Provato SBK 2011

Milestone torna in pista

Provato SBK 2011
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dopo un’annata davvero interessante per il motociclismo videoludico l’italianissima Milestone si prepara a tornare in pista con la sua opera più prestigiosa, quel Superbike che sin dal 2001, attraverso un monitori, ha saputo coinvolgere emotivamente gli amanti delle due ruote. Il team, quest’anno, si è affidato alla formula vincente già collaudata nel 2010, aggiungendo un pizzico di novità e lavorando di cesello quanto basta per rinfrescare il comparto ludico.
Il titolo, in usscita il 6 Maggio per PC, Xbox 360 e Playstation 3, è finalmente giunto a noi in una versione ancora non completa ma in grado di farci provare, in linea di massima, tutto ciò che ci aspetterà nella revisione finale.

    Squadra che vince...

    Per quanto riguarda le modalità di gioco SBK 2011 presenta, anzitutto, l’intero pacchetto già mostrato lo scorso anno, comprendente la corposa carriera (rimasta invariata in ogni suo aspetto), la possibilità di effettuare gare veloci selezionando una qualsiasi combinazione di circuito-team-pilota e il sempre interessante attacco al tempo sul giro. Milestone, memore della fallimentare modalità Arcade mostrata lo scorso anno, ha deciso di affiancare a quanto già descritto il SBK Tour, un vero e proprio giro del mondo (con tanto di mappa dalla quale estrapolare le località) che metterà alla prova tutte le nostre abilità da centauri. Spaziando dalla Spagna all’Italia, dal Regno Unito al Portogallo avremo modo d’imbatterci in sfide dedicate a ciascuno dei tracciati (concessi rigorosamente sotto licenza ufficiale) presenti nella produzione. Si andrà dal mantenimento della velocità media sul singolo giro all’aderenza ad una traiettoria di guida prestabilita, il tutto entro un tempo limite scandito inesorabilmente sullo schermo. Sebbene non si tratti di un’introduzione del tutto innovativa per il genere (già Moto GP, seppur in maniera meno interessante, aveva introdotto qualcosa del genere) quella del SBK Tour è una preziosa valvola di sfogo per fugare l’inevitabile ripetitività che, alla lunga, sarà necessario sopportare durante la carriera. Valore aggiunto i premi sbloccabili portando a termine ciascun compito proposto: si tratta delle leggende della Superbike, ovvero team e piloti che, nel corso degli anni, hanno segnato la storia di questo affascinante -quanto sottovalutato- campionato. E, a nostro parere, già Troy Bayliss in sella alla Ducati 999 del team Xerox vale il prezzo del biglietto.

    Parlando di Superbike, tuttavia, non si può non pensare al pubblico al quale il titolo è rivolto: amanti delle due ruote per i quali tutte le modalità e le stranezze possibili ed immaginabili non valgono una sola piega il cui feeling sia trasmesso efficacemente al pad saldamente impugnato tra le mani. Da questo punto di vista SBK 2011 si discosta solo leggermente da quanto proposto la scorsa annata, presentando prima di tutto una più approfondita scalabilità del sistema di guida. I parametri sui quali potremo agire saranno quattro: Livello dell’IA, Modello Simulativo, Posizione del corpo e Danni. Come al solito non vi sarà modo di personalizzare ogni “tacca” simulativa attivandone o disattivandone solo alcuni degli aiuti disponibili; dovremo accontentarci dei settaggi messi a punto per il videoplayer dal team di sviluppo. Simulazione Minima significherà sostanzialmente essere in grado di mantenere la moto in strada in ogni condizione, eccezzion fatta per clamorose scampagnate o scontri ad oltre 200 Km/h. Traslando verso l’alto troviamo poi una via di mezzo che disattiverà alcuni degli aiuti (ad esempio la frenata assistita) per testare le abilità del pilota virtuale in staccata, prendendosi comunque più di qualche libertà nell’applicazione della fisica. Sicuramente una buona base di partenza per giungere -non senza pratica, lo raccomandiamo- alla Simulazione Completa, sicuramente il massimo che un titolo motociclistico abbia saputo mettere in piedi su console. Qui, sebbene i confini di una simulazione senza compromessi siano ancora piuttosto distanti, troviamo un feeling decisamente realistico con le varie cilindrate, un immediato senso di pesantezza (soprattutto in piega) che varierà drasticamente nella scalata da Superstock a Superbike, dando davvero l’idea del rapporto tonnellaggio/potenza che intercorre nel motociclismo di alto livello. Aldilà di ciò le differenze più sostanziali tra le varie opzioni simulative riguarderanno ancora una volta soprattutto il dosaggio di gas e frenata, nonché l’approccio alle staccate. Partendo dal basso potrete agilmente esibirvi in sbandate controllate degne del Valentino Rossi dei tempi migliori; toccando la punta dell’iceberg ogni frenata ed ogni accelerazione dovrà essere soppesata tenendo conto delle condizioni dell’asfalto per non perdere aderenza e, di conseguenza, secondi preziosi. Ritorna di buon grado, infatti, l’ottimo Evolution Track, feature che permette al tracciato di trasformarsi nel corso della gara. Giro dopo giro “sentiremo” (ed osserveremo) gommarsi le linee guida più battute, così come vedremo asciugarsi in fretta le traiettorie ideali in caso di pista bagnata. L’effetto sula trazione, come già sperimentato in SBK 2010, è palpabile e capace di restituire un buon livello d’immersione.
    Purtroppo ogni medaglia ha un’altra faccia e, così, anche SBK 2011. Se da una parte potremo godere di uno dei driving system più completi in circolazione dall’altra dovremo forzatamente fare i conti con un sistema di collisioni ancora del tutto incompleto, con la presenza di un effetto rimbalzo degno del miglior Ridge Racer ed una fisica dei contatti per nulla sviluppata rispetto al precedente capitolo. Al momento, inoltre, non ci è parso di notare alcun progresso per quanto concerne l’intelligenza artificiale, che a livelli medio-alti diventa sì molto competitiva ma che si ritrova sin troppo spesso incollata in fila indiana alla traiettoria migliore. L’errore sistematico, è bene precisarlo, è presente ma non in misura tale da rendere in game la bagarre di una gara.

    Snello ma preciso

    Dal punto di vista tecnico la produzione ha fatto diversi passi avanti rispetto al passato. I modelli poligonali si presentano ben realizzati e raffinati soprattutto grazie all’arricchimento superficiale mediante l’utilizzo di texture e shader di alto livello che permettono, soprattutto per quanto concerne i bolidi a due ruote, una trasposizione a schermo davvero encomiabile. Di buon livello anche la realizzazione dei piloti, oscurati solamente da un comparto animazioni a tratti forse un pò troppo legnoso, specialmente se si osserva la guida messa in pista dalla CPU, meno fluente rispetto a quanto concesso al proprio alter-ego. Mediocre, esattamente come lo scorso anno, la realizzazione del contorno, ovvero la modellazione dei particolari ai margini della pista (vegetazione piuttosto che tribune e box) e la texturizzazione degli stessi. Già al primo fuoripista potremo notare una resa dell’erba e della sabbia del tutto inadatta alla corrente generazione. Di diversa caratura, invece, quel che rimane nei confini della pista vera e propria. L’asfalto, in questo SBK 2011, si presenta ricco d’imperfezioni e micro-detriti ben resi da una componente effettistica particellare di alto livello, capace inoltre di rendere perfettamente le condizioni atmosferiche avverse, sollevando credibili schizzi d’acqua dall’asfalto. Buona senza particolari lodi l’illuminazione che mette in risalto la già descritta texturizzazione delle carene. Di discreto livello il comparto sonoro, che unisce ottime campionature ad una soundtrack orecchiabile.

    SBK 2011 Ancora una volta non si tratta del ritorno a quel Superbike 2001 che fece letteralmente innamorare centinaia di motociclisti ma, pur non presentando moltissime novità rispetto allo scorso anno, SBK 2011, per quanto visto sinora, compie un passo sulla “retta via” della simulazione come Milestone la intende.

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