Provato SteamOS: il primo approccio

L'ambizioso sistema operativo di Valve si mostra finalmente in versione beta.

Provato SteamOS: il primo approccio
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  • Solo due mesi e mezzo fa Valve annunciava, per mezzo di una pagina web creata ad hoc, il concept per un PC gaming votato allo schermo televisivo e alla fruizione da salotto: project living room. Il progetto di Valve comprenderebbe un sistema operativo, una (serie di) console, e un innovativo controller ideato allo scopo di fondere, una volta per tutte, il mondo PC a quello dei classici hardware casalinghi per il videogaming. Il piano, più ambizioso che mai, sembra evolversi con incredibile rapidità, forse per via della natura "open" del progetto. Finalmente abbiamo avuto modo di mettere le mani su Steam OS, sistema operativo basato su kernel unix - per esattezza sulla distribuzione Debian - che ambisce a spodestare Windows e a sfidare gli hardware di Sony e Microsoft. Ce la farà Gabe Newell a mantenere le promesse fatte? Difficile fare previsioni, ma per il momento potete leggere le nostre prime impressioni, a poche ore dall'installazione della beta.

    LA PRIMA STEAM MACHINE

    Sebbene il programma Steam Machine sia confinato al solo territorio degli Stati Uniti, vediamo rapidamente qual è l'offerta di Valve per quanto riguarda la soluzione gaming da salotto. I primi 300 prototipi spediti dall'azienda di Bellevue montano CPU Intel di quarta generazione i3, i5 e i7, con velocità di clock fino a 3.9 GHz. Le schede grafiche sono tutte GeForce (momentaneamente, per questione di driver, non c'è compatibilità con l'hardware AMD) con GPU Kepler, montando a seconda del caso GTX 660, 760, 780 o la potentissima Titan. Tutte le configurazioni vantano ben 16GB di memoria RAM DDR3, 3GB di GDDR5 e un disco rigido 2.5" hybrid da 1 TB. L'alimentatore è un Silverstone SFX da 450W, la più potente PSU per questo contenutisimo form factor, una selezione a quanto pare priva di alternative, volendo installare dei componenti high-end in un case tanto piccolo.

    "Il design ricorda vagamente quello di una Xbox One, semplice, squadrato, minimale, costruito sulla base dell'hardware presente al suo interno."

    Il design ricorda vagamente quello di una Xbox One, semplice, squadrato, minimale, costruito sulla base dell'hardware presente al suo interno e non viceversa, come invece avviene in ambito console. Sulla parte frontale troviamo un pulsante tondo per l'accensione - incorniciato da una luce bianca che si accende quando la console è in funzione - e due porte USB 3.0. Sul retro abbiamo gli attacchi video della scheda grafica, e un pannello I/O tipico PC dal quale fuoriesce un'antenna utile alla comunicazione wireless con il router/modem. Assente il lettore ottico, ormai superfluo in ambito PC e, ammettiamolo, inutile quando abbiamo il catalogo completo Steam e i suoi prezzi incredibili. Il contenuto più interessante del box giunto a casa dei fortunati utenti selezionati per la beta è senza dubbio lo Steam Controller, l'innovativo pad che vuole emulare il mouse grazie ai due touchpad tondi dotati di risposta aptica. Speriamo di poter provare presto il nuovo input device di Valve, anche se probabilmente ci toccherà attendere la commercializzazione prima di poterci mettere le mani sopra.
    Il popolare sito iFixit assicura che disassemblare la macchina è un procedimento semplice e veloce, per un hardware che si presta così alle possibilità di upgrade annunciate e discusse nel corso dei mesi scorsi. Le dimensioni non sono proprio contenute (305x315x74mm), così da poterci installare schede video di dimensioni non indifferenti.

    La nostra macchina test non era dissimile da alcune di quelle distribuite al pubblico statunitense per il programma beta.

    CPUIntel i7 3770K @ 3.9GHz
    MainboardMSi Z77A-GD65
    MemorieCorsair Vengeance 16 GB DDR3
    DischiWD Caviar Green 1 TB
    Scheda GraficaNVIDIA GeForce GTX 760 MARS by ASUS

    Nel nostro caso abbiamo una CPU Intel di terza generazione e una scheda grafica indubbiamente particolare, dual GPU. Il disco rigido da noi adoperato non si presta bene per un utilizzo primario, ma per il nostro test si è dimostrato comunque più che sufficiente. Nel caso intendiate assemblare un PC per il vostro salotto, optate per una soluzione più rapida e performante, come un WD Caviar Black o un disco ibrido.

    INSTALLAZIONE E CONFIGURAZIONE

    L'installazione ci ha creato non pochi grattacapi, specialmente per la mancanza di tutorial e istruzioni precise, problema da imputare ovviamente al recentissimo rilascio della distribuzione Linux di Valve. Come riportato dalla pagina ufficiale di SteamOS, esistono al momento due tipi di installazione: la cosiddetta default che va a replicare il setup eseguito in casa Valve per le Steam Machines ufficiali, e quella custom che, al pari di una tradizionale installazione tux, configura il sistema operativo tenendo in considerazione le numerose variabili e quindi l'hardware in uso sul nostro computer. Il primo metodo formatta il disco di destinazione, lo partiziona a dovere utilizzando il file sysytem ext tipico di Linux, e infine copia i file direttamente su disco; il secondo metodo invece installa il tutto adoperando un pacchetto dalle dimensioni ridotte (circa 900MB a fronte dei 2,5GB della prima), configurando poi eventuali pacchetti opzionali su base delle necessità del nostro hardware.

    "SteamOS si basa sulla distribuzione linux Ubuntu che, a sua volta, si fonda sul ben noto Debian, il papà dell'attuale linux."

    In entrambi i casi è necessaria una chiavetta USB da almeno 4GB formattata FAT32 e un disco rigido con capacità non inferiore ai 500GB, intonso (se vi sono dei dati infatti, questi verranno cancellati con il processo di installazione). Creare un dual boot non è al momento possibile, salvo forse avere grandi competenze in ambito linux e intervenendo con una compilazione manuale da riga di comando. Un altro requisito raccomandato è una mainboard con BIOS UEFI, anche se online sono già disponibili informazioni per aggirare il suddetto problema. Naturalmente è possibile provare il sistema operativo passando da Windows e attraverso un processo di emulazione, ma non approcciatelo nel caso abbiate intenzione di utilizzare a tutti gli effetti il sistema operativo di Valve per giocare.
    Una volta installata la distribuzione beta, accediamo con un account provvisorio attraverso interfaccia Gnome Classic, avviamo Steam (dovremo accettare il contratto EULA) che effettuerà il download dei file d'aggiornamento e di configurazione (poco più di 200MB). Ultimato l'update, sarà sufficiente lanciare un semplice comando da terminale così da finalizzare il sistema operativo. Al riavvio il computer farà partire automaticamente l'interfaccia Steam OS (conosciuta su Steam tradizionale con il nome di Big Picture).

    PRIME IMPRESSIONI

    SteamOS si basa sulla distribuzione linux Ubuntu che, a sua volta, si fonda sul ben noto Debian, il papà dell'attuale linux, giunto qualche giorno fa alla versione 7.3 (Wheezy). Parliamo di uno dei sistemi operativi Unix più leggeri e prestanti, con l'unica eccezione del complesso Gentoo: Valve ha deciso di adottare questa distribuzione tanto per questioni di semplicità di sviluppo, quanto per versatilità d'utilizzo per l'utente finale. Inutile dire che la versione di SteamOS che abbiamo per le mani è acerba - in qualità di beta build - mancando di alcuni strumenti fondamentali, in primis un sistema efficace di riconoscimento di hardware e periferiche (siamo stati infatti costretti a risolvere dei problemi sul versante audio prima di poter passare al test di quanto installato). L'interfaccia l'abbiamo già vista e assaporata in lungo e in largo con il cosiddetto progetto Big Picture e grazie al supporto ufficiale del joypad controller di Xbox 360. Quest'ultimo si è dimostrato perfetto anche in questa occasione, con un riconoscimento immediato da parte di SteamOS. La navigazione è senza dubbio il punto di forza del sistema operativo, comoda, semplice ed estremamente funzionale. Proprio come avviene su Xbox e Playstation, possiamo spostarci tra i vari menù dell'interfaccia con l'ausilio dello stick analogico sinistro: in qualità di sistema multitasking, con i grilletti del controller passiamo rapidamente da una schermata all'altra, così da rendere ancora più veloce la navigazione.

    "Sebbene funzionale, l'interfaccia sembra mancare di qualcosa, soprattutto a causa di un design poco ispirato, schermate un po' spoglie e una scelta cromatica poco azzeccata."

    Non viene risparmiata nemmeno la croce direzionale, che in alcuni frangenti permette veloci scorciatoie. Ad ogni titolo dello store o del nostro catalogo corrispondono delle immagini, ma anche trailer e video di gameplay, tutto perfettamente funzionante a dimostrare la corretta implementazione di codec e del player multimediale (anche se manca il supporto una volta passati all'interfaccia desktop). Anche la chat è integrata al sistema operativo, sebbene il metodo scelto per la videoscrittura non si riveli affatto comodo: si utilizza una combo tra levette analogiche e i quattro pulsanti principali, ma è poco immediato ed è molto difficile entrarvi in sintonia. Proprio come per il software Windows/Mac troviamo un browser integrato per navigare comodamente nel web, così come in alcune pagine specifiche del network Valve che ancora non sono state implementate nel software, come i profili utente e gli elenchi di obiettivi e medaglie. Sebbene funzionale, l'interfaccia sembra mancare di qualcosa, soprattutto a causa di un design poco ispirato, schermate un po' spoglie e una scelta cromatica poco azzeccata. Ci aspettavamo di trovare anche una migliore integrazione dei servizi social, cosa che sfortunatamente non è ancora avvenuta.
    Il sistema operativo linux classico è ridotto ai minimi termini, con una selezione di software "all'osso" che non offre grandi possibilità d'uso al di fuori del gaming. Ovviamente l'utente esperto può dedicarsi all'installazione di qualsivoglia genere di programma compatibile, anche se al momento manca un gestore software e repository adeguato a tale scopo.

    SteamOS Difficile capire dove voglia andare a parare Valve con il suo nuovo sistema operativo: l’ovvia incompatibilità con le librerie DirectX pone inevitabilmente grossi vincoli, limitando il catalogo ai giochi del ramo indie, ad alcune avventure grafiche e a pochissimi tripla A compatibili con lo standard OpenGL (i migliori esempi sono Metro: Last Light, Borderlands 2 e alcuni titoli Valve). L’azienda con sede a Washington intende forse puntare all’implementazione di altri servizi, come lo streaming da remoto, le tecnologie di cloud computing, o alle librerie Mantle in dirittura d’arrivo; ma forse la società ha un asso pronto nella manica che deve essere ancora mostrato al pubblico. Al momento la verità è che si può ottenere un risultato analogo a quello di SteamOS anche con una normale distro linux come Ubuntu, SuSe o Mandriva, installando Steam a parte. Una soluzione linux classica risulta non solo più facile da installare, ma anche più immediata da configurare grazie al supporto software e delle repository online. Ci auguriamo che gli sviluppatori di Valve possano rapidamente approntare un OS davvero user friendly - obiettivo primario di questa missione - magari rivedendo un’interfaccia che è sì funzionale, ma ancora ben lontana dall’avere un appeal grafico accattivante. Siamo di fronte ad un progetto interessante, dalle grandi potenzialità, ma che rischia di finire in una nuvola di fumo: senza un incentivo sia al mondo del game development che ad un’utenza sempre più esigente, SteamOS potrebbe finire con l’essere un semplice e curioso progetto alternativo e niente altro. Ne sapremo certamente di più tra qualche settimana, quando i produttori di terze parti, in partnership con Valve, presenteranno le loro macchine al CES di Las Vegas. Restate con noi per ulteriori aggiornamenti.

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