Recensione Entwined

Le atmosfere di Journey in un Rhythm Game dallo stile deciso

Recensione Entwined
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Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • PS4
  • Giocando a Entwined la mente corre subito a Journey, e non è soltanto una questione di stile. Ad accomunare i due titoli c’è lo stesso publisher (Sony) e la stessa famiglia di piattaforme (PlayStation). Ma c’è di più: entrambi i giochi nascono da un piccolo gruppo di sviluppatori che si sono formati, e conosciuti, in ambito universitario. Dovremmo farlo notare a chi dice che ormai l’università non serve più a nulla, ma questa è un’altra storia.
    Torniamo a Entwined. Non deve essere facile avere come metro di paragone un titolo del calibro di Journey. Con le dovute proporzioni è come avere un fratello iperbravo, il classico cocco di mamma. Allora cosa fai per farti notare? Cambi un po’ le carte in tavola, cerchi di distinguerti con astuzia, senza stravolgere troppo le regole, perché ormai l’hai capito quello che piace ai tuoi genitori. Può andarti bene, può andarti male. Nel caso di Entwined il confronto con Journey si gioca passando per Rez e Dyad, ma mantenendo la stessa carica filosofica del titolo thatgamecompany. Se Journey era un viaggio in cui l’abilità del giocatore finiva in secondo piano per lasciar spazio alla scoperta e all’interazione con l’altro, Entwined riporta l’esperienza a una dimensione più “ludica”, perché l'impegno richiesto non viene mai meno. Al contrario, la manualità viene valorizzata e si rende necessaria per proseguire; allo stesso tempo la meccanica di gioco diventa metafora del contenuto. Entwined racconta il viaggio di due anime destinate a stare allo stesso tempo unite e divise - non a caso un pesce e un uccello, acqua e aria - e lo fa mettendo a dura prova i vostri pollici, ché la coordinazione è tutto, qui più che mai.

    SEMPRE UNITI, SEMPRE DIVISI

    Abbiamo scomodato Journey, ma anche Rez e Dyad. Dal punto di vista dell’impostazione e del contesto di gioco, Entwined si avvicina molto di più ai rhythm game di Tetsuya Mizuguchi e Right Square Bracket Left Square Bracket, anche se la componente del ritmo, che in quei due titoli era parte fondante dell’esperienza, qui appare un po’ più superficiale. La musica rimane comunque elemento predominante, e con essa l’uso di colori e scenari surreali.
    La storia del pesce e dell’uccello - che detta così potrebbe fare anche un po’ ridere - è la storia del vostro pollice destro e di quello sinistro. Anche qui, come nel recente Brothers: A Tale of Two Sons, i movimenti dei due personaggi sono affidati rispettivamente allo stick destro e a quello sinistro. Ma questo non è un adventure, è un rhythm game: le due anime si muovono in profondità, all’interno di un’invisibile struttura cilindrica, e grazie ai due stick potete farle scivolare lungo le pareti. L’obiettivo è quello di centrare una serie di bersagli colorati, blu e arancioni. Quelli blu sono di pertinenza dell’uccello, quelli arancioni del pesce. La difficoltà aumenta quando i bersagli sono in sequenza e al giocatore viene richiesto di inanellarli tutti in totale armonia: inutile dire che si tratta di un’operazione che richiede un’ottima coordinazione dei due pollici.

    Sulla parte superiore dello schermo sono posizionate due barre, una arancione e una blu ovviamente, che si riempiono man mano che si raccolgono alcune sfere luminose disseminate lungo il tragitto. A ogni errore -a ogni bersaglio che non viene centrato- le barre si scaricano parzialmente ed è necessario recuperare altre sfere. Il fine ultimo è riempire le due barre: solo in quel caso le due anime hanno la possibilità di fondersi e passare oltre, dove per oltre si intende uno scenario di fine livello in cui, ormai fuse in un unico grande drago verde, possono librarsi nell’aria per accedere al portale che condurrà alla fase successiva.

    COSÌ LONTANO, COSÌ VICINO

    Entwined non è immediatamente accessibile. O meglio, è facile finché i bersagli sono singoli, ma quando si tratta di più bersagli in sequenza, in parte blu e in parte arancioni, le cose si fanno più complicate. Per questo, diversamente da quanto accade in Journey, qui l’abilità del giocatore non è elemento secondario. Non vogliamo certo dire che il titolo rappresenti una sfida insormontabile, ma richiede concentrazione e una discreta competenza con i due stick.
    Abbiamo definito Entwined un rhythm game, e in effetti il titolo Pixelopus ha tutte le carte in regola per far parte della categoria: l’accompagnamento musicale evolve man mano che aumenta la “sincronia” dei due personaggi, ed è certamente alla musica e ai suoni che gli sviluppatori hanno affidato gran parte dell’atmosfera. In alcuni momenti le sonorità si fanno da parte, per poi crescere quando ci si avvicina all'attimo della fusione. Talvolta sono più romantiche, altre volte più spensierate. Centrare i bersagli produce suoni che vanno ad arricchire la colonna sonora.

    Non è tuttavia nella componente ritmica che il gioco svela il suo potenziale, a differenza di quanto accade in titoli come Rez. Il potenziale del gioco si riversa nella capacità di fondere racconto e interfaccia: l’armonia che il giocatore può raggiungere nell’utilizzo dei due stick è un po’ l’armonia delle due anime alla ricerca perenne l’una dell’altra. Gli scenari che si aprono alla fine di ogni percorso coronano questo sogno: così come il giocatore, che è riuscito a coordinare e sincronizzare i propri movimenti, anche il pesce e l’uccello possono riunirsi. I nove mondi di gioco sono colore e musica: non aspettatevi traguardi tecnici di rilievo, ma in un titolo come Entwined conta lo stile, e quello non manca.
    Il viaggio si può portare a termine in poco meno di due ore, e l’impressione è che la durata sia quella giusta, considerati il tipo di prodotto e la storia che vuole raccontare. Se poi si appartiene a quella schiera di giocatori che amano i record, gli sviluppatori hanno inserito una modalità sfida che mette alla prova la capacità di resistere il più a lungo all’interno di alcuni percorsi. Un’opzione che sembra più che altro una concessione, visto che l’esperienza vera e propria sta altrove.

    Entwined EntwinedVersione Analizzata PlayStation 4Entwined non ha la portata, e nemmeno la compattezza e la semplicità, se così vogliamo chiamarle, del viaggio messo in scena da Journey. Appartiene a un genere ben diverso, quello dei rhythm game, eppure è impossibile non scorgere più di qualche affinità col titolo thatgamecompany. Anche in questo caso la struttura di gioco è al servizio del racconto, anzi, qui più che in Journey assistiamo a una perfetta sintonia tra interfaccia e contenuto. Entrambi i titoli rivelano intenti, simbolismi e significati stratificati, ma Entwined rimane ancorato a una dimensione più “ludica”. Per certi versi, inoltre, il titolo Pixelopus potrebbe apparire più criptico e pretenzioso. Titoli come questo, in genere, sono terreno fertile per dibattiti e controversie: noi ci schieriamo dalla parte dei sostenitori. Che i detrattori si facciano pure avanti.

    8

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