Recensione Pro Evolution Soccer 2013

Il miglior PES di questa generazione!

Pro Evolution Soccer 2013
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • Psp
  • Lo abbiamo aspettato e ne abbiamo a lungo parlato. Lo abbiamo provato nel corso dell’anno, a tutte le manifestazioni più importanti. Abbiamo scaricato non una ma due demo, dandovene un approfondito resoconto. Ora è il momento di fare sul serio; il momento della “verità” su Pro Evolution Soccer 2013. Un codice completo ha infatti permesso a noi di Everyeye.it di testare nella sua interezza la produzione Konami, che quest’anno cambia producer. Al timone non più Shigno “Seabass” Takatsuka (che ha fatto il suo tempo, ammettiamolo) ma Kei Masuda. Il futuro che succede al passato (anche se pare Seabass sia solamente impegnato in un “progetto segreto” - forse un PES next gen?): un cambiamento necessario che, come abbiamo già visto e come vedremo, ha portato una ventata di freschezza soprattutto al gameplay della simulazione calcistica. Le basi storiche della serie, naturalmente, sono state mantenute: Masuda, da diversi anni nel team di sviluppo, ha sostanzialmente raccolto la pesante eredità del calcistico nipponico, aggiungendo quel pizzico di carattere in più che mancava da troppo tempo.
    Vediamo insieme cosa bolle in pentola per il 20 Settembre, quando gli utenti Xbox 360 e Playstation 3 potranno finalmente trovare la loro copia ad aspettarli sugli scaffali di tutti i negozi di videogiochi.

    Il Mio PES

    Inserendo il disco nel tray della console salta immediatamente all’occhio la vasta offerta ludica che già da qualche anno accompagna PES. Come non facciamo che ripetere da anni, anche in questa versione 2013 avremo facoltà di disputare partite amichevoli (offline ed online), di prendere parte ad una Champions League o ad una Copa Santander Libertadores, di mettere alla prova le nostre abilità in una delle Coppe fittizie (Coppa Konami, Africa Cup..) che hanno oramai fatto la storia di PES. Non manca la possibilità di guidare una compagine all’interno della mitologica Master League o un singolo giocatore nel Diventa un Mito. Solo nel caso della Champions e della Libertadores, naturalmente, potremo sperimentare le gioie di essere completamente circondati da licenze ufficiali: casacche, stadi, coreografie, inni: un’esperienza davvero indimenticabile nel panorama calcistico odierno. Per il resto dovremo “accontentarci” di un pacchetto licenze comunque consolidato negli anni (Liga BBVA, Serie A TIM e Ligue 1..) ma purtroppo ancora privo di Bundesliga e Premier League, limitata come ufficialità al solo Manchester United.
    Un aspetto -quello delle licenze- che non ha mai fermato gli appassionati, premiati quest’anno sin dal principio con una delle novità più interessanti delle ultime edizioni: l’Allenameno Specifico. Si tratta di un tutorial esteso che va ad affiancare la possibilità di far pratica liberamente assieme ai propri compagni di squadra senza alcun avversario ad ostacolare la manovra. Al suo interno un’accurata suddivisione in categorie ci permetterà di affinare diversi aspetti del gioco: passaggio, tiro, dribbling, stop, cross e chi più ne ha più ne metta. Ognuno accompagnato da tre o più prove d’abilità che ci guideranno letteralmente nei meandri del sistema di gioco. La sessione appare sin dal principio molto ben realizzata. Di tanto in tanto qualche indicazione risulta leggermente superficiale ed il tutorial dedicato si trasforma in un trial & error. In linea di massima però, in questa versione completa, tutto sembra funziona decisamente meglio di quanto da noi appurato in fase di hands-on preliminare. Peccato Konami non abbia inserito qualche ricompensa extra per il completamento di quest’impegnativa sessione.

    "Pad alla mano il primo elemento a saltare all'occhio è l'ampia modulabilità dell'assistenza al passaggio. Il controllo scorre letteralmente tra le nostre dita e, sino a tre tacche su cinque, non avremo quella sgradevole sensazione di dover pregare ogni santa volta perché un servizio giunga al calciatore predestinato"

    Qualche tempo passato ad impratichirsi con tutte le novità di PES 2013 e potremo passare al sodo, ovvero alla Master League. La modalità più attesa da tutti gli appassionati di Pro Evolution Soccer torna quest’anno con qualche interessante novità, e con piccole aggiunte che faranno sicuramente felici i più pignoli. La prima riguarda la selezione di squadre iniziale: potremo decidere se partire in Europa (tentando di raggiungere l’agognata Champions League) oppure in Sudamerica, tentando di guidare alla conquista della Libertadores uno dei fantasiosi club dell’America Latina. In secondo luogo si tratterà di scegliere se iniziare con la rosa reale oppure con i calciatori fittizi che abbiamo imparato a conoscere (ed odiare). Da qui in poi la gran parte dello svolgimento non si discosterà troppo da quanto visto nella scorsa edizione, con trattative di calciomercato gestite dallo staff (noi ci limiteremo a manifestare l’interesse per un calciatore), delicati rapporti con gli sponsor ed il solito smisurato quantitativo di scene d’intermezzo dedicate all’interazione con lo staff tecnico (rapporti squadre, consigli tattici..) o con i calciatori (discussione contratti...).
    Per quanto la struttura basica non abbia subito rivoluzioni, qualche piccolo miglioramento s’intravede: ogni calciatore sarà ad esempio caratterizzato da un valore di mercato dipendente dal suo effettivo contributo alla squadra e le routine di scambio non daranno luogo all’esagerato stravolgimento delle formazioni (a meno che non lo si decida noi stessi all’inizio). Parlando di routine e script, inoltre, ci fa piacere segnalare una certa coerenza nel prosieguo delle stagioni: raramente capiterà di veder titolata una squadretta dalle minime possibilità. Novità vere e proprie riguarderanno invece l’allenamento. S’inserisce infatti la possibilità di acquistare da una sorta di PES Shop rinnovato particolari oggetti (o pacchetti d’allenamento) per velocizzare il miglioramento di un calciatore in un parametro (o più d’uno, a seconda). Questi andranno poi equipaggiati in uno dei tre slot a disposizione di ciascun atleta, per una durata interdipendente dalla qualità (e dal prezzo) dell’oggetto. Gli acquisti, chiaramente, andranno ponderati: potenziare caratteristiche totalmente estranee all’interessato non porterà i benefici ottenibili assecondando invece il suo trend. Al tutto s’aggiungerà la facoltà di ottenere scarpini personalizzati, in grado a loro volta di potenziare determinati parametri. Approfondita dunque la gestione della squadra nel tempo, per una longevità generalmente rimpolpata in una struttura che mostra come sempre di funzionare senza intoppi. Grazie alla Master League Online, poi, alla componente single player si integra quella multiplayer. Dovremo tuttavia creare una squadra a parte, partendo questa volta sì dagli odiosi calciatori inventati. Campionati e Coppe si svolgeranno interamente tra videoplayer sparsi nel Globo (con tanto di facoltà di settare filtri per l’abilità, la qualità della squadra e i settaggi dei comandi), dandoci la possibilità, vittoria dopo vittoria, di accumulare denaro per ingaggiare un undici che sia degno di questo nome.
    Chiude il quadro Diventa un Mito, nella quale potremo decidere se creare da zero il nostro alter ego o impersonare il Cristiano Ronaldo di turno. Indipendentemente dalla selezione la modalità presenta le medesime caratteristiche delle precedenti edizioni. Ci troveremo dunque impegnati a gestire ogni aspetto della nostra carriera, compreso un agente forse troppo invadente, che ad ogni partita si presenterà nella classica scenetta animata: un vero strazio! Anche in questo caso vedremo la sezione d’allenamento arricchita da tutta l‘oggettistica già descritta.

    PESocial

    Oltre al single player Konami ha pensato di metter mano quest’anno anche al multiplayer. In primis permettendo ai giocatori di organizzare match 2 vs 2 online, ampliando così la rosa di possibilità e dando la facoltà a ben quattro giocatori da quattro diverse console di "socializzare". Una parola utilizzata non a caso dato che gli aspetti sociali dell'esperienza videoludica made in Japan sono stati decisamente potenziati. Viene prima di tutto introdotta la sezione Community, ovvero la facoltà di organizzare partite all'interno di una comunità di giocatori prestabilita. In pochissimi click sarà possibile selezionare stanze, campionati online e quant'altro che vadano a pescare avversari appartenenti esclusivamente alla propria nazione, alla propria regione o addirittura alla propria città, senza alcuna discriminante. Ad adattarsi alla presenza delle comunità saranno, prima ancora dei giocatori, le numerosissime statistiche che le accompagneranno, costantemente presenti e capaci di darci in ogni istante un prospetto delle nostre prestazioni all'interno di quel particolare gruppo (partite vinte, perse, pareggiate...). E il discorso legato alle statistiche non si chiude qui: il completo rinnovamento degli algoritmi legati al MyPES (già presente nella scorsa edizione) permette infatti di confrontare con gli amici un numero ancor più impressionante di statistiche, andando ad implementare classifiche e strani grafici d'ogni tipo. Volete sapere se il vostro avversario tende a tirare da fuori area o a crossare? Volete conoscerne l'efficacia sotto rete o dai calci piazzati? Niente paura: con il nuovo MyPES tutto questo (e molto altro) sarà possibile.

    Riprendendo in mano il discorso "social" aggiungiamo infine che risultati e paragoni potranno essere condivisi su Faacebook, direttamente dall'interfaccia in game. Purtroppo, ma probabilmente solo per quest'anno, non si potranno condividere foto o replay di azioni o goal; tuttavia sarà possibile commentare lo stato degli amici ed ingegnarsi in divertenti sfottò. Ma le feature "sociali" non finiscono qui poiché una delle novità inserite dal team, forse la più interessante in quest'ambito, è chiamata Widget. Si tratterà in buona sostanza di una barra di stato costantemente presente nella parte alta-sinistra dello schermo (a meno di una disattivazione manuale) quando saremo collegati alla rete. In questa maniera, pur senza trovarci nelle lobby online, saremo in grado -con un solo click- di visualizzare in tempo reale l'attività degli amici, chattare e ricevere messaggi, inviare e ricevere inviti a giocare. Una sorta di "lista amici" scremata da chiunque non stia giocando a Pro Evolution Soccer 2013 ed utile per velocizzare le tediose operazioni di creazione della partita. Le feature fin qui citate vengono corredate dall'introduzione piuttosto collaterale del Ranking, un titolo da legare al proprio profilo per determinare, soprattutto online, il proprio status di giocatore di Pro Evolution Soccer 2013. Una possibilità non utilissima ma divertente visti gli appellativi sblocabili partita dopo partita.

    La potenza è nulla senza controllo

    Se la selezione di game modes e feature riesce già ad attirare l’attenzione di fan più o meno sfegatati, è il gameplay a fare come ogni anno la voce grossa, offrendo in PES 2013 opzioni di controllo del tutto nuove. Si parte dalla possibilità di settare passaggi e tiri in manuale, per ottenere una libertà d’azione davvero completa e finalmente completamente slegata dai binari.
    Pad alla mano il primo elemento a saltare all'occhio è l'ampia modulabilità dell'assistenza al passaggio. Il controllo scorre letteralmente tra le nostre dita e, sino a tre tacche su cinque, non avremo quella sgradevole sensazione di dover pregare ogni santa volta perché un servizio giunga al calciatore predestinato.

    "Riguardo al comparto sonoro oltre alla bontà delle atmosfere, coinvolgenti come sempre, è il commento a lasciare veramente senza parole. Il lavoro fatto in collaborazione con Pierluigi Pardo e Luca Marchegiani è veramente fantastico"

    Certo, a voler essere completamente liberi da ogni vincolo dovremo, gioco-forza, impratichirci sul passaggio manuale, il quale però ci viene incontro a braccia aperte. Con un'intuizione apparentemente elementare il team ha pensato di porre una freccia sul campo ogni qualvolta venga attivata la modalità manuale: in questo caso avremo immediatamente idea della direzione verso la quale una determinata inclinazione della levetta analogica sinistra porterà il pallone. Un sistema ingegnoso che rende l'esperienza di gioco rilassata (ma intensa) anche in fase di conclusione. Ci preme poi sottolineare, ancora una volta, che l’interventismo della CPU in fase “assistita” denunciato in qualche hands-on è stato definitivamente ricalibrato. Passaggi manuali, semiautomatici ed automatici -per quanto estremamente diversi tra loro- si comporteranno in maniera simile nel caricamento, così da dare al videoplayer punti di contatto che permettano un graduale passaggio dall'uno all'altro sistema. Se il passaggio scandisce molto meglio la fase di costruzione, con traiettorie spesso più tese e convincenti, è il tiro il vero protagonista dell'azione offensiva. Anche da questo punto di vista i passi avanti non si fanno attendere. I tiri "fiacchi" che avevamo imparato a conoscere sono solo un ricordo. Conclusioni ben tese, con nostra somma felicità, caratterizzeranno il calcistico Konami targato 2013. Il team ha poi depotenziato alcuni tiri, in particolare i chip shot ed i tiri a giro di precisione, che ci sono sembrati però ancora un po' troppo efficaci. Non vogliamo certo dimenticare, poi, il Dynamic First Touch. Opzione del tutto inedita in PES, permetterà di controllare la palla di prima in molte maniera differenti, a seconda dell’abilità del calciatore controllato. Elemento fondamentale del calcio giocato permetterà di aggiungere (non senza tanta pratica viste le combinazioni di grilletti e stick in cui cimentarsi) nuove variabili alle già moltissime facoltà di dribbling. Saltare il diretto marcatore sarà dunque un piacere come mai prima d’ora, tenendo conto soprattutto della chance -anch’essa inedita- di rallentare il movimento in maniera da controllare meglio la palla nello stretto, questa volta con un solo tasto. Inutile dire, in conclusione di “prima fase”, che le rinnovate libertà di manovra e controllo nello stretto rendono PES 2013 un gioco quasi completamente nuovo rispetto ai predecessori, dove l’unico limite alla costruzione della manovra sarà la fantasia e la competenza calcistica di ogni videogiocatore.

    E se l'attacco (veramente fluido e funzionale) fa vendere i biglietti, è la difesa a far vincere le partite. Anche da questo punto di vista PES 2013 presenta diverse novità; una su tutte una diversa tipologia di contrasto, che evita in maniera pressoché totale il pressing asfissiante. Al tasto prima adibito al contrasto leggero ora viene ridefinita una semplice funzione di contenimento che non ci ha però soddisfatto al 100%. Nello specifico ci siamo accorti che temporeggiando, il difensore controllato tende prima a contenere l'attaccante, per poi trovare (o almeno cercare) in autonomia il timing del contrasto, andando spesso ad agire senza un preciso comando. In realtà questo accade mantenendo la pressione sul tasto; colpendo il pulsante ritmicamente, invece, tenteremo ferocemente di rubar palla, incappando spesso in orrende figuraccie o falli. Il sistema, per quanto interessante, non si è dimostrato pienamente funzionale, soprattutto per una mancanza di fluidità e rapidità nella risposta ai comandi. Il fischio dell'arbitro, inoltre, pare farsi desiderare in più d'un occasione, lasciando correre qualche intervento di troppo ma punendo -forse in maniera eccessivamente severa- ogni entrata alle spalle. Ben rifinito, invece, il "gioco fisico", forte soprattutto di una rinnovata serie di animazioni in fase di battaglia per il possesso e di una serie di contrasti spalla contro spalla realizzati in maniera accurata. La fase difensiva, ovviamente, chiude con gli estremi difensori, che si mostrano finalmente degni di questo nome. Come annunciato nel corso della kermesse tedesca di Colonia ed ampiamente confermato dal nostro hands on della seconda demo, l’IA dei portieri è stata del tutto rivista. I numeri uno mostrano una solidità superiore al passato, soprattutto nel senso della posizione. La versione completa ha confermato come i portieri sappiano quasi sempre mantenersi tra i pali, evitando lo sconsiderato piazzamento -specialmente sui cross- a diversi metri dalla linea. Si tratta comunque di algoritmi che andranno via via perfezionati nel corso degli anni: nelle uscite, ad esempio, per quanto qualche errore sia parte del gioco, non si sono sempre dimostrati convincenti, così come nei tiri centrali, respinti ancora (ma molto raramente) sui piedi dell'attaccante più vicino.
    A proposito di algoritmi, non si può che concludere con i movimenti offensivi e difensivi, rivisti rispetto alle prime build provate. I movimenti avvengono in maniera più parsimoniosa, soprattutto da parte degli attaccanti, che si inseriscono con meno furia ed impazienza. Lo fanno però con convinzione e soprattutto al momento giusto, denotando un’ottima intelligenza artificiale. Se le lodi alle diagonali difensive oramai si sprecano, la PRO Active AI, quest’anno come non mai, ci ha lasciato stupiti in attacco. Gli avanti in mano alla CPU tagliano dietro, chiamano palla e sfruttano egregiamente gli uno-due, proponendo costantemente delle ottime alternative. Il risultato sull'erba è insomma fantastico e l'azione scorre in maniera fluida come non mai. Un piacere per i calciofili.

    Qualche robot di troppo

    Al solito la parte un po' più problematica è quella legata al comparto tecnico, che mostra in PES 2013 le due facce di una stessa medaglia. Da una parte troviamo una realizzazione dei volti oramai quasi perfetta, ricca di dettagli ed assolutamente attinente alla controparte reale (espressioni comprese). Osserviamo l'ottima realizzazione degli stadi e dei manti erbosi, dell'illuminazione e delle coreografie. Europa e Sudamerica vengono diversificate dai cori, dalle atmosfere e dal calcio che si respira ai due angoli opposti del mondo sportivo. Il coinvolgimento in PES è tutto, e si vede. Ogni dettaglio è, in questo caso, al suo posto: dai coriandoli ai fumogeni, dalle inquadrature grandangolari ai primi piani sugli atleti. A non convincere, però, sono -ancora una volta- le animazioni. Certo, non tutte: Player ID è un ottimo deterrente alle problematiche classiche della saga Konami, caratterizzando i top players con molte delle loro movenze personalizzate. Le finte di Cristiano Ronaldo e il tocco di palla morbido di Ronaldinho saranno solo due dei tanti esempi che osserveremo nella versione finale. A non convincere, però, sono le movenze "di base", soprattutto la corsa e certe fasi di passaggio e conclusione. Torna insomma l'effetto robotico o velocizzato di molte movenze. Un problema visibile soprattutto durante i replay a velocità normale. Non convincono infine i colpi di testa, che paiono ancora un po' troppo scriptati.

    Riguardo al comparto sonoro oltre alla bontà delle atmosfere, coinvolgenti come sempre, è il commento a lasciare veramente senza parole. Il lavoro fatto in collaborazione con Pierluigi Pardo e Luca Marchegiani è veramente fantastico. Tantissime nuove linee di dialogo caratterizzano una telecronaca estremamente varia ed incredibilmente adatta ad ogni situazione. A corredo, poi, le chicche su squadre, calciatori e stadi che solo la consulenza di un uomo d’esperienza internazionale come Pardo può fornire. Senza dubbio un piacere infinito per ogni appassionato di calcio: l’unica telecronaca nel mondo videoludico (dopo quella dell’impareggiabile Jon Kabira) che non ci sogneremmo mai di silenziare.

    Pro Evolution Soccer 2013 Pro Evolution Soccer 2013Versione Analizzata Xbox 360Solo sei mesi fa pochi avrebbero pronosticato l'uscita di un Pro Evolution Soccer del genere. La produzione nipponica invece stupisce, e lo fa con forza e convinzione inaspettate. Troppi anni in ombra hanno letteralmente dato una marcia in più per quella che sembra la prosecuzione di un’ottima ripartenza (avvenuta già nelle scorse edizioni). La voglia di rivalsa si concretizza quest’anno in un titolo davvero sopra le righe. Le possibilità di controllo manuale, il First Touch Control, il completo abbandono dei binari ed il continuo raffinamento delle routine computerizzate fanno di PES 2013 un simulatore calcistico da avere. I difetti tecnici e qualche stortura ancora presente pesano, non si può negare; pad alla mano, tuttavia, quella di quest’anno è un’esperienza che l’appassionato di calcio reale e virtuale non può e non deve perdere.

    8.8

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