Recensione TimeShift

Tra le pieghe del tempo...

Recensione TimeShift
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dopo tanto "tempo"....

    Timeshift non era esattamente uno degli Fps più attesi di quest'anno; per essere onesti è un nome forse noto a chi segue con attenzione le news dei nuovi titoli, ma perlopiù sconosciuto agli altri. La sua è una storia travagliata: in sviluppo da anni, mostrò una prima demo già all'inizio del 2006 sotto Atari per poi passare all'attuale distributore Sierra, con la sua uscita rimandata sino a questo mese; è stato rilasciato per Pc e Xbox360, presto uscirà anche per PS3. Poco noti sono anche i suoi sviluppatori, la Saber Interactive, il cui lavoro precedente era il modesto Will Rock, un altro Fps.

    Riscrivere la storia

    La trama di Timeshift è abbastanza semplice: il dottor Krone, creatore di una tuta per i viaggi nel tempo, fugge nel passato con uno dei due prototipi; il protagonista riesce a inseguirlo con l'altra tuta, un modello più avanzato, e arriva in un'epoca alternativa in cui Krone domina come il “Magistrato”, un dittatore tirannico (in una città troppo simile a City17 di Half-life2 per essere un caso). Per rimettere le cose a posto e poter tornare a casa sarà necessario trovarlo e ucciderlo, scopo condiviso anche dal locale movimento di resistenza. Di certo non è una storia brillante, ma nel bilancio ludico dell'esperienza la trama funge si e no da sfondo: ogni tanto si vedranno dei flashback di pochi secondi per “approfondire”, ma in linea di massima sarà già tanto se il giocatore si ricorderà perchè si trova in una certa zona; poco male comunque, Timeshift è incentrato decisamente sull'azione.
    Tutto il gioco è basato sulla capacità del protagonista, tramite la sua tuta, di manipolare il flusso temporale: molto presto si otterrà la capacità di rallentare, fermare o riavvolgere il tempo mantenendo però la normale capacità di muoversi; cosa quindi molto utile negli scontri e che offre una certa utilità anche per raggiungere luoghi inaccessibili. Sfortunatamente, i poteri della tuta all'atto pratico sono il classico “Bullet time”: il potere di gran lunga più usato sarà il rallentamento, con gli altri due che verranno riservati a poche occasioni. Il gioco stesso incentiva chiaramente l'uso del solo rallentamento durante gli scontri: i tre poteri temporali infatti richiedono una scomoda combinazione di tasti (shift + tasto del potere) quindi il giocatore ricorrerà essenzialmente al singolo tasto del “Ssam”, il sistema automatico di scelta della tuta; sistema che sarà fisso sul rallentamento salvo nei casi in cui per proseguire (ad esempio, per attraversare un ponte che sta crollando) o per altre necessità sceglierà uno degli altri due poteri. Anche volendo usarli spontaneamente, si noterà subito come essi esauriscono più in fretta la barra del potere, con un'utilità minore negli scontri a fuoco; del resto, il solo rallentamento è fin troppo efficace. In effetti, in Timeshift si possono quasi intravedere due giochi diversi differenziati da quanto la tuta è efficace in combattimento. Nei primi livelli, che non a caso sono di gran lunga i meno divertenti, il gameplay si può riassumere in poche parole: si incontrano i nemici, si usa la tuta per renderli quasi fermi, li si uccide senza la minima difficoltà e si va avanti; del resto si affrontano soprattutto lunghi corridoi, quindi l'unica cosa richiesta è avanzare, quasi senza guardarsi attorno. Anche le 3 armi disponibili all'inizio (pistola, mitragliatrice e fucile a pompa) e praticamente un unico tipo di nemici rendono il gioco di una banalità orribile, tanto che molti giocatori potrebbero (comprensibilmente, complice anche il peculiare stile grafico) catalogarlo dopo poco tempo come mediocre e metterlo da parte: grave errore, perchè il meglio di sé Timeshift lo presenta non appena abbandonata la città di partenza; da quel momento, infatti, gameplay e contesto cambiano radicalmente. Abbandonati i ristretti spazi urbani ci si ritrova in grandi mappe aperte, generalmente montagnose, in cui il solo rallentamento non è affatto sufficiente per sopravvivere e dove le possibilità, complici anche nuove armi e nemici, aumentano radicalmente. Se uccidere gruppetti di 3-4 nemici col potere temporale in un corridoio è facilissimo, specie con la possibilità di ritirarsi nella stanza precedente per ricaricare i poteri della tuta, farlo in spazi aperti con 8-12 nemici (alcuni dei quali magari volanti), la possibilità di essere circondati e magari qualche veicolo in arrivo è decisamente più difficile: via quindi all'uso del cervello e delle “nuove” armi, alcune tradizionali come il fucile da cecchino o il lanciarazzi, altre più tecnologiche come il fucile a impulsi. Ogni tanto si otterrà l'aiuto (generalmente poco utile) di altri membri della resistenza, specie durante l'assalto a qualche postazione del Magistrato; in ogni caso il gioco non sarà mai troppo difficile anche se, giustamente, da un certo punto in poi correre in avanti servirà solo a farsi ammazzare. Anche i mini-obbiettivi da raggiungere si faranno più vari: certo, si dovrà sempre raggiungere il waypoint sulla minimappa ma per farlo si dovrà magari far saltare pareti dopo avervi fatto esplodere contro qualche treno, o attraversare burroni saltando su enormi eliche rallentate grazie ai propri poteri. I livelli rimangono comunque estremamente lineari, ma anche se il percorso è unico la tridimensionalità delle mappe sarà palpabile, soprattutto quando dall'alto di qualche struttura si potrà osservare il percorso appena fatto e quello a venire. Anche quando si rientrerà in qualche edificio i corridoi o le stanze ristrette saranno più rari, cedendo il passo a enormi hangar o complessi industriali su più piani.
    Oltre al classico “spara a quello che si muove” Timeshift offre solo qualche piccola distrazione: contrastare qualche ondata di nemici con postazioni fisse di mitragliatori, o i piccoli puzzle temporali che si presenteranno di quando in quando (niente di difficile, comunque). I veicoli (nemici) nel gioco non mancano ma per il giocatore ci sarà modo di guidare, e per poca strada, solo il “quad”, la moto a quattro ruote. A un certo punto del gioco si potrebbe quindi cercare spontaneamente modi “alternativi” di sconfiggere i nemici, magari osservando le loro reazioni alle differenti situazioni: anche se non brilla per capacità tattiche (anzi), l'intelligenza artificiale dei nemici è ottima per sottolineare tutto il male che il giocatore può infliggergli: che si tratti di beccarli con le granate adesive (molto, troppo simili a quelle del primo Halo, anche nel colore), di far saltare le diffusissime taniche di combustibile sparse nel gioco mentre ci passano accanto o di sottrargli le armi mentre il tempo è sospeso (funzionalità divertente ma poco utile del rallentamento).

    Fisica e grafica

    Dal punto di vista tecnico, Timeshift è basato tanto sul motore grafico proprietario, il Saber 3d, quanto sul motore fisico Havok la cui implementazione nel gioco è degna di nota. La fisica nel gioco infatti è ben sviluppata, con la maggior parte degli oggetti che rispondono bene alle sollecitazioni o si rompono (bello il modo in cui i vetri si frantumano), alcuni muri interni o colonne che si frantumano sotto i colpi da fuoco (elemento purtroppo quasi inutilizzato negli scontri) e, soprattutto, nemici che rispondono davvero diversamente in base al luogo in cui li si colpisce. Colpirli alle gambe li farà cadere a terra (da dove, in un paio di istanti, continueranno a sparare: un bel tocco di classe), colpirli vicino alle braccia potrebbe disarmarli (e se alcuni nemici cercheranno di recuperare un'arma da terra, altri imploreranno pietà), colpirli in testa li eliminerà alla svelta e vedere l'elmetto di un nemico che vola via per un colpo alla testa ben mirato dà una certa soddisfazione; un po' esagerato forse l'effetto di rag doll dei nemici morti: alcuni dei voli che fanno sono decisamente eccessivi (seppur molto divertenti da osservare). Anche i modi in cui le costruzioni o i veicoli saltano in aria è ben reso: il potere di riavvolgimento del tempo avrebbe un'ottima ragion d'essere anche solo nel poter rivedere i tanti pezzi che si ricompongono e tornano a formare, come un puzzle, un muro o una costruzione, o le fiamme e il fumo derivanti da un'esplosione.
    Tutto questo viene supportato senza sforzi dal motore grafico che si presenta in linea generale come relativamente poco avido di risorse e apprezzabilmente stabile e fluido. Purtroppo, per quanto riguarda il lato estetico, moltissimo dipenderà dai singoli gusti del giocatore: il mondo di Timeshift si ispira allo stile “Steam-punk”, vale a dire basato su un misto tra alta tecnologia e macchinari da 1800; ecco quindi grandi fabbriche con grossi ingranaggi, carri armati con cingoli sproporzionati, dirigibili a elica circondati da jet a reazione e così via. E' difficile dire quanto del lato grafico del gioco sia voluto e quanto sia un compromesso con le eventuali limitazioni del motore: il primo impatto con la grafica di Timeshift è particolare (e, forse, negativo) in quanto quasi tutto, dagli oggetti alle costruzioni, anche i personaggi (salvo il protagonista, estremamente più affusolato, ma che si vede solo nelle cut-scene) sembrano grezzi e decisamente troppo spigolosi. Tuttavia, contemporaneamente, si vedono alcuni effetti davvero eccellenti come quelli di luce e acqua, le deformazioni delle immagini (specie nell'uso dei poteri) o gli enormi ambienti resi in modo davvero apprezzabile, che si tratti di città o campagne. Se l'obbiettivo fosse il puro fotorealismo Timeshift non sarebbe assolutamente paragonabile ai titoli più recenti, potendo competere si e nò con quelli della scorsa generazione (Half-life2, Quake4 ecc); se si parla della capacità di creare un mondo gradevole da vedere e coerente con sé stesso allora il discorso cambia e, soprattutto nei livelli aperti, l'ambiente di gioco sarà sempre piacevole da osservare. Come già detto, inoltre, il motore grafico non ha grandi pretese: con il pc di prova (Amd 3800+, Nvidia 8600gt, 1.25 GB ram) si è potuto tenere tutto su livelli medio-massimi a una risoluzione di 1152*864 senza rallentamenti, anche nelle situazioni più movimentate (compreso il riavvolgimento del tempo) o negli spazi più aperti: davvero complimenti agli sviluppatori per l'ottimizzazione del motore grafico; una nota negativa la merita però l'assenza dell'antialiasing tra le opzioni., di cui si sente un certo bisogno. Assai più modesto il sonoro, che non si fa mai notare né positivamente né negativamente; musiche e effetti sonori sono nella norma, né buoni né cattivi; si può giusto commentare la presenza di un buon doppiaggio in italiano anche del parlato e nei filmati di intermezzo.

    Quando tutti hanno la tuta....

    Timeshift ha una durata nella media, attorno alla decina di ore (con notevoli variazioni a seconda del proprio ritmo personale); complice l'assenza di una trama degna di questo nome, non è neanche un gioco che si ama riprendere dall'inizio se non molto tempo dopo l'ultima partita. Per prolungare l'esperienza di gioco rimane quindi il multiplayer: elemento però che, seppur curato, in Timeshift non brilla particolarmente. Le modalità di gioco sono quelle classiche, deathmatch-catturalabandiera-duello più le nuove “Fusione folle” (in sostanza, difendere la propria base e colpire quella avversaria) e “Re del tempo”, cioè un classico “mantieni l'oggetto X il più possibile”. In linea di massima il multiplayer (in cui si può impersonare solo il protagonista, non gli altri soldati) si presenta godibile e veloce, merito soprattutto delle mappe tratte dal gioco e quindi ampie e elaborate; purtroppo questo non basta e l'assenza di qualsiasi elemento innovativo difficilmente spingerà a fare più di qualche partita di prova; nel multiplayer anche l'elemento temporale è quasi assente (data la difficoltà di gestirlo con più giocatori umani) limitandosi a brevissimi arresti degli altri giocatori o simili.
    Una piccola curiosità è la presenza, in un dvd separato, di una versione trial di “World in conflict” che permette di provarlo liberamente per 10 giorni; data la grandezza di questa versione trial (oltre 5 gigabyte) la sua presenza nella confezione del gioco potrebbe essere interessante per chi non può procurarsi via internet file di grandi dimensioni.

    TimeShift TimeShiftVersione Analizzata PCTimeshift è un titolo divertente, con molti elementi positivi; purtroppo, con la concorrenza spietata esistente nel campo degli Fps su Pc, essere un “bel” gioco non è sufficiente per emergere dalla massa e convincere all'acquisto immediato. Gli innegabili pregi del titolo riescono solo in parte a compensare i suoi difetti, non certo trascurabili, ponendolo quindi in posizione di svantaggio rispetto ai titoli più blasonati e recenti. Anche così, grazie soprattutto ad un comparto tecnico molto solido ed un gameplay più che discreto, Timeshift rimane un gioco nella media e un'interessante alternativa per gli appassionati del genere.

    6

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