Anteprima World of Warcraft: Mists of Pandaria

Blizzard ravviva il suo MMORPG con l'arrivo dei discussi Pandarian

Anteprima World of Warcraft: Mists of Pandaria
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  • E’ davvero iniziato il declino di World of Warcraft? Negli ultimi 18 mesi l’MMO più diffuso ha perso quasi due milioni di sottoscrizioni attive, da quasi dodici milioni di utenti a poco più di dieci. Un segnale allarmante per la Blizzard, che ha risposto con l’annuncio della nuova espansione: Mists of Pandaria.

    Il cattivo che non c’è

    Dopo la Burning Legion, il Lich King e Deathwing, nella prossima espansione il malvagio che i giocatori dovranno sconfiggere per salvare il mondo sarà... nessuno! Il motore della storia nelle ultime espansioni è sempre stato la minaccia della distruzione di Azeroth ad opera di uno dei grandi nemici tratti dai personaggi della serie di Warcraft. Di fronte al pericolo, gli eroi di Alleanza e Orda si sono ritrovati costretti a mettere in secondo piano le ostilità reciproche per fronteggiare un potente nemico esterno. E’ stato quindi un fiorire di zone neutrali nelle quali quali i personaggi delle due fazioni potevano convivere tranquillamente e addirittura giocare fianco a fianco con obiettivi comuni. In Cataclysm l’assenza di una città neutrale e il cambio ai vertici, dove troviamo ora i belligeranti Varian Wrynn e Garrosh Hellscream, ha in parte rispolverato ed acuito l’acredine tra le due fazioni, ma è con Mists of Pandaria che lo scontro tornerà al centro della scena.
    Come sempre in tempo di guerra a farne le spese sarà chi ha cercato in questi anni una sfuggevole pace. Dalle prime anticipazioni, sembra che tra gli eventi che precederanno il rilascio dei nuovi contenuti, l’Orda sferrerà un attacco devastante a Theramore, casa della pacifica Jaina Proudmoore, che verrà completamente rasa al suolo. Sarà la scintilla che farà scoppiare una furibonda guerra, combattuta soprattutto sul fronte navale. Ed è durante gli scontri che le due flotte approderanno per caso su un continente sconosciuto, rimasto isolato per secoli, Pandaria, che diventerà il nuovo teatro della guerra.
    Sono anni che gli appassionati chiedono agli sviluppatori di poter impersonare un personaggio della razza dei Pandaren che, pur avendo fatto solo un’apparizione fugace nella serie originale di Warcraft, ha sempre avuto un grande seguito, sia per il carattere ironico e “pacioccone”, sia per la tendenza ad eccedere con l’alcool, capace forse di ispirare in molti un certo grado di immedesimazione! Avendo vissuto per millenni separati dal resto di Azeroth, i Pandaren sono una razza neutrale e per questo i giocatori inizieranno le loro avventure senza avere una fazione. Arrivati al decimo livello, dopo aver incontrato esponenti di entrambi gli schieramenti lungo le varie quest, i paffuti personaggi potranno decidere se sposare la causa dell’Orda o dell’Alleanza. Questa scelta sarà definitiva e impossibile da cambiare (se non con l’apposito servizio extra a pagamento) e i Pandaren delle due fazioni non potranno neanche più comunicare tra loro.

    Kung fu WoW

    Dopo la delusione di Cataclysm, che non ha introdotto nessuna nuova classe giocabile, in Mists of Pandaria sarà possibile creare una nuova tipologia di personaggio: il Monaco. A chi è in trepidante attesa per l’uscita di Diablo 3 non sarà sfuggita l'analogia, visto che anche nell’altro attesissimo titolo Blizzard sarà proprio il monaco una delle novità principali. A tutti invece, sarà balzata all'occhio la sorprendente somiglianza delle immagini della nuova classe con i fotogrammi del film King Fu Panda. Non nascondiamo fin da subito che questo è l’aspetto che ha fatto storcere di più il naso agli appassionati: giocando un Pandaren monaco è impossibile non pensare al film per ragazzi del quale è uscito da pochissimo il secondo episodio. Cosa c’entra un cartone animato per bambini con le atmosfere cupe di guerra del mondo di Warcraft? Non possiamo certamente ancora giudicare da pochi fotogrammi, però l’ironia è sempre stata uno degli ingredienti di WoW (basti pensare alle razze degli gnomi e dei goblin) e forse solo in quest'ottica potremo apprezzare la bizzarra introduzione, ma solo se sarà ben miscelata con tutto il resto. Comunque sembra proprio che la tendenza sia quella di offrire un mondo meno cupo e più solare rispetto al passato, cosa che di certo farà discutere.
    Tornando a parlare del gameplay, il monaco sarà una nuova classe ibrida, capace di svolgere ben tre ruoli: tank, curatore e damage dealer melee. L’equipaggiamento utilizzato sarà quello in leather e la statistica principale l’intelletto per i curatori e l’agility per gli altri,condividendo equip e statistiche con Rogue e Druidi. Il monaco ha a disposizione il chi, una risorsa simile alla rage dei Guerrieri o all’energy dei Rogue, da usare per le abilità di base. Queste una volta andate a segno generano due tipi di energie -Light e Dark- che possono essere utilizzate per i colpi più potenti. La grande differenza con le classi melee esistenti è che il Monaco non avrà l’auto-attacco, garante del cosiddetto “danno bianco” che il personaggio in mischia continua a provocare anche senza che il giocatore utilizzi alcuna abilità. Proprio per questo, ovvero per il fatto che il Monaco dovrà rinunciare a una buona parte di danno passivo, possiamo ragionevolmente supporre che il danno attivo delle altre abilità sarà molto più consistente, gratificando magari i giocatori con colpi critici eccezionali.
    Ma le novità più grosse dal punto di vista delle meccaniche di gioco arriveranno per chi volesse giocare da healer con la nuova classe. Il Monaco per poter guarire gli altri membri del gruppo dovrà infatti per prima cosa colpire il nemico con almeno una abilità base, proprio come un damage dealer. Il danno provocato sarà ovviamente molto minore, ma solo in questo modo si otterrà energia Dark e Light da consumare per lanciare le cure ad altri personaggi circostanti. Per curare personaggi più lontani, il Monaco potrà invece piazzare una statua in qualunque punto e che farà da tramite per le cure sulle lunghe distanze. Per quanto sia sicuramente una novità per World of Warcraft, questo tipo di meccanica non è affatto inedita. Già in Warhammer Online il paradigma di due delle classi healer (Sciamano e Strega) consisteva nella trasformazione del danno in cura. Fonti d’ispirazione a parte però, certamente la nuova classe suscita grande interesse e non vediamo l’ora di poterla provare nell’imminente fase di beta test.

    Meno talenti = più scelta

    Con Mists of Pandaria, gli sviluppatori di Blizzard altereranno bruscamente la direzione intrapresa da Cataclysm nello sviluppo dei talenti e degli alberi dedicati, sconvolgendo nuovamente il gameplay per tutte le classi. In questo caso la semplificazione sarà così radicale che gli alberi verranno del tutto eliminati! Questa rivoluzione parte dalla considerazione che se un tank deve scegliere tra un talento di riduzione del danno subìto e uno di altro tipo di utilità, la scelta ricadrà sempre sul primo caso, perché quello è l’obiettivo del tank. Ma cosa succederebbe se si dovesse scegliere uno solo fra tre talenti di riduzione, poi una sola abilità di cura fra tre disponibili e infine un solo crowd control? Secondo Blizzard ogni scelta diventerebbe più difficile e più divertente da compiere e si aprirebbero nuove combinazioni impossibili al momento.
    In pratica spariranno del tutto i talent point: ogni 15 livelli, ai giocatori sarà proposta la scelta tra 3 abilità appartenenti tutte a una tipologia (controllo, sopravvivenza, movimento etc etc), ma tra le quali sarà possibile sceglierne una e una sola. Per fare un esempio, il mago al livello 15 potrà scegliere fra tre abilità del ramo frost per controllare gli avversari: Ring of frost, Cone of cold e Frostjaw, un nuovo tipo di stun. Vediamo quindi che tutte le abilità di ogni classe subiranno una revisione profonda ed incantesimi che eravamo abituati ad avere costantemente potranno diventare talenti e quindi non più accessibili. Al tempo stesso si apre la possibilità di combinazioni nuove che con l’attuale sistema sono impossibili, perché la scelta non sarà vincolata in nessun modo alla specializzazione e potremo quindi vedere maghi arcani con la Living Bomb, Rogue Subtlety con il Killing Spree o Druidi Feral con Nature’s Swiftness!

    Quest pubblich... ehm Scenari

    Le quest pubbliche sono una delle caratteristiche più apprezzate di Warhammer Online: si tratta di missioni aperte a tutti i personaggi che si trovano in una zona e che devono essere completate in sequenza. Quando si completa il primo step, diventa disponibile il secondo e così via fino alla ricompensa finale. In Mists of Pandaria troveremo qualcosa che assomiglia parecchio -forse un po’ troppo- a questo sistema, ovvero gli Scenari. Si tratta di missioni istanziate, che non prevedono necessariamente la presenza di healer e tank e che possono essere giocate e completate in pochi minuti. Per esempio a Goldshire, lo scenario richiederà di salvare il paese dall’invasione dei Koboldi: nel primo stage dovremo uccidere 25 nemici, nel secondo salvare 4 bambini, infine uccidere il malvagio Goldtooth per la ricompensa finale. Un’alternativa quindi ai classici dungeon, una sorta di Battleground PVE con il grande vantaggio di poter entrare immediatamente nell’azione senza attesa alcuna, data l'assenza di ruoli specifici richiesti.
    Sul fronte PVE, la nuova espansione porterà il consueto corredo di nuovi Raid (tre) e Dungeon (nove); tra questi, troveremo le versioni eroiche di due vecchie istance molto amate: Scarlet Monastery e Scholomance. Il livello di difficoltà dei dungeon di livello massimo sarà invece esclusivamente eroico: visto che ad oggi sui server i giocatori tendono a trascurare la difficoltà normale per fiondarsi subito in quella più difficile ma con le ricompense migliori, tanto vale non sprecare tempo di sviluppo! Ci sarà quindi un prevedibile abbassamento del livello medio di difficoltà delle istance, ma non disperi chi è alla ricerca di sfide, perché con la prossima espansione sarà disponibile il Challenge Mode.
    Una delle quest più amate ed odiate allo stesso tempo della storia di World of Warcraft è sicuramente la cosiddetta “Baron Run”, che consisteva nel completare Stratholme lato undead in un tempo limitatissimo per poter ottenere come ricompensa equipaggiamento eroico, che ai tempi del gioco base era decisamente più raro di ora. Per riuscire nell’impresa bisognava avere un gruppo coordinato alla perfezione, che conoscesse a menadito il percorso da seguire e i trucchi da utilizzare per risparmiare anche pochi secondi (una delle tattiche prevedeva il suicidio di massa e conseguente resurrezione ad opera di una soulstone). La frustrazione derivava dal fatto che tutto questo era un passaggio obbligato in una catena di quest importantissima per tutti i giocatori che non partecipavano ai Raid. In ogni caso questo concetto si è evoluto nel Challenge mode, disponibile per tutti i Dungeon della nuova espansione. Entrando in questa modalità i giocatori dovranno terminare l’istance in un periodo di tempo limitatissimo. Per evitare che col passare del tempo la sfida diventi troppo facile grazie al migliore equipaggiamento, una volta entrati in challenge mode, l’equip sarà abbassato ad un livello predefinito, in modo che sia solo l’abilità del gruppo a determinare il successo o il fallimento dell'impresa. Sono previste anche classifiche pubbliche e la possibilità di confrontare le prestazioni dei giocatori e di intere gilde. Le ricompense saranno puramente estetiche e consisteranno in pet, cavalcature ed equipaggiamento utilizzabile solo per il transmogrification, in modo da non causare frustrazione nei giocatori più casual. Il challenge mode sarà quindi assolutamente facoltativo, una sfida solo per chi deciderà di raccoglierla.

    Pokewow

    Uno dei “giochi nel gioco” più diffuso in World of Warcraft è la possibilità di collezionare non-combat pet. Sono centinaia e si possono acquisire nei modi più vari: completando quest, raggiungendo achievement, uccidendo mob o partecipando agli eventi. Con la prossima espansione questi pet perderanno il loro status esclusivamente ornamentale e potranno partecipare a vere e proprie battaglie! I giocatori potranno far aumentare il livello dei loro pet, farli scontrare con quelli degli altri in un minigioco di combattimento a turni, catturare altri pet in giro per il mondo e scontrarsi con i maestri presenti nelle città per acquisire nuove abilità. Vi ricorda nulla? Il riferimento palese, per ovvi motivi mai citato esplicitamente, è proprio quello dei Pokemon: praticamente tutte le caratteristiche che abbiamo descritto ricalcano quelle del famoso videogioco della Nintendo. L’obiettivo è di offrire ai giocatori un nuovo percorso di crescita, slegato dal potenziamento diretto del personaggio e da portare avanti in modo rilassato, magari mentre si aspetta che si formi il gruppo per il raid o nei pochi minuti disponibili in un giorno altrimenti impegnato.

    World of Warcraft - Mists of Pandaria A leggere i forum di appassionati o la chat dei reami italiani nei giorni successivi all’annuncio di Mists of Pandaria, sembra che prevalga la delusione. Le novità dedicate ai giocatori occasionali sono tante e anche la nuova razza sembra pensata per attirare un pubblico molto più giovane del solito. Eppure le novità per i veterani sono davvero interessanti: i nuovi contenuti, la revisione delle meccaniche, la nuova classe e il challenge mode. La Blizzard è evidentemente alla ricerca di un nuovo equilibro tra giocatori casual e hardcore per mantenere le sottoscrizioni esistenti, ma soprattutto per attrarre nuove leve. Non rimane che attendere la data di lancio per valutare questo già discussissimo nuovo episodio di World of Warcraft, sperando che i contenuti presentati si dimostrino all'altezza del brand.

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