Recensione Far Cry 2

Nel cuore dell'Africa nera

Far Cry 2
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Nonostante la titolazione, Far Cry 2 ha ben poco a che fare con il titolo sviluppato da Crytek nel lontano 2004. Passato sotto l'ala di Electronic Arts, difatti, il succitato team di sviluppo teutonico si è dedicato ad altri progetti (Crysis ed il suo seguito ufficiale), lasciando ad Ubisoft, storico distributore delle avventure di Jack Carver, il nome del Brand. Affidato allo studio di produzione di Montreal, lo sviluppo di Far Cry 2 ha seguito quindi nuove strade. Ed i cambiamenti sono notevoli: dagli atolli tropicali si è passati alle calde ambientazioni dell'Africa nera, i poteri paranormali del protagonista sono spariti per dar spazio ad un realismo estremo, ed una trama più o meno pilotata ha ceduto il passo alla totale libertà di un free roaming game.

    Trama

    L'avventura di Far Cry 2 comincia senza troppi preamboli, dopo la futile selezione del proprio alter Ego, del tutto ininfluente ai fini del gioco. L'utente viene messo nei panni di un mercenario, gettato nell'angolo più buio e corrotto dell'Africa, e incaricato di rintracciare ed uccidere il più grande trafficanti d'armi della zona: lo Sciacallo. La speranza è quella di sedare, in tal maniera, la guerra sconvolgente e tremenda che da troppo tempo devasta il paese, logorando l'economia e la qualità della vita. La lunga (e noiosa) sequenza introduttiva mette subito le cose in chiaro, cercando di offrire l'accurata panoramica di un ambiente ostile, aggressivo, violento. Uno spazio travolgente, vastissimo, capace di rapire l'occhio con i suoi cromatismi esagerati, con la sua luce prepotente, e di debilitare corpo e mente con ben altre, insidiose, patologie. A rovinare la festa del protagonista ci pensa infatti la malaria, che lo tormenta con le sue febbri da brivido, costringendolo al riposo e portandolo vicino alla morte. Obbligato a convivere con i sintomi, abbandonato dalla stessa organizzazione che lo aveva assoldato, e impossibilitato a lasciare la zona, il protagonista deve così mettersi in proprio, per recuperare le medicine che gli permettono di tenere a freno la malattia e smontare lentamente il commercio illegale di armi, così da facilitare la risoluzione del conflitto e avvicinarsi ad un possibile esodo, il ritorno verso la civiltà. La componente narrativa di Far Cry 2, dopo il lungo e ridondante proemio, smette di mostrarsi e si limita a rimanere sullo sfondo. Le premesse più che buone (tematiche mature ed una notevole profondità psicologica dell'antagonista, tipica dei migliori War Movie) vengono infatti diluite ben presto nella struttura generale del gioco, quella di un free roaming totalmente libero e per nulla costrittivo. Le missioni principali diventano dunque molto più incentrate sui percorsi da seguire che non sulla bontà della scenografia, lasciando che il lavoro di "pseudo-narrazione" venga svolto proprio dal contesto ambientale. Ognuna delle quest è come un viaggio che conduce nei luoghi costruiti dagli sviluppatori, ma racconta una storia silenziosa, fatta solo di immagini e non di parole. L'assenza di una componente narrativa coinvolgente, la carenza di carisma dei personaggi che si alternano sulle scene di gioco (dovuta anche ad un'inflessione vocale stereotipata, particolarmente antipatica), e la totale mancanza di caratterizzazione del protagonista fanno in modo che il coinvolgimento dell'utente, e la sua partecipazione, tocchino i minimi storici. L'idea alla base del gioco, del resto, è quella di offrire all'utenza una vera e propria "scatola si sabbia" (sandbox), un ambiente che da solo contiene tutti gli spunti per divertire. Ma già nella scorsa generazione ludica questo concetto si è dimostrato spesso fallimentare, e l'esperimento di Far Cry 2 non fa eccezione: anche GTA IV accompagna la grande libertà con un plot sommariamente curato, le esperienze ludiche più memorabili non sono certo quelle del tutto fini a se stesse, come invece appare l'ultima fatica di Ubisoft Montreal.

    Gameplay

    Far Cry 2 è, nella sua sostanza, un First Person Shooter molto classico, di quelli "militareschi" e realistici. L'impianto di gioco viene collocato però in un contesto di totale, assoluta ed incondizionata libertà di movimento, tipico -come dicevamo- dei moderni free roaming. Al giocatore si para di fronte un ambiente vastissimo, in cui è possibile muoversi senza costrizioni. Lo stupore per la grandezza dell'area esplorabile è davvero notevole, ed è destinato ad aumentare quando si scopre che la mappa raddoppia, a metà dell'avventura, le sue dimensioni, concedendo nuovi territori.
    Le prime sessioni di gioco vanno spese per imparare ad orientarsi e muoversi, utilizzando gli strumenti concessi: un GPS, una mappa sgualcita, e qualche mezzo di trasporto. Utilizzando Jeep e pescherecci, o sfruttando il residuo servizio di mezzi pubblici, è possibile raggiungere gli Hot Spot, per recuperare missioni principali o secondarie. Il quantitativo di cose da fare è davvero disarmante: si può lavorare per gli attivisti indipendenti o per una delle due fazioni che controllano il territorio, si possono anche accettare le richieste d'aiuto degli "amici", altri mercenari che come noi battono la zona in cerca di facili guadagni. La sola esplorazione ambientale è ricca di spunti: richiede di recuperare preziose valigette di diamanti grezzi (l'unica valuta tenuta in gran conto), o di liberare occasionali rifugi da utilizzare come indispensabili Savepoint, utili per riposare o rifornirsi di munizioni e medikit. Ma l'entusiasmo per la grande quantità di quest non supera le prime ore di gioco. Nonostante i pretesti per sparare quintali di proiettili siano vari e diversificati, la struttura delle missioni è sempre identica, e impone di muoversi verso l'obiettivo e terminare ogni nemico ostile che s'incontra durante il tragitto. Anche se è possibile, in alcuni casi, operare delle scelte (eseguendo gli ordini alla lettera o cambiando le regole per conto dei propri amici), l'idea che l'utente può farsi dopo appena poche sessioni è quella di un prodotto identico dall'inizio alla fine, in cui la varietà di gioco dovrebbe essere garantita semmai dal tatticismo degli scontri a fuoco. La possibilità di utilizzare postazioni fisse o mezzi armati, quella di organizzare agguati stealth, o la capacità sfruttare la propagazione delle fiamme per mettere in difficoltà gli avversari dovrebbero, difatti, sostenere una certa diversificazione.
    Purtroppo, alla prova dei fatti la progressione appare molto monotona, e tutte le variabili che durante le presentazioni ufficiali sembravano avere un peso elevato nell'economia di gioco, appaiono invece molto marginali. Il problema principale è legato alla massiccia presenza di nemici, ed alla loro carente intelligenza artificiale: due fattori che lasciano davvero poco spazio allo scontro ragionato e spingono di prepotenza verso l'approccio frontale. Un orientamento stealth è del tutto messo in discussione dall'assurda velocità di propagazione dell'allerta (che è istantanea), mentre l'utilizzo del fuoco non sempre rende agli avversari la vita difficile. La tenacia dei nemici è davvero irritante, ed una volta che vi avranno avvistato saranno capaci di seguirvi anche per chilometri: se si considera il fatto che le strade di Far Cry 2 sono letteralmente costellate di posti di blocco, e che quindi dirigersi verso l'obiettivo di una missione impone frequenti e ripetuti scontri, si capisce ben presto come la progressione possa diventare davvero tediosa. Frustrante è anche la disposizione dei Checkpoint, davvero rari: tremendamente irritante in caso di morte prematura.
    In generale, dunque, Far Cry 2 fa ben poco per conquistare il giocatore, se non inserirlo in un contesto davvero ben costruito e -dobbiamo ammetterlo- anche molto originale. La sua anima da FPS classico (con pochissime varianti in termini di armi) viene inserita in un ambiente dispersivo, e la ripetitività dell'azione si mostra evidentissima. Monocorde e uniforme, la successione libera delle missioni non riesce a nascondere un impianto ludico visto e rivisto, con poca personalità.
    Certo, i tocchi di classe sono molti, e tutti in grado di compiacere gli amanti del genere: il protagonista che si cura le ferite più gravi estraendo i bossoli dalla carne o cauterizzando le ferite; la possibilità di essere salvati dagli amici che si aggirano nella zona, ad ispirare un sentimento di mutua collaborazione; o ancora il sistema di usura delle armi. Ma ogni dettaglio per cui si deve rendere merito al team di sviluppo pare secondario, troppo poco incisivo per nascondere i demeriti di un gameplay invero piuttosto piatto.
    Gli amanti degli shooter avranno comunque pane per i loro denti, ed un gran numero di spunti per vomitare interminabili quantità di proiettili. Basterà sopportare i piccoli difetti strutturali (una scena a volte caotica, il sistema di puntamento non sempre perfetto, IA nemica dalle routine prevedibili e discutibili), e si avrà per le mani un FPS canonico, esteso però all'inverosimile.

    Multiplayer

    Far Cry 2 propone anche un comparto multiplayer abbastanza corposo, e forse ben più piacevole rispetto alla monotonia dell'avventura per il giocatore singolo. Tratta la sua lezione dai classici immortali del gioco in rete (Call of Duty 4 su tutti), il titolo Ubisoft mette a disposizione un sistema di potenziamento dei personaggi basato sui gradi della gerarchia militare e sullo sviluppo di determinate classi. Tuttavia le modalità di gioco disponibili sono poche, e tutte molto canoniche; inoltre le mappe disponibili -benchè estremamente vaste- esauriscono ben presto gli spunti tattici, ed in generale -nonostante il supporto fino a 20 giocatori- le qualità del multiplayer di Far Cry sono nella norma, senza raggiungere dunque le vette del già citato masterpiece firmato Infinity Ward. A risollevare la situazione potrebbe pensarci un editor di mappe abbastanza completo, che mette a disposizione del giocatore tutti gli strumenti e gli oggetti utilizzati dal team di sviluppo, e permette di plasmare conformazione del territorio, ecosistemi e condizioni climatiche. L'esperimento è interessante, ma in parte rovinato dall'estrema complessità dei menù, che rende la composizione delle mappe artigianali un compito non semplice (su console l'operazione diventa davvero nervosa e contorta). Le mappe create dalla comunità, tuttavia, sono disponibili e filtrate con ottimi criteri, e i giocatori possono scaricarle con facilità. Non tutti i lavori della comunità sono però lodevoli, vuoi per la tendenza a non utilizzare i dislivelli del terreno (davvero scomodi da creare), vuoi per un colpo d'occhio imbruttito a causa di texture meno definite e più povere rispetto a quelle ammirate nel single player.

    Grafica e Sonoro

    Visivamente, Far Cry 2 lascia positivamente impressionati. La riproduzione di un'Africa selvaggia, rude, aggressiva, è davvero bellissima, tanto da mozzare il fiato. I risultati sono ovviamente migliori per quanto riguarda la versione PC, a patto di avere un processore ed una scheda grafica in grado di spingere ai massimi livelli l'engine proprietario di Ubi Montreal. L'ottimizzazione pare comunque molto buona: la scalabilità del motore grafico è garantita, e questo porta grossi vantaggi anche quando si esamina la tecnica delle versioni console, che non soffrono di downgrade particolarmente dannosi per la bellezza delle scene. Certo, la qualità delle texture è decisamente peggiore su Ps3 e Xbox 360, e soprattutto quando ci si avvicina agli oggetti (foglie, tronchi) non si nota l'utilizzo magistrale del Mip-Mapping (sui computer più performanti si osservano addirittura le venature delle foglie). Eppure la bellezza del colpo d'occhio è assicurata, anche grazie ad una notevole varietà: savane sconfinate, fiumi scheletrici che si muovono sinuosi nell'entroterra, città e villaggi abbandonati, bidonville e mattatoi, compongono un ambiente fra i più vasti e accattivanti mai attraversati, ben meglio caratterizzato rispetto a quelli di altre grandi produzioni. Ad animarlo troviamo una buonissima gestione delle routine procedurali, grazie alle quali l'Africa di Far Cry 2 è continuamente accarezzata dal vento, bagnata da piogge improvvise, adombrata da nuvole minacciose che giocano nel cielo limpidissimo. La tecnologia che sorregge la produzione (il motore Duinia) è dunque davvero eccellente, in grado di riprodurre perfettamente condizioni climatiche diversificate, o il ciclo giorno notte in maniera credibile e disinvolta. Su console si assiste in qualche caso a cali di framerate non troppo nascosti, pop up di texture o di interi elementi, ed in generale ad un'ottimizzazione meno tagliente, che dilata i tempi di caricamento e quelli per il salvataggio. La valutazione assegnata al comparto tecnico, riferita alle versioni Ps3 e 360, deve essere comunque rivista nel caso siate giocatori PC: se le componenti nascoste nei vostri case sono in grado sostenere i requisiti consigliati, l'impatto con Far Cry avrà poco da invidiare anche alle produzioni più blasonate degli ultimi tempi (Crysis Anyone?). Certo, i livelli del Crytek Engine non paiono ancora pienamente raggiunti, ma i balzi tecnologici compiuti da Ubi Montreal stimolano proprio un paragone con il titolo sopra citato. Sarà forse la capacità del motore di gestire lo "sfoltimento" violento della vegetazione, i cui rami saltano ad ogni proiettile (con un effetto mai visto su console).
    Nella valutazione tecnica rientrano comunque anche i grandi "strafalcioni" in fatto di "gestione delle risorse umane": i modelli avversari sono meno curati di quanto sarebbe stato lecito attendere, e animati in maniera spesso risibile. Oltre ad assumere posizioni innaturali dopo il colpo fatale, le disattenzioni riguardano anche l'IA, di cui si è discusso, che fa compiere ai nemici gesti avventati, e li costringe ad abitudini davvero poco intelligenti (come quella di salire su una vettura per raggiungervi anche se siete a portata di tiro, ed alla distanza di appena qualche metro).
    Dal punto di vista acustico, Far Cry non lascia di stucco come accade per il colpo d'occhio, anche se i risultati ottenuti sono buoni. L'utilizzo di tracce musicali leggerissime, composte dai ritmi tribali e ossessivi delle percussioni, si intreccia finemente con il gran numero di effetti ambientali. L'accompagnamento è intelligente, resta sullo sfondo soprattutto con l'intento di "far parlare la scena", cercando di non snaturare il realismo ma al contempo evitando che l'utente si trovi immerso nel più profondo silenzio. Brillanti le campionature che riproducono gli spari e il rombo dei motori, matraballante il doppiaggio in italiano: alcune voci sono davvero eccellenti, ma quasi tutte quelle dei nativi non convincono. Stereotipato e scarsamente espressivo, con linee di dialogo pronunciate spesso con un'intonazione fuori luogo, il voice acting non raggiunge la qualità di quello delle ultime produzioni.

    Far Cry 2 Far Cry 2Versione Analizzata Xbox 360Far Cry 2 ci convince del fatto che la filosofia ludica del Free Roaming, applicata a gameplay classici e rodati, non garantisce affatto un “valore aggiunto”, e si limita ad estendere la quantità di spunti ludici, senza per questo esaltare la qualità della struttura di base. Al di là del gigantesco territorio in cui è possibile muoversi, e dell'impressionante numero di missioni a disposizione, Far Cry 2 resta un FPS consueto e usuale, ma discreto. Diviso quasi a metà, intento a mostrare da una parte i tocchi di classe e la sincera adesione ad un sottile realismo di fondo, e a fronteggiare dall'altra i difetti dell'IA e la monotonia dell'azione (che appare fine a se stessa anche per l'assenza di un comparto narrativo ben curato). La nuova produzione Ubi Montreal è quindi fortemente consigliata agli appassionati del genere, che avranno per le mani uno shooter canonico, ma in grado di tenerli costantemente impegnati per moltissimo tempo. Anche chi è incline a subire il fascino di una perfetta ricostruzione ambientale dovrebbe dare un'occhiata al titolo, che sotto il profilo tecnico eccelle, mostrando una ricostruzione scenica di prim'ordine. A tutti gli altri, consigliamo prodotti con più carisma e freschezza.

    7.5

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