Provato Ace Combat: Assault Horizon

Il ritorno del re dei cieli? Provata una built quasi completa

Provato Ace Combat: Assault Horizon
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • La cronica mancanza di idee, soprattutto in questa generazione videoludica, porta publisher e dev team di tutto il mondo ad insistere sempre di più sui cosiddetti “reboot”, rilanci/reinvenzioni di saghe di successo possibilmente “cadute in disgrazia” a cavallo del salto generazionale. E’ il caso, ad esempio, di Ace Combat, videogioco di volo arcade che nell’era Playstation 2 ha letteralmente sterminato la flebile concorrenza, imponendosi come unico e solo nel suo genere, almeno su console. Come molte volte accade, però, il salto generazionale, il ricambio d’utenza ed una generale mancanza di rifiniture nel continuum produttivo dei sequel, non ha permesso alla serie di decollare in alta definizione. Kazutoki Kono (executive producer e game director) e i suoi devono dunque aver pensato che fosse il momento di dare una svolta alla recente storia di Ace Combat, proponendone un titolo con diverse succulente novità.
    Dopo averne parlato in occasione del Level Up di Dubai e della Gamescom, siamo finalmente riusciti a metter mano su una build non completa che, grazie alle prime sei missioni, ci ha dato un’infarinatura di ciò che ci attende il 13 Ottobre.

    Top Gun

    Assault Horizon rappresenta a tutti gli effetti un reboot della saga. Non essendoci un filo conduttore che collega un capitolo all’altro, almeno a livello narrativo, il termine “reboot” si carica in questo caso di un significato particolare che coinvolge il feeling che restituirà l’esperienza, piuttosto che le meccaniche o il gameplay nel suo complesso.
    Il nuovo Ace Combat, nelle intenzioni degli sviluppatori, vuole avvicinarsi al mondo reale e, allo stesso tempo, proporre combattimenti più adrenalinici e degni di un film hollywoodiano.
    Il primo fattore di cambiamento è la trama. Questa abbandonerà nazioni e conflitti del tutto inventati, per abbracciare ambientazioni e organizzazioni realmente esistenti. Nel corso del gioco faremo la conoscenza di due figure principali: il tenente colonnello William Bishop, parte di una task force in missione in Africa per conto della NATO, e il pilota russo Markov, che in qualche modo è coinvolto nella realizzazione di una misteriosa arma dal nome in codice Trinity.
    Missione dopo missione saremo chiamati a girovagare per il mondo, tra raid aerei ambientati in luoghi naturali quasi incontaminati e altri in metropoli come Miami, Dubai e Washington D.C.. Come in una sorta di “Modern Warfare aereo” la storia verrà veicolata attraverso differenti punti di vista, dandoci una prospettiva completa di eventi che, in ogni caso, non si riveleranno determinanti al file dell’esperienza ludica complessiva.
    Decisamente apprezzabile lo sforzo del dev team per rendere coinvolgente anche il mondo di gioco, grazie all’utilizzo di mappe satellitari che hanno permesso una riproduzione piuttosto fedele delle mappe sulle quali voleremo.

    Prove di volo

    Nel corso delle missioni testate abbiamo potuto prendere confidenza con il nuovo sistema di gioco, che offre soluzioni adatte sia ai novellini che ai più esperti piloti di caccia da combattimento, fornendo ad entrambi motivi di lauto divertimento. Già dal tutorial verremo coinvolti nei frenetici combattimenti aerei che caratterizzeranno l’intera produzione ed avremo modo di venire a contatto con la più importante delle novità introdotte dal team nipponico: il Dogfight. Avvicinandoci abbastanza ad un veicolo nemico lo potremo agganciare con la pressione simultanea dei due dorsali; a questo punto, grazie ad un fluido e repentino cambio di prospettiva, saremo in grado d’ingaggiare il combattimento a distanza ravvicinata, sfruttando tutta la potenza di fuoco del nostro caccia senza preoccuparci troppo dell’inseguimento, gestito parzialmente dall’intelligenza artificiale. Se non saremo rapidi nella neutralizzazione della minaccia, tuttavia, saremo costretti ad intervenire ancor più in prima persona, correggendo la traiettoria semi-automatica per schivare eventuali ostacoli vicino ai quali l’IA nemica ci porterà a volare. Quest’interessante e funzionale sistema d’aggancio sarà anche a disposizione degli avversari che, durante i combattimenti, tenteranno di abbatterci senza pietà. Quando in prossimità della coda del nostro aereo apparirà un cerchio rosso dovremo assolutamente darcela a gambe per sfuggire all’aggancio ostile; in alternativa, per gli amanti del brivido, potremo decelerare bruscamente ed attendere che i cursori rappresentanti i veivoli si sovrappongano, sfruttando poi il comando di lock-on per esibirci in una spettacolare -quanto automatica- mossa evasiva. Il tempismo sarà oltremodo fondamentale: un solo attimo di ritardo e invece che ribaltare la situazione portandoci in coda al nemico ci troveremo qualche foro in più sulla carlinga.
    Una precisazione va fatta, a questo punto, riguardo al sistema di danneggiamento del veivolo, che farà probabilmente storcere il naso ai cultori del genere. Alla stregua di un qualsivoglia FPS, infatti, anche in Assaul Horizon la “salute” verrà automaticamente rigenerata volando per un certo intervallo di tempo senza subire danni. La feature è presente ad ogni livello di difficoltà ma non ci è dato sapere, al momento, se sarà possibile disabilitarla nella versione finale. Una domanda lecita poiché anche i controlli di volo si presenteranno in due varianti: una palesemente edulcorata, per i neofiti, ed una “completa” per i più esperti, grazie alla quale esibirsi in avvitamenti e manovre avanzate precluse dai comandi facilitati.
    Come in ogni Ace Combat che si rispetti anche qui, passato il tutorial, avremo la facoltà di selezionare il veivolo che più ci aggrada per compiere, una dopo l’altra, le missioni assegnateci. Ogni mezzo sarà completato da una scheda tecnica con una serie di caratteristiche riguardanti le capacità di volo e la potenza di fuoco ed una breve quanto interessante storiografia.
    Per spezzare la monotonia dell’azione a Mach 5 Assault Horizon presenta delle nuovissime sezioni in elicottero, chiaramente suddivise in due categorie. Nella prima, meno comune nel corso dell’avventura, ci troveremo alla postazione di fuoco di un’elicottero, con il compito di sbarazzarci di qualsiasi cosa si muova o di supportare l’azione alleata a terra. Nella seconda, invece, saremo noi stessi a pilotare il bestione, munito dell’armamentario più avanzato possiate immaginare. In queste sezioni, ben meno concitate rispetto alle “canoniche”, ritroveremo sostanzialmente le stesse meccaniche, con l’adattamento del dogfight ai più blandi ritmi di volo di un elicottero e qualche minimo innesto al sistema di controlli.
    Le nuove varianti in gioco (e le nuove feature legate all’ossatura ludica) rendo Assaul Horizon davvero fresco, interessante e divertente, grazie anche al mantenimento di un buonissimo equilibrio tra l’accessibilità di una produzione arcade e le soddisfazioni che soltanto una simulazione accurata riesce a garantire.

    Dal punto di vista tecnico, più che veri e propri passi avanti abbiamo notato piccole rifiniture, che hanno reso ancor più d'impatto gli effetti particellari ed hanno migliorato -ma solo lievemente- la texturizzazione del terreno, che fa ancora un minimo di fatica a caricarsi quando cambiamo velocemente altitudine. Molto buona anche l'illuminazione, che si combina con sofisticati shader superficiali, creando interessanti effetti di riflessione e rifrazione. Di grande impatti, infine, la modellazione poligonale, che non si limita a mostrarci aerei di ottima fattura ma estende le sue conquiste anche a terra, rivelando l’intenzione di curare nel dettaglio ogni particolare.
    Ace Combat, come sempre, e' un sinonimo di rapidità e folle velocità, e quest'ennesimo episodio non tradisce, mostrando un'azione fluidissima senza rallentamenti di sorta.

    Ace Combat: Assault Horizon Nonostante avessimo avuto già più d’un occasione per vederlo in azione e provarlo, quest’estesa prova di Assault Horizon ci ha lasciati veramente soddisfatti. I primi sei livelli propostici hanno mostrato un’ottima varietà per quel che riguarda il gameplay e le situazioni di gioco ed un’integrazione perfetta delle nuove feature. Se l’avventura procederà interamente su questi binari, benché non vi siano spunti narrativi troppo interessanti, siamo certi che questo reboot si rivelerà vincente, riportando Ace Combat alto nei cieli videoludici.

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