Ninja Gaiden 3 Prova: nei panni di Ryu Hayabusa

Provato finalmente con mano

Ninja Gaiden 3 Prova: nei panni di Ryu Hayabusa
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Il prossimo 20 Marzo è una data segnata in rosso (sangue) sul calendario di ogni appassionato di Action Game. Su Playstation 3 e Xbox 360 debutterà infatti Ninja Gaiden 3, capitolo chiave della famosa saga che ci accompagna già dai tempi della prima console Microsoft (tralasciando ovviamente il Retrogaming, con episodi che risalgono ai tempi del mitico Master System).
    Questo terzo episodio è un'importante punto di svolta, dal momento che il "Padre" della serie, lo stravagante Tomunobu Itagaki, ha abbandonato Tecmo ed è attualmente al lavoro per il Devil's Third di THQ. C'è dunque un po' di preoccupazione da parte dei fan: il gameplay di Ninja Gaiden 3 resterà nel solco delle due precedenti incarnazioni?
    A questa domanda ci apprestiamo a rispondere dopo un attento playtest, eseguito grazie all'arrivo di un codice preview che ci ha permesso di affrontare i primi due livelli di gioco.

    Approccio spettacolare

    Il primo stage che abbiamo potuto provare è quello già abbondantemente descritto in occasione dello scorso E3, quando Ninja Gaiden 3 si lasciò testare per la prima volta. Ryu Hayabusa si trova a Londra, su richiesta del ministro della difesa. Un gruppo di terroristi ha infatti preso possesso della zona che circonda l'ambientazione del primo ministro, con un attacco armato risoluto e impietoso. In un misterioso filmato recapitato alle autorità, il drappello di criminali ha chiesto esplicitamente l'invio del Ninja, che accetta di recarsi nella capitale inglese per liberare la zona.
    Il livello comincia con un lancio nel vuoto che subito sottolinea la spettacolarità dell'azione. Senza troppi preamboli Ryu comincia ad affettare i nemici, tornando a mostrarci un gameplay molto classico, ed un control scheme altrettanto usuale. Due tasti d'attacco (colpo forte e colpo rapido), un front button dedicato al lancio dei Kunai, ed un dorsale per la parata, che può essere utilizzato in combinazione con la leva analogica per eseguire una rapidissima schivata.
    Le varie combo si realizzano come sempre variando il ritmo della pressione o alternando i due tasti d'attacco, ma bastano pochi istanti per capire che il sistema di gioco è molto diverso rispetto a quello dei predecessori. Quando Ryu comincia a colpire un nemico, è come se la sua attenzione si "magnetizzasse" su quell'avversario, almeno finchè il suo corpo non sarà totalmente martoriato e ridotto ad un ammasso inerme di carne. E' possibile sollevare in aria l'avversario e poi tagliuzzarlo al volo, oppure insistere con i fendenti mentre si hanno i piedi ben piantati per terra, mentre si aspetta l'arrivo di un rapidissimo QTE che sottolinea con esaltante brutalità la forza delle penetrazioni della lama. Anche dopo un colpo evidentemente mortale, il nemico potrebbe continuare a barcollare, ormai spacciato, con il sangue che fuoriesce dalle ferite: Ryu può comunque permettersi di infierire sul malcapitato, protraendo il massacro magari per riempire la barra del Ninpo. Un'azione di questo tipo, che si focalizza di volta in volta sul singolo avversario, sostenuta da una regia dinamica che spesso avvicina la telecamera al nemico, è sicuramente molto spettacolare e avvolgente, anche se in certi casi si sentirebbe forse il bisogno di una più incisiva libertà di movimento. Come si diceva, i fendenti vengono quasi "calamitati" dal singolo avversario, e non è sempre facile indirizzare i colpi dove vorremmo. L'azione, in ogni caso, si dimostra ben ritmata e varia.
    Al contatto con il sangue il braccio demoniaco di Ryu comincia a brillare: in quel caso, mantenendo premuto il pulsante dedicato all'attacco potente, il ninja viene avvolto da un vortice di energia vermiglia, pronto per una mossa speciale che permette di assaltare automaticamente tre nemici nelle vicinanze, schizzando da uno all'altro come un falco che si scaglia sulla preda. Rispetto alle precedenti demo, in cui questo attacco speciale permetteva di colpire tutti i nemici nelle vicinanze, questa versione ci sembra più bilanciata, ed ha il pregio di non accorciare e banalizzare troppo gli scontri.
    Avvertiamo però i nostri lettori che la difficoltà, in questi primi livelli di gioco, è apparsa leggermente meno incisiva rispetto agli scorsi capitolo. Visti i livelli davvero proibitivi di Ninja Gaiden 2, questo non è necessariamente un male, ma quando ci si trova a combattere contro i nemici più comuni il ninja sembra quasi procedere con "l'autoplay". Gli amanti della sfida dovranno quindi gettarsi a capofitto sulla modalità difficile: in questo caso gli avversari sono molto più attenti alle azioni di Ryu, si mettono spesso in guardia per evitare gli attacchi e colpiscono contemporaneamente, accerchiando il protagonista. Come in passato, quindi, bisogna dimostrare una buona padronanza del moveset, per variare i colpi e le combo, e utilizzare parate, contrattacchi e schivate, che in Ninja Gaiden 3 permettono anche di sbilanciare gli avversari (è sufficiente colpirli con il corpo mentre stiamo effettuando il rapidissimo spostamento). In modalità difficile, poi, ogni colpo ricevuto pesa sulla testa di Ryu come una condanna a morte. Di fatto, tutti gli attacchi subiti non solo riducono l'energia del protagonista, che si rigenera nei momenti di pausa (ma mai durante gli scontri) ma accorciano anche la lunghezza massima della barra della vita, impedendo al Ninja di tornare in piena forma. Nel corso dei livelli si trovano dei falchi che permettono di salvare la partita e recuperare l'energia (spariscono dunque le statue coi vendor), ma un combattimento andato male potrebbe compromettere seriamente la possibilità di avanzare.
    L'idea complessiva che ci siamo fatti è che Team Ninja abbia voluto proporre due livelli di difficoltà pensati per due distinte categorie di videogiocatori: da una parte gli utenti meno focalizzati, che si galvanizzano per il tripudio di sangue e le acrobazie mortali, dall'altra chi cerca anche la perfezione nell'esecuzione.
    Il livello di Londra, in ogni caso, procede ben oltre lo scontro con il primo Mid-Boss, quel ragno meccanico gigante di cui si è già parlato nei precedenti articoli. Entrando nella casa del primo ministro inglese si raggiunge infatti un nuovo nemico, colui che tira i fili della cospirazione. Lo scontro con questo figuro (il volto coperto da una maschera di porcellana, un lungo abito rosso che pende dalle spalle) è entusiasmante e dinamico. Bisogna alternare parate, Quick Time Event e colpi micidiali per avere la meglio, ed è in questo intenso Boss Fight che Ninja Gaiden 3 da il meglio di se.

    Buone prospettive

    Sconfitto il nemico, succede qualcosa di inatteso. Il suo sangue sembra avere una strana reazione a contatto con il braccio di Ryu. L'estensione demoniaca prende il sopravvento, consumando la Dragon Sword e le energie del protagonista.
    Il nostro eroe sopravvive solo per scoprire che il suo strano nemico vuole mettere in atto una cospirazione di livello globale, imponendo ai grandi governi della terra di arrendersi e sottomettersi a lui. Attualmente il plot non brilla per originalità, insomma, e neppure la caratterizzazione dei personaggi ci lascia particolarmente convinti. Ma, si sa, non è certo la narrazione il motivo principale per cui i fan apprezzano Ninja Gaiden.
    Archiviate quindi le cut scene di rito, cominciamo il secondo stage, ambientato nel deserto del Rub Al' Kahli: una vecchia conoscenza, per chi ha giocato al capolavoro di Naughty Dog, Uncharted 3.
    Ryu si reca in medio oriente da dove il suo antagonista sembra aver trasmesso il messaggio ai governi della terra. Il livello comincia di fronte ad una città abbandonata, corrotta ormai dalle tempeste di sabbia. Inizialmente Ryu è armato solo del suo arco, con cui bersaglia gli avversari che lo assaltano a bordo di strane motociclette. Le dinamiche di gioco si arricchiscono quindi della possibilità di colpire a distanza, alternando alle micidiali combo di lama i dardi precisi e letali. Lo stage desertico appare molto più movimentato del precedente. Di tanto in tanto veniamo assaltati da soldati nascosti nella sabbia, e dobbiamo reagire prontamente rispondendo alla minaccia con semplici Quick Time Event. L'agilità del Ninja viene qui valorizzata da corse sui muri, arrampicate Kunai (una novità di questo episodio), rimbalzi sulle pareti e capriole appesi alle travi sporgenti.
    L'idea, insomma, è che il team di sviluppo voglia svelare poco a poco la grande varietà concettuale che sorregge il suo prodotto, mantenendo alta l'attenzione dell'utente. Alla linearità dei livelli attualmente si oppone un buon ritmo della progressione, una discreta alternanza fra esplorazioni atletiche e combattimenti, ed una più evidente spettacolarità, che si legge anche nei nuovi Ninpo, di proporzioni prima sconosciute (vedere Ryu che evoca un immenso dragone è uno dei momenti più esaltanti della demo).
    La versione di prova si conclude con l'arrivo di una nuova tipologia di avversari. Questi misteriosi figuri, avvolti da una tunica scura, sembrano in grado di padroneggiare la magia, e ci attaccano con strane concrezioni minerali che sembrano quasi cumuli di metallo e di byte. Si proteggono dai nostri colpi con una barriera difficile da scalfire, ed il terzetto che ci accoglie è sufficientemente agguerrito anche a livello di difficoltà "normale", tanto da farci ben sperare per il futuro.

    Tecnicamente

    Dal punto di vista tecnico Ninja Gaiden 3 è un prodotto con ottime qualità, su tutte una eccellente pulizia globale ed una serie i effetti speciali semplicemente esaltanti. Il dragone d'energia richiamato da Ryu, che scalpita per tutto lo stage elevandosi poi al cielo per sparire nel buio della notte, o il vortice acceso che divampa dal braccio dell'eroe, come una fiamma di rabbia fluorescente, testimoniano la grande attenzione per questo settore. Limpide e bellissime le animazioni, complessi e vivi i modelli dei personaggi principali. Meno interessanti invece le architetture ambientali, un po' più povere sia per quel che riguarda il conteggio dei poligoni che sul fronte delle texture. Il colpo d'occhio resta convincente, solido, anche se in qualche caso si registrano leggeri cali di framerate, fortunatamente non durante gli scontri, ma solo in occasione dei Quick Time Event di transizione che coinvolgono molte esplosioni.
    Ultimo appunto per quanto riguarda lo stile. L'eclettismo di Itagaki è forse un po' smussato, e questo capitolo sembra più "moderno" nei contenuti. Eppure Ninja Gaiden 3 si ambienta ancora in uno strano futuro alternativo, in cui coesistono moto volanti, elicotteri militari, e l'antica tradizione nipponica in tutti i suoi aspetti. Un pastiche che di tanto in tanto torna a cozzare con il senso estetico di molti.

    Ninja Gaiden 3 Ninja Gaiden 3 è un titolo molto diverso rispetto al suo predecessore. Non sacrifica la complessità del moveset, l'attenzione per il tempismo degli attacchi, ed una certa cattiveria nei confronti dell'utente (accentuata soprattutto nella modalità Hard), ma si focalizza stavolta su una ammaliante fluidità dell'azione, come se Ryu (ed il giocatore) si esibisse in un lungo balletto di morte, elettrizzando gli spettatori con fiumi di sangue, effetti speciali, arti mozzati ed un'impietosa cattiveria. La progressione ben bilanciata, che alterna scontri, acrobazie, e persino momenti di una più accentuata forza drammatica, è il punto di forza di un action game dal sapore leggermente nuovo. Chiunque fosse in dubbio sull'effettiva difficoltà del prodotto, avendo magari intuito che il “flow” dei colpi rischi ain certi casi di sfociare nell'autoplay, può rassicurarsi: la modalità difficile, gli scontri con i boss, alcuni nemici con routine comportamentali decisamente più avanzate, sono pronti a mettere i bastoni fra le ruote di chi pensava che Ninja Gaiden 3 fosse una passeggiata. Restate su Everyeye per ogni nuovo approfondimento, in attesa della release ufficiale, prevista per questo Marzo.

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