Recensione Call of Duty: Black Ops 2 - Revolution

Treyarch ci presenta il primo DLC per Black Ops 2

Recensione Call of Duty: Black Ops 2 - Revolution
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • Con l'arrivo dell'anno nuovo è il momento, per molte software house, di riprendere la tradizione dei DLC abbandonata sotto le feste, per allungare la vita di determinati prodotti. Tra questi non può mancare Call of Duty: Black Ops II, che fa da apripista presentando subito un corposo contenuto scaricabile, battezzato Revolution. Non che si tratti di una vera e propria "rivoluzione", s'intenda, ma quella di Revolution è una delle offerte on demand più stuzzicanti -per quanto non economica- degli ultimi Call of Duty. Per 1200 Microsoft Points (14 Euro e spiccioli) otterremo non solo le classiche quattro mappe ma anche una nuova modalità di gioco e un quadro per Zombie, nonché una nuova arma - il Pacekeeper. Si tratta, come vedremo a breve, di un DLC senza particolari inclinazioni ma votato soprattutto alla duttilità. Le quattro nuove location si adattano alla perfezione ad ogni tipologia di gioco e le novità in ambito Zombie sono pronte a spezzare in maniera divertente il frenetico ritmo dei Deathmatch. L'aggiunta alla dotazione rende infine giustizia a chi è sempre stato combattuto tra le armi a medio e corto raggio, senza riuscire a scegliere tra l'elevato rateo di fuoco e la precisione.
    Ma vediamo uno ad uno i contenuti di Revolution, disponibile a partire dal 29 Gennaio su Xbox 360.

    Le Mappe

    - DOWNHILL -

     La prima delle quattro location da noi saggiata è stata Downhill, ambientata sulle Alpi francesi, in una caratteristica località sciistica. "Caratteristica", dal punto di vista militare, soprattutto perché trattasi di una delle poche mappe del pacchetto (base + DLC) ad offrire qualche spunto davvero interessante per i tiratori. Grazie all'ampia superfice, agli estesi spazi aperti ed a qualche ben sistemato spot d'appostamento, Downhill consente ai cecchini qualche soluzione di tiro pulita in più rispetto alla media. Si tratta di un paio di postazioni discretamente riparate dal fuoco nemico, dalle quali ottenere una buona visuale su parte della mappa. La propria incolumità sarà inoltre facilmente mantenibile, visto che almeno uno dei punti d'appostamento in questione (una piccola balconata) prevede un solo accesso. Downhill, pur presentando questa peculiarità, non mostra affatto sbilanciamenti verso l'una o l'altra categoria di giocatori. Il suo level design articolato e particolareggiato, la presenza di strutture completamente esplorabili al loro interno e della solita mole di percorsi e passaggi più o meno nascosti consentirà praticamente a chiunque di fare il proprio gioco: che si tratti di appostamento o guerriglia. Particolarmente interessante, da questo punto di vista, l'ovovia centrale in continuo movimento: adatta per appostamenti lampo ma anche per far cadere in trappola il nemico, facendolo travolgere dalle cabine. Una location ben studiata ed altrettanto ben realizzata, che convince sin dal primo approccio. 
    - MIRAGE -

     Ambientata in Cina, nel Deserto del Gobi, la seconda delle location affrontate è Mirage. Si tratta di un complesso alberghiero di lusso abbandonato, probabilmente in seguito alla tremenda tempesta di sabbia i cui risultati sono ancora visibili. Ci troveremo di fronte quindi ad una struttura piuttosto canonica, che ricorda diversi layout di mappe già viste nella "storia" di Call of Duty. Varie strutture periferiche più piccole si conginugono ad un'enorme edificio centrale, strutturato su due piani ed un caveau interrato per donare ai giocatori il terreno di scontro più interessante e vario possibile. Ed è esattamente in questa gigantesca costruzione che convergeranno tutti gli sforzi delle squadre in gioco, lasciando alle restanti componenti (passaggi esterni, piccole pagode "collaterali"..) una funzione quasi completamente marginale. Per quanto il level design possa sembrare banale, l'intreccio di percorsi interni ed esterni e l'elevata complessità dell'intera struttura non darà quasi mai sgradevoli sensazioni di deja vu al giocatore. Bisogna tuttavia sottolineare che lo sviluppo forse un po' troppo "centralizzato" di questa location non favorisce come dovrebbe la varietà di scontri che un level design abbastanza articolato contava di proporre. Mirage si dimostra dunque adatta soprattutto per partite di Dominio, dove sforzarsi ad esplorare per l'intero la location sfruttandone ogni possibilità. Leggermente meno interessante in Deathmatch.  
    - HYDRO -

     Chiusa la parentesi cinese, a trinofare nella classica votazione pre-partita è stata Hydro, la mappa che forse ricorda di più lo stile di Black Ops II. E' infatti molto simile, come layout, a Drone, già presente nel pacchetto base nonché teatro della prima Strikeforce proposta nel corso della Campagna principale. Siamo in Pakistan, precisamente nei pressi di una diga che regola il flusso d'acqua al fiume Indo. La location presenta lo stile futuristico che caratterizza Black Ops II, con sistemi di controllo computerizzati, strutture all'avanguardia e chi più ne ha più ne metta. Il lavoro di caratterizzazione, coerente e ben riuscito, sottende ad un level design altrettanto in linea con gli stilemi di questo CoD, con strutture simmetriche e un flusso di percorrenza piuttosto lineare. Non bisogna tuttavia lasciarsi trarre in inganno dalla notevole scorrevolezza dell'ambientazione: piccole strutture esplorabili, passaggi rialzati e cunicoli strategicamente piazzati rendono l'apparentemente monotona Hydro una delle mappe più ostiche da interiorizzare. Numerosi punti ciechi (e al coperto), in contrasto con un grande corridoio centrale alla luce del sole, conferiscono ai giocatori più affiatati la possibilità di adottare diverse strategie, soprattutto in difesa. Ma non è finita qui poiché sotto ad una superfice abbastanza regolare si estende tutta la serie di cunicoli che garantiscono l'afflusso d'acqua: l'ennesima porzione chiusa ed angusta di una mappa veramente ben bilanciata. E se tra scontri a media distanza all'aperto e fughe o inseguimenti negli stretti cunicoli di Hydro vi dovreste annoiare, Treyarch ha previsto per voi un curioso ed inaspettato evento. Ad intervalli regolari la porzione centrale della mappa (quella più esposta) verrà inondata dall'acqua. Inutile dire che chi vi si troverà verrà spazzato via senza appello. Una location molto interessante, ed adatta ad ogni modalità. 
    - GRIND -

     Chiudiamo con quella che, per il nostro gusto, è risultata la mappa più divertente da interpretare. Parliamo di Grind, ambientata in uno Skate Park su Venice Beach, ricostruito per l'occasione ispirandosi a quelli realmente esistenti. Si tratta di una mappa assolutamente senza fronzoli, quasi completamente all'aperto e di dimensioni leggermente ridotte se paragonata alle altre tre. Queste tre componenti, unendosi, danno vita a situazioni di gioco incredibilmente frenetiche. Dietro ad ogni halfpipe, al suo "interno" o sopra potremo imbatterci in un nemico e le possibilità di sfuggire allo scontro diretto saranno veramente pochissime. A parte qualche sporadico cunicolo, un negozio d'oggettistica e la particolare conformazione di determinate aree (connessa proprio con il particolare stile del parco) i nascondigli latiteranno, così come i punti d'appostamento coperti. Una location ideale per chi è alla ricerca della frenesia e dell'immediatezza tipiche di Call of Duty. Un'ambientazione che da senza dubbio il megli di se in Deathmatch per scontri all'ultima uccisione, corpo a corpo o dalla corta distanza. Grind, nel pacchetto, risulta anche la più curata a livello estetico, grazie al fascino della particolarissima architettura ed alla componente artistica determinata da murales e quant'altro la caratterizzano.

    Una breve parentesi, prima di proseguire verso le novità in tema Zombie, va dedicata al Pacekeeper - la nuova bocca da fuoco. Inscritta tra le "mitragliette" appare, pad alla mano, come un ibrido in grado di soddisfare molti giocatori; tra tutti in particolare quelli rimasti scottati dall'assenza in questo Black Ops II di molte delle armi "classiche" di CoD. Si tratta infatti di un fucile che unisce la maneggevolezza di una mitraglietta leggera alle caratteristiche (di precisione soprattutto) di un fucile d'assalto, risultando scelta ideale per ogni mappa ed ogni modalità di gioco. Garantendo numerosi vantaggi, tuttavia, deve necessariamente scendere a qualche compromesso, soprattutto per non sbilanciare d'un colpo l'intera dotazione. Per quanto piuttosto elevato sia il suo rateo di fuoco, ad esempio, lo scontro frontale ravvicinato con uno Skorpion, un MP7 o un Vector K10 la vedrà svantaggiata. Allo stesso modo, la portata ben più ampia rispetto alle suddette non sconfinerà in maniera prepotente nel terreno di un MTAR o di uno SCAR-H. Se volessimo con una qual certa libertà definirla, potremmo suggerire un interessante incrocio tra il Type 25 (lievemente depotenziato) e il Vektor (riducendo il rateo). Un'aggiunta di valore, che farà piacere soprattutto ai veterani di CoD.

    Zombie

    La più grande novità di Revolution è senz'altro la nuova modalità di gioco all'interno di Zombie. In Turned i giocatori partiranno nei panni di malformi zombie, con il preciso scopo di trovare l'unica cura disponibile. Il primo a recuperare la "benedizione" ritornerà umano e dovrà tentare, da questo istante in poi, di sopravvivere. Si innescheranno a tal punto due interessanti meccaniche, legate al punteggio necessario per vincere la partita. La prima riguarda l'uccisione di non-morti, che garantirà un incremento del punteggio ma anche un costante miglioramento della dotazione bellica - in questo caso assente in loco. La seconda consiste nella (ri)trasformazione in zombie, che occorrerà qualora uno dei compagni rimasti "infetti" toccherà il membro sano del party. In questo particolare caso i ruoli si invertiranno: l'umano diverrà zombie e lo zombie umano, ripartendo tuttavia "da zero" per quel che concerne la dotazione bellica. Alla fine di ciascun match, molto più veloce e meno complicato di quanto non sembri sulla carta, le uccisioni di zombie e i "passaggi d'infezione" in forma non-morta verranno sommate, caratterizzando il computo definitivo.

    "Ideale per il pick up and play tanto caro ai più giovani amanti di Call of Duty, questa particolare declinazione in salsa Dead Island ha un solo grande difetto, al momento: una singola mappa a disposizione"

    Si tratta di un inserto Versus molto divertente, capace di smuovere un po' le acque di un game mode non da tutti apprezzatissimo. Particolarmente ben riuscito il bilanciamento, con gli zombie più veloci (?!) ma meno resistenti e gli esseri umani dotati di armi potenti ma progressivamente più lente nel caricamento. Una modalità dalle velleità veloci e frenetiche, dove l'umano braccato dovrà contare solamente sui suoi sensi per carpire la direzione dalla quale arriveranno gli attacchi, stando molto attento poiché un solo tocco significhera zombificazione. Ideale per il pick up and play tanto caro ai più giovani amanti di Call of Duty, questa particolare declinazione in salsa Dead Island ha un solo grande difetto, al momento: una singola mappa a disposizione. Un vero peccato poiché le potenzialità per aprire una nuova "branchia" di Zombie, prolifica e funzionale, ci sono tutte.
    Se Turned è la novità del pacchetto, di certo a Treyarch non si sono dimenticati di rimpinguare anche il resto dell'offerta, inserendo in particolare una nuova location per la classica sopravvivenza. Si tratta di Die Rise, una nuova ed entusiasmante sfida per i tanti amanti di questo particolare game mode. Una mappa introdotta come sempre da un esilarante intermezzo "narrativo", che porterà il nostro gruppo sulla cima di un palazzo semi-distrutto. L'obiettivo sarà arrivare a terra sani e salvi, ma non senza aver prima superato mille e più difficoltà. Die Rise è fatta soprattutto di bivi e trabocchetti: capiterà, ad esempio, di dover scegliere se attendere l'accumulo di sufficente denaro per aprire una via sicura o affidarsi ad una più rapida e pericolosa "discesa libera". Oppure di trovarsi separati dai propri compagni per via di un balzo mal riuscito o una caduta nella frensia di una fuga improvvisa. Un'ambientazione, insomma, molto varia e coinvolgente, che non mancherà nemmeno di intrappolare i meno esperti nelle labirintiche strutture interne dei palazzi in questione, facendo inesorabilmente perdere il senso dell'orientamento (e il gruppo) ai principianti. Un'esperienza nel complesso consigliatissima a chi fosse stato rapito sin dal principio da Zombie ma anche a chi si volesse avvicinare per la prima volta alle sue meccaniche.

    Call of Duty: Black Ops 2 Call of Duty: Black Ops 2Versione Analizzata Xbox 360Quattordici Euro non sono certo pochi per un “semplice” Dowloadable Content. Tuttavia bisogna ammettere che questa volta Treyarch si è sforzata nel proporre qualcosa in più delle semplici quattro mappe, aggiungendo interessanti novità alla modalità zombie ed un’arma extra che, pur non facendo gridare al miracolo, ha il suo perché. Naturalmente, e come sempre, si tratta di contenuti ideati su misura per gli appassionati di Call of Duty, quelli che giocano ogni sera e che hanno dunque costantemente bisogno di nuovi ed interessanti stimoli. Per questa particolare categoria, soprattutto vista la qualità delle mappe e la loro adattabilità a qualsiasi situazione, ci sentiamo di consigliare questo primo DLC. Per il resto “Haters gonna Hate”, indipendentemente dall’offerta o dal contenuto.

    8

    Che voto dai a: Call of Duty: Black Ops 2

    Media Voto Utenti
    Voti: 313
    6.7
    nd