Recensione The Misadventures of P.B. Winterbottom

Un puzzle game in grado di risvegliare antiche emozioni

Recensione The Misadventures of P.B. Winterbottom
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Solo sullo scaffale virtuale

    Se nella nuova generazione di console c’è un posto dove nascono e trovano terreno fertile l’ingegno, la fantasia e la creatività degli sviluppatori questo è sicuramente il ramo XBLA (Xbox Live Arcade) del marketplace di casa Microsoft, fucina di idee innovative e strumento che delizia i palati più raffinati tra i videoplayers: fenomeni come Braid - cui questa nuova perla videoludica si ispira - e capolavori come Castle Crasher non avrebbero riscosso il meritato successo se non fosse esistita tale piattaforma di digital delivery, dove giovani programmatori ed esperte software house dispongono piccoli piatti prelibati che sullo scaffale di un negozio, molto probabilmente, non troverebbero la medesima visibilità.
    Mostrato la prima volta all’E3 2008 come prodotto “indie”, Le disavventure di PB Winterbottom è sviluppato dalla novella The Gentlemen Odd ed edito dal colosso 2K, che durante le fasi di presentazione deve aver fiutato l’affare e soprattutto notato le enormi potenzialità del software.
    A metà strada tra un platform/puzzle game, l’ultimo nato per la piattaforma XBLA propone una trama semplice (molto lontana dalla filosofica ed affascinante linea narrativa di Braid) ma è dotato di stile e design semplicemente superbi, grazie ad un comparto tecnico estremamente caratterizzante che si amalgama alla perfezione con l’idea di film muto raccontato come una filastrocca in rima.
    Il signor Winterbottom è un classico gentiluomo baffuto con cappello a cilindro ed ombrello, distinto ma con un vizio davvero insospettabile: è ossessionato dalla pasticceria, talmente goloso di torte che farebbe qualunque cosa pur di accaparrarsene ancora una! Nella sua eterna, spasmodica ricerca (sarebbe meglio definirla una caccia) il nostro curioso antieroe si troverà a deformare lo spazio-tempo, dotato di poteri impensabili in un mondo in cui solo l’ingegno e l’arguzia sono in grado di placare la sua insaziabile, incontrollabile voracità.

    Tutto per una torta

    La trama decisamente curiosa, raccontata con grande efficacia attraverso disegni e rime baciate/alternate, serve a sostenere la struttura di gioco basata fondamentalmente sul collezionare tutti gli oggetti presenti sullo schermo (in questo caso, torte) : la genialità del prodotto targato The Gentlemen Odd risiede nel design dei livelli, nell’intrigante sviluppo dei puzzle e nell’ingegnosità necessaria per portare a termine le missioni più complesse.
    Qualunque giocatore si ponga di fronte agli enigmi del distinto signor Winterbottom dovrà utilizzare prima di tutto la materia grigia, poiché l’abilità col pad rappresenta solo un compendio per la soluzione degli stessi.
    Procedendo nel gioco il nostro (anti)eroe acquisirà di volta in volta nuove abilità, tuttavia, come avviene nel già citato Braid, la possibilità di “giocare” col tempo è la chiave per raggiungere l’agognata meta: con la pressione del grilletto destro è possibile registrare dei movimenti che verranno eseguiti da uno o più cloni - a seconda del livello - ; grazie ad essi è possibile superare ostacoli, raggiungere posizioni più elevate e soprattutto premere gli interruttori che attivano svariati meccanismi, come ad esempio i trampolini.
    Il giocatore ai comandi del signor Winterbottom potrà colpire i propri cloni o saltargli letteralmente sulla testa per raggiungere le agognate torte (che potranno essere acchiappate direttamente anche dai cloni); tutto qui? Si, tutto qui, ma la magia di questo software risiede proprio nello stuzzicare il cervello del giocatore fino all’inverosimile, che come uno scacchista navigato deve studiare la situazione nei minimi dettagli e poi agire, se fosse in grado di sbrogliare la matassa naturalmente! Si, perché la difficoltà di alcuni puzzle potrebbe essere fuori portata di molti videoplayer, sicuramente dei meno pazienti, dei giocatori votati più all’azione che alla riflessione.
    Le numerose prove bonus che si sbloccano procedendo nell’avventura (per un totale di circa 70 enigmi) inoltre mettono a dura prova anche la rapidità nel trovare soluzioni col numero minore di mosse; a volte vi sembrerà impossibile riuscire a completare uno stage in così poco tempo o con un numero di cloni così esiguo, eppure si può.
    La gratificazione nel completare un livello ostico è semplicemente impareggiabile, risvegliando sopite e lontane emozioni (se non si è giocato anche al recente Braid) che emergevano un tempo, ai comandi di un uomo primitivo in The Humans o di un gruppo di Lemmings, nell’immortale omonimo gioco pubblicato su Amiga dalla Psygnosis.

    Da vedere, sentire

    Dal punto di vista squisitamente stilistico Le disavventure di P.B. Winterbottom rappresenta un gioiello che tutti dovrebbero poter ammirare e provare almeno una volta, curato in ogni minimo dettaglio, realizzato con dedizione certosina e soprattutto passione.
    Lo stile vittoriano dai toni seppia si presta alla perfezione alla strampalata trama del gioco e all’aspetto da film muto che i programmatori volevano ricreare, dove toni di grigio e qualche barlume di colore delineano una pellicola antica, a volte graffiata, che caratterizza un mondo poetico e a volte malinconico.
    Cuore pulsante del comparto tecnico è l’accompagnamento sonoro semplicemente sublime, che tocca nuovi livelli di integrazione col filo narrativo, soprattutto per un prodotto dedicato esclusivamente al digital delivery. I ritmi incalzanti e delicati, estremamente melodici, accompagnano il giocatore per tutta l’avventura e restano impressi nella memoria come pochi altri.
    Chiudono il quadro tecnico animazioni molto curate ed effetti sonori perfettamente integrati nel contesto.

    The Misadventures of P.B. Winterbottom The Misadventures of P.B. WinterbottomVersione Analizzata Xbox 360Stilisticamente stupendo e dotato di un gameplay che porta assuefazione nella continua ricerca della “chiave di volta”, il titolo dei bravissimi The Gentlemen Odd è una perla videoludica che dovrebbe essere installata in ogni hard disk che si rispetti, pur presentandosi spesso ostica, frustrante e poco incline a soddisfare le menti dei giocatori meno riflessivi. Alcuni livelli vi faranno impazzire, altri non vi faranno dormire, ma la gratificazione che si prova realizzando un intrigato puzzle può essere solo provata e non spiegata: per 800 Microsoft Points è un acquisto consigliato praticamente a tutti, tranne a chi non sente la necessità di mettersi davvero in gioco, per gioco. Che cosa non si farebbe per una torta in più!

    8.5

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