Anteprima Sniper Elite 3

Il terzo capitolo della saga di cecchinaggio più riuscita degli ultimi anni si sposta in Africa

Sniper Elite 3
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Con il terzo capitolo di Sniper Elite, i ragazzi inglesi di Rebellion hanno il non facile compito di traghettare la serie verso la nuova generazione, e allo stesso tempo mantenere i buoni standard qualitativi dei due precedenti capitoli. Sebbene non privi di difetti, i due predecessori hanno infatti infatti convinto critica e pubblico, e generato vendite sufficienti a garantire un futuro al brand. Con la concorrenza non proprio agguerrita del rivale Sniper: Ghost Warrior, edito da Namco Bandai, il terzo capitolo ha tutte le chance per confermarsi come prodotto di riferimento per tutti gli appassionati di cecchinaggio. Grazie ad un invito del publisher italiano Halifax, abbiamo avuto modo di volare in Inghilterra, più precisamente in una gelida Oxford, per vedere di persona a che punto sono i lavori su Sniper Elite 3, e anche scoprire "dove avviene la magia", grazie a uno studio tour tra le scrivanie della casa di sviluppo che ha dato i natali alla storia saga di Alien vs Predator.

    Continente nero

    Dopo lo stringato annuncio risalente a marzo dell'anno scorso, Sniper Elite 3 ha mantenuto un profilo molto basso, con un tasso di informazioni rilasciate pari sostanzialmente a zero. Del resto, vedere di persona gli uffici dove il gioco è in corso di sviluppo rappresenta un'esperienza illuminante. Sobri, più per scelta che per necessità, eppure completamente aperti, i locali siti alla periferia di Oxford incoraggiano uno scambio interno, ma non puntano certo a fare impressione su chi arriva da fuori, rispecchiando perfettamente una filosofia di sviluppo molto intima. Il frutto di oltre un anno di lavoro da parte dei ragazzi di Rebellion ci è stato finalmente mostrato su Playstation 4, una mossa chiaramente volta a sottolineare come questo terzo capitolo sia stato sviluppato con in mente le console di nuova generazione.
    In effetti, il salto dalle grigie e anguste vie di Berlino al nord Africa, ora lussureggiante, ora desertico, c'è e si vede, e per quanto il comparto tecnico non stupisca, il look complessivo è solido. La scelta della location è tutto fuorché casuale, e si presta a differenti scopi. Innanzitutto, c'era la volontà da parte degli sviluppatori di proporre nuove regole e varianti al gioco tra "gatto e topo" che ha da sempre caratterizzato la serie, mettendo il giocatore di fronte a livelli più ampi e ricchi di insidie, i quali si prestassero per di più anche ad inserire nel contesto battaglie di grandi dimensioni. Secondariamente, l'Africa rappresenta un fronte della Seconda Guerra Mondiale poco raccontato. A livello videoludico non vi sono precedenti, ma anche dal punto di vista cinematografico e letterario si tratta di uno scenario molto spesso ignorato, il che ha lasciato agli sviluppatori il privilegio di muoversi in un ambito quasi del tutto inesplorato. Peraltro, come chi conosce la storia sa bene, questo terzo capitolo si configurerà come un prequel rispetto ai due precedenti, raccontando la storia dell'ingresso degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale vista attraverso gli occhi di un tiratore scelto americano.

    Dal punto di vista del gameplay, uno degli aspetti più interessanti della produzione è la rilettura del ruolo del cecchino, che vede protagonista proprio la differente ambientazione. Piuttosto che comportarsi come "asso nella manica" della fanteria, negli ampi panorami africani il tiratore scelto veniva sfruttato anche come scout, inviato quindi in avanscoperta per aprire la strada a contingenti ben più ingombranti e rumorosi. Come ormai da tradizione per la serie, Sniper Elite 3 proporrà situazioni di gioco a metà tra realismo e licenze poetiche, senza tuttavia trascurare una diffusa verosimiglianza, soprattuto nella rappresentazione delle tattiche militari. A questo scopo è stato coinvolto nello sviluppo un vero cecchino dell'esercito inglese (poi passato alla "libera professione" come mercenario), attualmente in ritiro per anzianità, al secolo Andy Marshall. Proprio a lui si deve un attento studio non solo delle tecniche di cecchinaggio, già inquadrate molto bene nei due predececessori, ma anche, e soprattutto, della figura e dei compiti del cecchino in relazione all'organico militare.

    Scegli il bersaglio, trattieni il fiato

    Per quanto le basi siano rimaste invariate, come prevedibile il cambio d'ambientazione gioca un ruolo fondamentale nel gameplay proposto da Sniper Elite 3. Consci che il setting africano avrebbe richiesto uno sforzo importante dal punto di vista del design dei livelli, i ragazzi di Rebellion hanno messo la loro notevole esperienza al servizio di un sistema che presenta i livelli come piccoli sandbox, dove il giocatore avrà totale libertà su come muoversi. Si tratta di una meccanica comune per la serie, che ha sempre fatto dell'attento studio del territorio uno dei pilastri del suo gamplay, qui tuttavia ulteriormente enfatizzata. Gli ampi orizzonti richiederanno una pianificazione molto attenta delle proprie mosse, dato che procedere a testa bassa significherà nella maggior parte dei casi andare incontro a dipartite tanto premature quanto rapide.
    Ancora più dell'ottica di precisione montata sull'immancabile fucile, il binocolo diventerà quindi uno strumento fondamentale dell'incedere, utile non solo a conoscere con anticipo i gradi militari degli avversari in vista, ma anche la loro dotazione a livello d'armamenti. L'intelligenza artificiale è stata ulteriormente raffinata, non solo per adattarne le routine ad un'ambientazione più ampia, ma anche per migliorare le dinamiche di gruppo, facendo dei comandanti un bersaglio sempre privilegiato. La loro prematura dipartita getterà infatti i sottoposti nel panico più totale, rendendo molto più facile il lavoro del giocatore.

    Con questo terzo capitolo, l'intento degli sviluppatori era anche quello di rispondere ad alcune richieste molto sentite da parte della community di appassionati, ed ecco quindi comparire un sistema di upgrade dei diversi fucili a disposizione. Completando le missioni, il giocatore avrà a disposizione un numero sempre maggiore di pezzi con cui migliorare le prestazioni delle armi di precisione, scegliendo tra un assortimento di canne, otturatori e ottiche, ognuno in grado di modificare tanto l'estetica quanto le prestazioni del fucile scelto. A questa dotazione si affianca, come da tradizione, la possibilità di portare con sé un'arma corta e una a medio raggio, utili per ripulire alcune aree silenziosamente, oppure per togliersi velocemente da una brutta situazione ad armi spianate.
    Nel predecessore, proprio le sequenze caratterizzate da un tasso d'azione maggiore rispetto al solito rappresentavano uno dei punti di debolezza del gameplay, e il sospetto è che questa particolarità sia rimasta sostanzialmente invariata. Del resto, Sniper Elite non dovrebbe, e soprattutto non vorrebbe, essere giocato come un action shooter, e, oltre a punire severamente il giocatore ai livelli di difficoltà più elevati, finirebbe per perdere molto del suo fascino se affrontato impugnando armi a raffica.

    Fascino africano

    La sequenza di gioco mostrata dal vivo durante l'evento ha messo subito in luce la notevole estensione ed apertura dei livelli, i quali richiedono ora diversi minuti per essere esplorati a piedi, e, soprattutto, offrono sempre più di una strada per arrivare all'obbiettivo. L'incedere è caratterizzato dall'alternanza tra fasi stealth, dove ci si muove eliminando silenziosamente i nemici con la mossa corpo a corpo alle spalle o con la pistola silenziata, per poi passare al cecchinaggio, una volta individuato un buon punto di vantaggio. Prima di posare l'indice sul grilletto, tuttavia, è fondamentale studiare il territorio e la presenza nemica, e, soprattutto, prepararsi a rapidi cambi di posizione dopo aver fatto fuoco. La nuova intelligenza artificiale messa in campo da Rebellion si è dimostrata infatti molto efficiente nel triangolare la posizione del giocatore, con gli avversari in grado di comunicare tra loro e scambiarsi l'un l'altro informazioni relative alla provenienza degli spari. Secondo quanto affermato dagli sviluppatori, anche il migliore dei nascondigli non potrà garantire più di un paio di colpi a segno, per poi trasformarsi in una trappola mortale. Questo problema può essere risolto solo con un attento studio del territorio, così da individuare diversi punti tattici tra i quali spostarsi una volta messa a segno la prima uccisione.

    Per quanto riguarda le meccaniche di sparo, non abbiamo notato particolari modifiche rispetto al sistema, già più che soddisfacente, visto nel diretto predecessore, con l'unica eccezione delle spettacolari kill cam, le quali ora presentano visuali "a raggi X" anche quando si vanno a colpire oggetti sensibili, come il motore di un veicolo, mostrandone le parti interne raggiunte dal proiettile. Interessante è anche una maggiore dotazione in termini di granate tattiche, come le progenitrici delle odierne Bouncing Betty, ottime per piazzare trappole in grado di eliminare diversi nemici contemporaneamente.

    Sniper Elite 3 Solo una prova diretta potrà dirci di più su Sniper Elite 3, sebbene la questa prima presentazione abbia sottolineato alcuni aspetti molto interessanti. Il radicale cambio d'ambientazione non si ferma all'elemento cosmetico, ma garantisce un approccio molto più aperto e imprevedibile al gameplay, considerato anche il lavoro svolto sull'intelligenza artificiale. Scarseggiano, al momento, informazioni più precise relativamente al comparto multigiocatore, sebbene la promessa di una cooperativa online per due giocatori, la quale permetterà di giocare l'intera campagna in compagnia, rappresenti un ottimo spunto per cominciare. Nuove informazioni, magari in seguito ad una prova diretta, non tarderanno ad arrivare di qui all'uscita, prevista nel corso del 2014 su Playstation 4, Xbox One, Playstation 3, Xbox 360 e PC.

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