Recensione Wii U Pro Controller

Il controller classico di Nintendo, che tanto classico poi non è.

Recensione Wii U Pro Controller
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Il WiiMote è stato l'oggetto-simbolo della particolare filosofia che Nintendo ha inaugurato, sviluppato e portato avanti con la sua ultima Home Console. Un controller particolare, in grado di catalizzare l'attenzione e sottolineare, con il suo design fuori dagli schemi, la volontà di rompere con tutta la tradizione videoludica pregressa.
Adesso per il WiiMote è il momento di farsi da parte, lasciando libera la scena ad un altro device dal carattere “forte”, ovvero il già famosissimo GamePad, che deve monopolizzare tutta la comunicazione e legarsi indissolubilmente all'immagine della nuova console.
La volontà di mettere in disparte il WiiMote si legge chiaramente: il vecchio “telecomando”, pur essendo compatibile con Wii U, viene sponsorizzato solo sommessamente, e Nintendo preferisce quasi concentrarsi, per supportare il suo “paddone”, sul Controller Pro.
Lanciato assieme alla console e disponibile nel costoso Bundle con ZombiU, il Controller Pro si avvicina ad uno stile più classico, con un form factor che ricorda quello del pad Xbox360, ma una disposizione dei pulsanti frontali decisamente insolita. Vediamo insieme quali sono le sue qualità.

Solidità, Materiali, Batteria

Molti utenti si sono lamentati, nei mesi che hanno preceduto il lancio della console, riguardo alle similitudini fra il Controller Pro ed il pad della console Microsoft. Probabilmente i fan Nintendo si aspettavano qualche colpo di testa da una delle aziende più creative in ambito produttivo, ma ad onor del vero la scelta ci sembra appropriata: l'ergonomia del Controller Pro è infatti ottima. Del resto il pad dell'Xbox360 è sicuramente il migliore sulla scena in quanto a design, scelto anche da moltissimi utenti PC per le sue indubbie qualità, e Nintendo ha fatto bene ad avvicinarsi alle sue linee piuttosto che a riprendere quelle del vecchio Classic Controller di Wii.
La sensazione di solidità trasmessa dall'assemblaggio è buona, e fa trasparire un'accettabile qualità costruttiva, anche se il peso (circa 230 grammi) è più vicino a quello del Dualshock 3 (190g) che a quello del Pad 360 (390g con il Battery Pack incluso). La superficie anteriore è dello stesso materiale che ricopre la facciata del GamePad: l'effetto lucido, senz'altro molto pregevole alla vista, diventa ben presto una nemesi per i giocatori. La plastica tende infatti a mettere in risalto lo sporco e le ditate, e dopo qualche giorno d'utilizzo dobbiamo confermare che avremmo forse preferito un'altra soluzione anche per il tablet-controller.
Notizie molto incoraggianti per quel che riguarda la batteria, che attualmente ci ha accompagnato degnamente per una ventina di ore di gioco, senza ancora dare segni di affanno. Le 80 ore dichiarate nei comunicati stampa sembrano un po' eccessive, ma sicuramente la performance del Pad supera quella dei concorrenti. In ogni caso, la ricarica può essere effettuata tramite cavo USB direttamente dalla console, mentre si continua a giocare. Se ne dovesse aver bisogno, come per il GamePad anche la batteria del Controller Pro è facilmente sostituibile: lo sportellino sul retro del Pad si rimuove facilmente allentando la vite che lo tiene fermo, rivelando un Battery Pack ben incasellato ma semplice da estrarre. Il manuale tuttavia garantisce una lunga vita per la batteria del Controller Pro (mentre è meno sicuro su quella del GamePad, che può ridursi anche del 30% dopo le prime 500 cariche).
Sull'autonomia influisce senza dubbio anche il Rumble non troppo convinto. Le vibrazioni del pad si avvertono appena, e sicuramente il controller Xbox e forse persino il DualShock fanno meglio da questo punto di vista.

Tasti e Led

Per quanto riguarda la disposizione dei tasti, bisogna ammettere che la composizione del Controller Pro non è troppo elegante. Il tasto Home è molto piccolo e troppo incassato, asserragliato dai due pulsanti + e - e dal bottone dell'accensione: tutti sono costretti in uno spazio abbastanza ridotto al centro del controller. Molto gradevoli, invece, i led che spuntano sul margine inferiore della silhouette.
Grande disappunto per i trigger ZR e ZL, che come nel caso del GamePad non hanno corsa alcuna. Sono due tasti equiparabili ai “bumper” dorsali, e sicuramente i passionisti dei Racing Game simulativi già si mettono le mani nei capelli. Anche il resto dei pulsanti, la croce direzionale e gli stick analogici sono sostanzialmente identici a quelli montati attorno al touchscreen del GamePad, e restituiscono le stesse sensazioni (molle un po' leggere per i front button, ottime invece per i “funghetti analogici”).
Quello che lascia veramente spiazzati è la disposizione dei quattro tasti al di sotto della leva analogica destra. Mentre sul GamePad tutto funziona a meraviglia, complice forse l'ergonomia complessiva della periferica, il Controller Pro richiede un lungo periodo di adattamento. Non diremmo in linea di massima che la soluzione è veramente comoda, se non nel caso degli FPS. Con Call of Duty Black Ops si riesce a giocare senza troppi problemi, concentrati soprattutto sui dorsali, e pure con Tekkenle difficoltà sono minime. Ma presa in mano la Special Edition di Mass Effect 3 le cose si complicano parecchio. Wii U richiede insomma ai suoi utenti una buona dedizione, per superare le abitudini e gli usi consueti ed adeguarsi alla nuova disposizione. Una presa di posizione legittima?