Anteprima Rage

Nuova IP per John Carmack e compagni

Anteprima Rage
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • id Software, divenuta famosissima per brand del calibro di Doom e Quake, ultimamente ha fatto registrare un netto calo nell’appeal delle sue produzioni (rigorosamente sequel o spin off dei sopracitati brand).
    Accorgendosi probabilmente in prima persona di tale trend il team ha deciso, dopo ben dieci anni, di proporre al pubblico una nuova IP, battezzata Rage.
    Il titolo, sin dall’annuncio, ha fatto molto parlare di se, in quanto si differenzia in maniera piuttosto marcata dalle precedenti produzioni della software house texana, introducendo -accanto alle rodate meccaniche shooter- sezioni racing ed un sistema di gioco che prende ampiamente spunto da Fallout.
    Ad infarcire per bene la produzione una trama molto probabilmente degna di questo nome: in un futuro post-apocalittico interpreteremo una sorta di Buck Rogers che, per la prima volta dopo anni nei rifugi sotterranei costruiti dai sopravvissuti, esce all’aria aperta.
    Si trova inaspettatamente ad avere a che fare con un mondo molto simile a quello del già citato ORPG di Bethesda, dove l’uomo vive in piccoli insediamenti costituiti dai resti della civiltà oramai estinta ed è vessato da bande di malviventi ed esseri orribilmente mutati.
    In un tale marasma si è tuttavia istituita una “casta” (l’Autority) autoproclamatasi dominatrice, che pare essere responsabile delle mutazioni e che sembra essere alla ricerca degli abitanti del sottosuolo (come il nostro eroe), alcuni dei quali portatori di curiose nanotecnologie in grado di regolarne le funzioni vitali (guarda caso, sempre come il nostro alter-ego).
    Catapultati in quest’austero futuro ci uniremo ben presto alla resistenza per capire cosa si cela dietro al potere dell’Autority.
    Noi di Everyeye, nella recente trasferta transalpina, abbiamo avuto un piccolo assaggio di quanto ci attenderà il prossimo anno.

    Un mix ideale

    Dal punto di vista del gameplay Rage si divide in due sezioni principali, a cui, poi, se ne aggiunge una altrettanto profonda ma totalmente collaterale.
    Il cuore del sistema ludico è, come ammesso dallo stesso Tim Willits (Creative Director), la preponderante fase shooter, le cui meccaniche sono il risultato dell’enorme esperienza maturata in tutti questi anni dai game designer id.
    Gli scontri a fuoco, dimostratisi assolutamente realistici e coinvolgenti, sono arricchiti in primis da alcune meccaniche corpo a corpo proprie soprattutto di alcune tra le bande nemiche (ognuna caratterizzata da propria identità ed identificata in un carismatico leader) ed in secondo luogo da alcuni stratagemmi che ricordano da lontano un capolavoro come Bioshock.
    Per quel che concerne la prima, ovvero -in sostanza- il comportamento dei nemici, dobbiamo ammettere di essere rimasti piacevolmente sorpresi dalla varietà delle routine computerizzate sciorinate durante la presentazione in-game.
    Come spiegatoci dallo stesso Willits l’IA non sarà caratterizzata da procedure scriptate ma avrà, in ciascun luogo, la capacità di adattarsi all’ambiente sfruttando le proprie capacità: l’esempio mostrava i “Ghost” (agili banditi del sottosuolo) attaccarci da ogni direzione, sfuggendo ai proiettili utilizzando ogni sporgenza o tubazione per arrampicarvisi.
    Per quanto riguarda, invece, i sopracitati “stratagemmi” il tutto è strettamente collegato all’enorme varietà dell’arsenale bellico, che saprà incontrare, con diverse tipologie d’armi e anche con varianti nella scorta di munizioni, i più fini intenditori; sarà possibile, inoltre, acquistare o farsi assemblare utilizzando le molte cianfrusaglie raccolte girovagando delle sentinelle meccanizzate che ridurranno i nemici ad un colabrodo al nostro posto.
    Laddove Rage “si tinge di Fallout” in maniera ancor più rimarcata è, tuttavia, nella fase esplorativa, che si interseca perfettamente con le molte battaglie che saremo chiamati ad affrontare.
    Le routine, in questo caso, sono esattamente le stesse del titolo Bethesda: nelle città incontreremo quest givers, negozianti e quant’altro mentre al di fuori ci saranno banditi, creature e amene location a fungere da perfetti dungeon per compiti primari e secondari, presenti davvero in abbondanza.
    Il team ci ha assicurato che la cura riposta nella realizzazione di ogni dettaglio annullerà ogni chance di trovarci di fronte ad un’esplorazione certosina fine a se stessa; ogni area di gioco conterrà infatti materiali ed oggetti utili ed aprirà diverse possibilità di backtracking per la più canonica delle “tresure hunt”.
    La sostanziale differenza tra Rage e Fallout risiede in primis nella mancanza -nel primo- di qualsivoglia componente RPG (leggasi crescita del personaggio), che verrà sostituita da un ben più rapida ed immediata crescita dell’arsenale, debitamente rimpinguato e potenziato nel prosieguo dell’avventura.
    La produzione id Software, tuttavia, non si ferma qui: tra i tanti compiti secondari ci sarà infatti la possibilità di partecipare ad una serie di gare automobilistiche in cui saranno impegnati mezzi armati e corazzati che ricordano molto da vicino quanto visto nel recente Borderlands.
    Le corse, a sfondo chiaramente violento, permetteranno di guadagnare denaro e parti di ricambio per potenziare il proprio veicolo o comprarne di nuovi da aggiungere alla scuderia.
    Tale sottosezione si integra perfettamente al gameplay in quanto gli stessi veicoli potranno essere utilizzati per viaggiare da un insediamento ad un altro ed affrontare le eventuali battaglie sul percorso.
    id Software non si vuole comunque limitare al single player e, prendendo al balzo quelli che sono i trend più diffusi in questa generazione, intende proporre un multiplayer adatto all’esperienza di gioco, operazione che -per ora- risulta tanto segreta (il team non ha proferito parola a riguardo) quanto dispendiosa (il motivo dell’uscita targata 2011 è proprio questo).

    id Tech 5

    Il motore grafico alla base di Rage è l’avveniristico id Tech 5, evoluzione naturale della precedente versione.
    Tale gioiello ha mostrato le sue potenzialità in particolar modo nella ricostruzione delle ambientazioni (completamente in streaming), dettagliatissime, vastissime e con una profondità di campo con cui raramente abbiamo avuto a che fare in questa generazione.
    Esaltante anche la ricostruzione facciale di protagonisti e comprimari, dimostrata più volte ricchissima per quanto riguarda ogni tipologia d’espressione.
    Non da meno texturizzazzione ed effetti particellari che, soprattutto all’aperto, rendono in maniera molto convincente ed evocativa un’atmosfera che mescola le tonalità del vecchio West con la crisi apocalittica subita dal nostro bel Pianeta.
    Le ambientazioni, a dispetto di un così elevato livello di dettaglio e di un’ottima pulizia visiva figlia anche della modaiola assenza di qualsivoglia HUD a schermo, presentano una discreta possibilità d’interazione, spesso figurata da barili esplosivi e quant’altro.
    Di difetti, per dovere di cronaca, se n’è comunque visto qualcuno: in primis un fastidioso effetto tearing, molto pronunciato specialmente nelle fasi indoor con rapidi movimenti laterali dell’inquadratura; in secondo luogo una resa non sempre credibile delle proporzioni corporee e delle animazioni.
    Di ottimo gusto anche l’accompagnamento sonoro, vuoi country vuoi soft-rock, che ben si sposa con l’atmosfera che permea ciascuna location, e il doppiaggio (in questa versione completamente in inglese), di caratura assolutamente professionale.

    Rage Rage è senza ombra di dubbio un prodotto, seppur assolutamente non innovativo, molto interessante. E’ altrettanto vero, però, che questo vale per oggi, per la primavera/estate 2010, periodo per il quale il titolo id non è assolutamente previsto. Tenendo presente la velocità con la quale si evolve, specialmente in campi come questo, la tecnologia (per non parlare del gameplay e della narrazione) e avendo la certezza che, per quanto fantastico, non sarà certo il comparto multiplayer online a trainare l’esperienza ludica di Rage, pare lecito chiedersi se un prodotto al passo con i tempi adesso susciterà interesse anche tra un anno.

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