si possono riprendere tutte le sfumature dell'espressione del viso, in modo da offrire all'attore una maggiore immersione nel suo ruolo contemporaneamente per il corpo e il viso. Le animazioni, così come il dettaglio grafico, sono semplicemente senza precedenti. Le luci, le texture e gli effetti particellari sono semplicemente su un altro pianeta rispetto alle produzioni di oggi. E non siamo di fronte a una tech demo.
    In basso a sinistra compare l'unico elemento dell'HUD che ci riporta alla realtà: non siamo di fronte a un film. È la breve lista delle armi equipaggiate con relativa conta dei proiettili, unico retaggio di una generazione che d'ora in avanti non esiste più. Del gioco in realtà non è stato mostrato assolutamente nulla se non un accenno di sparatoria che ricorda da vicino il gameplay di Mass Effect, ma senza ruota delle abilità. Il trailer termina nel momento in cui le due navi in collisione precipitano nel baratro del tunnel di collegamento. La conta dei frame in basso a destra (rarissimo caso di onestà da parte dei programmatori) è rimasta saldamente sopra i trenta FPS, senza superare i quaranta e scendendo sporadicamente sotto i dieci, creando evidente stuttering ma solo in casi sporadici. È normale. Mancano due anni alla pubblicazione. Un lunghissimo periodo di tempo, ma è lo stesso produttore che alza il sipario su primi dettagli dell'hardware richiesto per muovere una simile magnificenza: un PC dotato di hardware Nvidia.

    Star Wars 1313 Privo di Jedi e spade laser, 1313 è l’altra faccia dell’universo di Star Wars, quella degli sporchi bar zeppi di contrabbandieri e di assassini prezzolati che cacciano prede umane. Il risultato tecnico artistico è senza eguali e vedere cotanta magnificenza girare a un tale frame rate su un PC basato su hardware Nvidia (un quad-SLI di serie 600?) stuzzica le nostre più recondite fantasie tecnico-ludiche. Alla domanda su quali piattaforme uscirà, ci è stato risposto che la demo mostrata era quella PC. Poi vedranno dove concentrarsi per l’ottimizzazione. Se non l’avete già fatto, correte a visionare il trailer di lancio e sappiate che quella che state osservando è una gameplay session e non c’è niente di precalcolato. C’è solo un ragazzo che sta muovendo un personaggio a schermo davanti a un monitor con un controller Microsoft, come faremo tutti noi entro un lustro. In attesa dei dettagli sul gameplay -da non sottovalutare-, purtroppo 1313 rimane solo una magnifica finestra sulla massima espressione tecnico-artistica possibile, sulla quale rimanere affacciati per i brevi minuti concessi dai filmati in circolazione.

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